L’appello del rifugio per senzatetto Il Nido: “Abbiamo bisogno di volontari”

Il dormitorio della Caritas, inaugurato l’estate scorsa, è gestito dall’associazione “La Ricerca”

C’è bisogno di aiuto nelle strutture per i meno fortunati, tanto più in questo periodo invernale. L’appello si rivolge a chiunque abbia una minima disponibilità di tempo e ovviamente voglia di darsi da fare: «Per fare del bene può bastare anche mettere a disposizione un’oretta al giorno, anche una sola volta alla settimana, per portare pasti caldi dalla mensa della Caritas al Centro diurno “Il Quadrifoglio” di via Beati o al rifugio per senzatetto “Il Nido” di via Grondana, alla Farnesiana. Qui, nel dormitorio che la Caritas ha inaugurato l’estate scorsa e che è gestito dall’associazione “La Ricerca”, chi volesse potrebbe anche offrirsi per affiancare altri volontari nei turni di accoglienza notturna».

Al momento le strutture contano su una decina di volontari come Enrico Corti, funzionario pubblico da poco in pensione, che, impegni permettendo, garantisce la sua presenza anche due, tre notti al mese: «Arrivo alle 7 della sera – racconta –  prendo posto nella stanza adibita ai volontari, e ci resto fino al mattino seguente. Tutto qui. Gli operatori ti lasciano una scaletta dei rientri e delle partenze degli ospiti e tu devi preoccuparti di aprire e chiudere la porta a chi parte e a chi arriva».

Bagno con doccia, colazione, un pasto caldo, cucina, sala comune, televisore: in questo porto sicuro, le persone che hanno perso tutto fino a ritrovarsi a vivere in strada, hanno la possibilità di prendersi il tempo necessario per rialzarsi in piedi: «In qualche modo noi volontari possiamo aiutarli a non lasciarsi andare, a riacquistare fiducia. Anche scambiare due parole, chiedere come è andata la giornata può aiutare tantissimo. Questo è molto più di un dormitorio, piuttosto un luogo di passaggio dove le persone possono essere accompagnate all’autonomia. Alcuni hanno ripreso a lavorare, hanno trovato occupazione come magazziniere, muratore…Grazie alla Caritas, quelli che via via risalgono la china, riescono poi a trovare un’abitazione dove riprendere una vita normale e indipendente».

Sono una trentina i senzatetto accolti al “Nido” da quando è stato avviato nell’inverno scorso nella sede provvisoria di via Zoni (ex-ostello “Don Zermani”) e da lì, in estate, trasferito in via definitiva al numero 10 di via Grondana.

Per ora la casa è in grado di offrire cinque posti letto, perché finché vige l’emergenza sanitaria non è possibile raggiungere la capienza massima di 8-9 posti dato che le norme di sicurezza anti-Covid impediscono di utilizzare a pieno regime le quattro camere doppie.

Ed ecco unque che l’associazione “La Ricerca tramite la responsabile del servizio-accoglienza Anita Barbieri lancia il suo appello: «Chi è disposto a darci una mano? Ce n’è bisogno almeno per alleggerire il turn-over dei dieci volontari che con grande cuore si sono fatti avanti in questi mesi. Chi volesse farsi avanti può rivolgersi ad Anna Papagni, referente dei volontari per “La Ricerca”: [email protected] – cell. 348.8557985. Per svolgere attività di volontariato è necessario il green-pass. Gli ospiti sono vaccinati.

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