“L’arte del 68 a Piacenza e in Italia” in un ciclo di conferenze

Dal 10 ottobre al 21 novembre 2018 l’Associazione “Patners” organizza a Piacenza presso l’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano in via S. Eufemia 12 “ARTE FUORI – l’arte del 68 a Piacenza e in Italia” ciclo di quattro conferenze a cura di Cristina Casero e Jennifer Malvezzi in collaborazione con il Laboratorio di Alberto Esse e con il contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

Questo il calendario:

Mercoledì 10 ottobre ore 21 – “L’arte del 68 a Piacenza” con gli artisti Adriano Corsi, Roberto Comini, Alberto Esse, Luigi Gorra, Ugo Locatelli e William Xerra.

Mercoledì 24 ottobre ore 17.30 – “Arte fuori dall’arte”

Con Cristina Casera ed Elena di Raddo curatrici con Francesca Gallo del libro “Arte fuori dall’Arte – incontri e scambi fra le arti visive negli anni 70”

Mercoledì 7 novembre ore 17.30 – “Avanguardia diffusa” con Alessandra Acocella

Autrice del libro “Avanguardia diffusa – luoghi di sperimentazione artistica in Italia 1967-1970”

Mercoledì 21 novembre ore 17.30 – “Public Art in Italia dal 1968 ad oggi” con Alessandra Pioselli autrice del libro “L’arte nello spazio Urbano.

«Il decennio artistico che va dalla metà degli anni ’60 alla metà degli anni ’70 – spiegano gli organizzatori –  è caratterizzato da una grande vivacità creativa, sia qualitativa sia quantitativa, determinata anche dall’ampliarsi degli attori e dei fruitori sulla scena dell’arte, che sceglie di essere un’ ARTE FUORI.

Perno simbolico di tale rivoluzione è il 1968. Fuori, innanzitutto fisicamente dagli ormai asfittici spazi convenzionali dell’arte – Gallerie, Musei e grandi rassegne quali le Biennali e le Triennali – per riversarsi nella città e nello spazio pubblico, alla ricerca di nuovi e più diretti canali di comunicazione.

Ma anche fuori concettualmente dagli spazi costrittivi del sistema e del mercato, che vengono percepiti, per una libera creatività, come un pericoloso cul de sac, da evitare. Il presente ciclo di conferenze intende testimoniare, di questo fenomeno, sia il livello nazionale sia quello locale (ma non localistico) che, in quegli anni, si manifestò a Piacenza, con un ruolo ed una presenza significativa anche per i suoi collegamenti nazionali ed internazionali».

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