Lega: perchè la regione non autorizza subito i test rapidi prodotti in Italia

I consiglieri regionali del Carroccio chiedono come mai non venga autorizzato l'uso del kit “Simplexa”, prodotto in Italia, che consente di avere l’esito del tampone in 70 minuti invece di 6 ore. In America sono già stati autorizzati dalla FDA

Perché la Regione non autorizza subito l’utilizzo del kit “Simplexa”, prodotto dalla italianissima Diasorin che consente di avere l’esito del tampone in 70 minuti invece di 6 ore?”. E’ quanto chiede il gruppo regionale della Lega E-R, che sottolinea come l’introduzione del test italiano consentirebbe di bypassare le attuali difficoltà – dichiarate dall’assessore alla Sanità, Raffaele Donini – nel reperire dall’estero i reagenti necessari per effetturare l’analisi dei tamponi.

“Per arginare la diffusione dell’epidemia Covid-19, l’unica soluzione possibile è quella di avviare una massiccia campagna di tamponi. Sino ad oggi, infatti, è stata sottostimata la vera incidenza dei positivi e molte persone a casa con sintomi da influenza sarebbero state da sottoporre a tampone. Ci troviamo in questa emergenza anche perché i tamponi effettuati sono stati troppo pochi: finora non abbiamo individuato bene i portatori sani o quelli con sintomi lievi che potevano e potrebbero ancora andare in giro e continuare a infettare. Pertanto non c’è più tempo da perdere, anzi siamo già in ritardo” sottolineano i consiglieri del Carroccio.

Il test Simplexa Covid-19 Direct kit è molto semplice da utilizzare perché il produttore fornisce un mix di reagenti “tutto in uno” pronto all’uso ma, soprattutto, è molto veloce: in circa un’ora si ottengono i risultati, contro le 6-7 ore che necessita il processamento dei tamponi con la metodica attualmente usata (se in circa 7 ore attualmente si processano 96 campioni, con la nuova metodica se ne potrebbero processare almeno 576).

Nell’atto ispettivo i leghisti chiedono alla Giunta anche “quale sia la situazione dell’approvvigionamento del reagentario necessario a processare i tamponi naso-oro-faringei per lo screening del Covid-19”; “quali attività metterà in campo per recepire le richieste provenienti dal territorio sulla necessità di effettuare i tamponi per Covid-19 a tutte le categorie a rischio, nonché ai sintomatici e paucisintomatici non ancora venuti in contatto col le strutture sanitarie”; se “la Giunta medesima intenda intervenire mediante una “sorveglianza attiva” per intercettare gli asintomatici, i quali costituiscono – indubitabilmente – una delle principali fonti di circolazione del virus tra la popolazione” e “se e quando vorrà prendere accordi con le associazioni di categoria dei laboratori di analisi privati (ad esempio Assolab, Federlab) per coinvolgere il maggior numero possibile di strutture atte a processare i tamponi naso-oro-faringei per la ricerca del Covid-19, così da aumentare grandemente il numero di test effettuati nelle 24 ore” chiedono Emiliano Occhi, Matteo Rancan, Fabio Rainieri, Gabriele Delmonte, Stefano Bargi, Daniele Marchetti, Andrea Liverani, Massimiliano Pompignoli, Fabio Bergamini, Maura Catellani, Michele Facci, Matteo Montevecchi, Valentina Stragliati e Simone Pelloni.

(ndr Il test peraltro ha ricevuto l’autorizzazione d’emergenza da parte della FDA americana proprio per far fronte all’emergenza Covid -19 e può essere usato in tutti i laboratori statunitensi)

 

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