Quando la tecnologia semplifica la vita. Il fondatore di Satispay a Piacenza

Palazzo Galli gremito per ascoltare la storia di Alberto Dalmasso, che ha trasformato un’idea (pagare con lo smartphone) nell’azienda di intermediazione finanziaria che cresce di più in Italia

«Abbiamo creato un servizio per chi si fida della tecnologia, quella vera, che semplifica la vita e piace anche ai meno giovani».

Sono state necessarie tre sale di Palazzo Galli (Panini, Verdi e Casaroli) per accogliere il numeroso pubblico – composto soprattutto da esercenti e utilizzatori – intervenuto per ascoltare la storia imprenditoriale di Alberto Dalmasso, co-fondatore di Satispay (il più innovativo mezzo di pagamento attraverso smartphone, che conta oggi 620mila utenti attivi e 72mila punti vendita fisici e online convenzionati in tutta Italia).

Invitato dalla Banca di Piacenza, che ha acquisito una partecipazione in Satispay ed è collocatrice del prodotto nella nostra provincia, l’ospite è stato presentato dal direttore dell’Istituto di credito di via Mazzini Mario Crosta, che ha sottolineato le solide basi su cui si fonda il rapporto di collaborazione con Satispay: «Come Banca ci siamo incontrati e ci siamo subito intesi perché, pur essendo una banca di tradizione, siamo curiosi e attenti all’innovazione».

Il dott. Dalmasso è stato protagonista di un appassionato racconto di come un’idea sia diventata azienda: «Sette anni fa vivevo e lavoravo a Torino e, come tanti, spesso non riuscivo a fare colazione al bar perché non avevo fatto in tempo a prelevare contanti. Difficile pagare un caffè con la carta di credito o il bancomat. Così mi venne l’intuizione di sviluppare un’applicazione per smartphone, insieme al consulente informatico Dario Brignone, che permettesse di effettuare anche piccoli pagamenti. Una start up innovativa con un mercato potenzialmente molto vasto».

L’iniziativa è partita nel gennaio del 2013 e oggi l’azienda ha saputo raccogliere intorno a sé investimenti per 42 milioni di euro, diventando l’intermediario finanziario con i più alti tassi di crescita in Italia e nei primi 100 a livello mondiale.

L’app consente di pagare nei negozi convenzionati senza mettere mano a contanti, di scambiare denaro con gli amici, di trasferirlo – per esempio – ai figli, di ricevere denaro e di trasferirlo al conto corrente, pagare il bollo auto, ed effettuare versamenti alla Pubblica amministrazione. Tutte operazioni che si possono fare senza nessun costo e in tutta sicurezza, dato che Satispay opera solo con l’Iban.

Scaricata gratuitamente l’applicazione sul telefonino e creato il proprio profilo, è possibile ottenere un bonus di 5 euro inserendo il codice promo BPC. L’app è dotata di un geolocalizzatore in grado di indicare quali negozi della zona in cui ci si trova sono convenzionati e nei quali si può quindi pagare con Satispay. In diversi esercizi, pagando con questo innovativo sistema si ottengono benefici immediati con il Cashback, il rimborso immediato di una percentuale della spesa, riaccreditato direttamente sull’applicazione dell’utente e subito riutilizzabile. Procurando un nuovo “amico”, si ricavano 10 euro.

Ma quale è il segreto di questo successo (la società acquisisce 1500 clienti al giorno, assume al ritmo di 5 persone al mese e a settembre entrerà nel mercato tedesco)?

«Il nostro obiettivo – ha spiegato il giovane manager – è diventare internazionali e lo strumento di pagamento più diffuso in Europa. Si può provare a farcela e magari riuscirci, trasmettendo ai colleghi dei valori: ci vuole spirito di coesione e occorre sviluppare una cultura aziendale che trasmetta responsabilità. Bisogna crederci e avere la fortuna e la capacità di incontrare sul nostro cammino investitori e banche attente e curiose, oltre che coi conti in regola, come la vostra».

Al dott. Dalmasso la Banca ha fatto dono della riproduzione della targa dell’ospitalità piacentina, detta “del benvegnù”. Dopo l’incontro l’ospite, accompagnato dai vertici dell’Istituto di credito, ha visitato la mostra allestita nel Salone dei Depositanti in occasione del centenario della ditta “Ponzini Arredamenti”, accolto dall’architetto Carlo Ponzini, che gli ha illustrato i preziosi oggetti esposti.

 

 

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