L’aumento delle tariffe della spazzatura e “le scatole cinesi” attraverso cui passa la decisione di questi rincari

L'associazione Liberali interviene sull'argomento al centro di un acceso dibattito. Il comune "pilatescamente" dice di non avere voce in capitolo. Un sistema che secondo i liberali "va demolito"

Quante volte vi è capitato di lamentarvi per il costo eccessivo della tassa rifiuti che pagate a Piacenza? Ebbene se pensavate che a decidere le tariffe per lo smaltimento dei rifiuti fosse il Comune, vi siete sbagliati. Il sistema che porta a determinare quanto si deve pagare passa atraverso una serie di società, enti, organismi e piazza Mercanti non fa altro che prendere atto di quanto deciso da altri. Un sistema, come viene definito in un comunicato dall’Associazione Liberali piacentini, di scatole cinesi. Secondo i liberali “è inammissibile che, per la città di Piacenza, la Tassa rifiuti venga determinata non esclusivamente dal Consiglio comunale di Piacenza”.

Il dibattito sul tema è nato dal fatto che molti trovano assurdo che in un periodo nel quale di rifiuti ne sono stati prodotti in misura ben inferiore a quella degli altri anni, per la forzata sospensione di innumerevoli attività dovuta al Covid ebbene la tassa per i rifiuti anzichè abbassarsi è aumentata ed il comune “pilatescamente” ha detto di non avere voce in capitolo sulla decisione delle tariffe.

“Il risultato denunciato, e inconcepibile, viene addirittura degradato, certamente per quanto riguarda Piacenza, a livelli di mera presa d’atto di un risultato da altri prodotto ed altrove calcolato, e ciò per effetto di un groviglio di enti tipico di un sistema di centralismo democratico, in funzione del quale tutti sembrano decidere, ma nessuno in effetti, al di là di burocrati e dirigenza, decide e soprattutto nessuno a livello politico è del risultato convinto e responsabile”. Secondo i Liberali piacentini “è questo insieme di scatole cinesi (Arera, Atersi, Ambiti e così via) che va demolito” e “mentre meraviglia che, al di là della posizione liberale, nessuno abbia denunciato questa sostanziale espropriazione di competenze” è necessario che “il sistema venga ricondotto ad unità, così evidenziandosi la responsabilità – in uscite e in entrate – dei dati che, in un modo o nell’altro, fanno sì che la tassa sia arrivata ad un livello insopportabile per i cittadini e le attività, contrario ad ogni logica e senza che possa essere individuato un qualsiasi responsabile del malessere crescente”.

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