Approvata la legge a tutela dei piccoli comuni (34 nel piacentino)

Zerba comune piacentino con minor numero di abitanti (78)

Dai salumi piacentini al Parmigiano Reggiano prodotto con latte delle vacche rosse reggiane dal Vin Santo di Vigoleno, alla Mora Romagnola dal formaggio di fossa di Sogliano al Bursôn di Bagnacavallo.

Sono questi alcuni dei grandi prodotti dei piccoli Comuni dell’Emilia Romagna che ora potranno contare su una apposita legge per recuperare i ritardi infrastrutturali.

Lo afferma Coldiretti Emilia Romagna nell’esprimere apprezzamento per la storica approvazione definitiva della legge per la valorizzazione dei Piccoli Comuni che in Emilia Romagna interessa 140 centri al di sotto dei cinquemila abitanti, pari al 42% dei 333 comuni emiliano romagnoli, dove vivono 364.500 abitanti sul totale di 4,4 milioni di abitanti in regione.

Piacenza – rileva Coldiretti regionale – è la provincia con il maggior numero di piccoli comuni (34), seguita da Parma (23) e Modena (18). Piacenza ha anche il prima del comune con il minor numero di abitanti: Zerba con 78 residenti.

La legge riguarda 5.585 piccoli Comuni con meno di 5.000 abitanti, che abbracciano circa il 57 per cento del territorio e dove vivono e operano oltre 10 milioni di italiani e circa 400.000 imprese agricole.

Tra le misure concrete contenute nel provvedimento: un Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli Comuni con una dotazione di 10 milioni di euro per l’anno 2017, e 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2018 al 2023; la promozione del consumo e della commercializzazione dei prodotti agroalimentari provenienti dalla c.d. filiera corta. Viene predisposto, inoltre, il piano per l’istruzione destinato alle aree rurali e montane da indirizzarsi al collegamento dei plessi scolastici ubicati in tali aree, all’informatizzazione e digitalizzazione delle attività didattiche e amministrative. È prevista l’invarianza finanziaria del provvedimento con la sola eccezione delle maggiori risorse destinate alla dotazione Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli Comuni, che ammonta a circa 100 milioni di euro.

L’approvazione della legge – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – è stato un obiettivo fortemente sostenuto negli anni dalla Coldiretti per tutelare e valorizzare un patrimonio naturale e paesaggistico, culturale e artistico senza eguali per la popolazione residente ma anche per il numero crescente di turisti italiani e stranieri che vanno alla ricerca dei tesori nascosti del Belpaese. I 140 Comuni che hanno meno di cinquemila abitanti – sostiene Coldiretti – sono la grande vetrina di promozione turistica, culturale e sociale, con un concentrato unico di specialità enogastronomiche e di bellezze naturali e architettoniche. I piccoli centri sono infatti il cuore della salvaguardia dell’ambiente e della valorizzazione del territorio e producono la stragrande maggioranza dei prodotti a denominazione d’origine che hanno reso famosa l’Emilia Romagna nel mondo. Ora – conclude Coldiretti Emilia Romagna – ci sono le condizioni per recuperare in queste aree i troppi ritardi nelle infrastrutture e nei servizi offerti con interventi che vanno dalle tecnologie informatiche alle scuole, dagli ospedali alle poste fino alle edicole”

 

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