“L’Egitto Svelato” porta a Piacenza splendidi sarcofagi risalenti a 3 mila anni fa

Il 10 dicembre apre i battenti a Palazzo Gotico la mostra che permetterà di assistere dal vivo al restauro degli antichi manufatti, oggi trasportati nel salone da atleti di squadre piacentine

Sono alcuni splendidi sarcofagi egizi, antichi di 3000 anni, i protagonisti assoluti di un’innovativa mostra/esperienza che andrà in scena a Piacenza, a palazzo Gotico, dal 10 dicembre al 26 febbraio intitolata “Egitto Svelato”. Questa mattina la presentazione ufficiale con  gli assessori Christian Fiazza (cultura), Mario Dadati (sport), Francesco Brianzi (politiche giovanili) e Simone Fornasari (commercio). Sono intervenuti anche Teodoro Auricchio dell’Istituto Europeo del Restauro, il condirettore generale di Banca di Piacenza Pietro Coppelli, il vice direttore di Confindustria Attilia Jesini, Alberto Squeri per Steriltom e Daniel Negri in rappresentanza di Cooperativa San martino e Cooperjob Spa.

I sarcofagi e gli altri reperti sono arrivati direttamente da Napoli e da Ischia e sono stati trasportati nel salone di palazzo Gotico grazie al prezioso aiuto degli atleti di Assigeco, Gas Sales, Rugby Lyons, Piacenza Calcio e Vittorino da Feltre che si sono prestati per l’occasione.

Sarà una mostra molto particolare innanzitutto perché non ci sarà nulla di virtuale ma concreti e preziosi reperti non semplicemente esposti ma mostrati e spiegati ai visitatori in una maniera tutta nuova: lungo il percorso di visita verrà allestito EUROPA, un avveniristico laboratorio espositivo di cristallo, all’interno del quale un team internazionale di restauratori svolgerà, interamente dal vivo e davanti agli occhi del pubblico, lo studio e il restauro di alcuni preziosissimi reperti tra cui i sarcofagi egizi e tavole di  mummia appartenenti alle collezioni dell’Art and History Museum di Bruxelles. I visitatori potranno fermarsi ad osservare il lavoro degli operatori e saranno invitati a interagire e dialogare con loro in modo libero e diretto, ponendo domande e curiosità sui reperti, sugli interventi in corso, sulla professione del restauratore. Il pubblico verrà così trasportato “dietro le quinte”, dove potrà scoprire l’intenso lavoro multidisciplinare che si cela dietro al restauro e all’esposizione di un reperto archeologico. si tratta di un’esperienza unica, che permette di assistere dal vivo e in tempo reale a ciò che normalmente avviene molto lontano dagli occhi del pubblico, scoprendo in una sola volta gli aspetti più nascosti dei reperti, la realtà del lavoro di restauro e la prassi della ricerca scientifica. Per una volta dunque nessuna app o audioguida. Il racconto arriverà dalla voce stessa dei restauratori, i veri protagonisti dell’azione. Un modo per coinvolgere anche emotivamente il pubblico rendendo ancora più efficace l’aspetto di divulgazione.

Un processo altamente specialistico e delicato, come quello del restauro, si trasforma in un evento attrattivo e spettacolare, apprezzabile non solo dagli addetti ai lavori ma anche e soprattutto dal grande pubblico.

L’iniziativa proposta è resa unica grazie ad EUROPA, il modulo laboratoriale espositivo ideato e realizzato dall’IER. Si tratta di un avveniristico tunnel di cristallo lungo 16 m, un laboratorio di restauro operativo a tutti gli effetti, dotato delle più avanzate tecnologie, sia per il restauro sia per la fruizione museale, che svolge una duplice funzione: consentire ai restauratori di operare in un ambiente come quello di una mostra e regalare al pubblico una nuova esperienza di visita.

Per prima cosa infatti, il modulo consente agli operatori di intervenire sui manufatti mantenendo nella massima sicurezza opere e persone, e di eseguire l’intervento con estrema precisione grazie alle sofisticate e moderne attrezzature di cui dispone (controllo termo-igrometrico dell’ambiente, filtraggio e sterilizzazione dell’aria, sistemi laser per la pulitura dei manufatti, sistemi per i trattamenti di disinfestazione ad atmosfera controllata, strumentazione diagnostica come microscopi, fotocamere per analisi IR, uV ecc).

Allo stesso tempo, attraverso le vetrate del modulo, il visitatore ha la possibilità di assistere dal vivo e in diretta all’intervento di restauro, un momento normalmente precluso al pubblico, e in più di interagire con i restauratori e i tecnici che operano all’interno. Ciò che avviene nel laboratorio è reso ancora più accessibile grazie all’apparato multimediale di cui è fornito EUROPA: tre monitor collegati a un microscopio e a tre telecamere permettono di osservare in dettaglio le postazioni di lavoro; un sistema di retroproiezione permette la visione direttamente sui cristalli del laboratorio di filmati o, grazie agli smart-glasses, del live-streaming di ciò che i restauratori stanno vedendo con i loro occhi durante le operazioni di restauro.

La Collezione dell’A&H

La mostra piacentina svelerà al pubblico importanti reperti egizi tra cui i sarcofagi, in particolare quelli provenienti dal famoso Nascondiglio di Deir El-Bahari, il cuore della collezione egizia dell’Art and History Museum di Bruxelles e uno dei suoi tesori più preziosi. La loro storia inizia circa tre millenni fa, quando attorno al 950 a.C. i membri della potente casta dei sacerdoti e delle sacerdotesse del dio Amon decisero di mettere al sicuro dai tombaroli le proprie spoglie e quelle di alcuni dei personaggi più importanti del Nuovo Regno, creando un’incredibile sepoltura collettiva in un luogo segreto nei pressi dell’antica Tebe, l’odierna Luxor. Il segreto venne talmente ben custodito che la tomba rimase inviolata per millenni e solo nell’ultimo ventennio dell’Ottocento gli archeologi ne scoprirono casualmente l’accesso. Tornarono così alla luce più di 153 sepolture per un totale di non meno di 450 sarcofagi splendidamente decorati ed un numero incalcolabile di suppellettili funerarie: sculture di divinità, offerte, ushabti, tessuti, papiri funerari ecc. che in breve tempo andarono ad arricchire le collezioni dei musei di tutto il mondo.

Oggi un nutrito gruppo di questi sarcofagi risalenti alla XXI dinastia (1070-900 a.C.) sono fra i protagonisti della collezione egizia dell’ Art and History Museum di Bruxelles, considerati dei veri tesori per la loro bellezza artistica e la capacità di affascinare.

La particolarità di questi pezzi risiede, oltre che nella loro storia e provenienza, nel loro apparato decorativo straordinariamente ricco e sviluppato: la splendida decorazione pittorica e a rilievo non comprende solo la rappresentazione del defunto e le iscrizioni del libro dei Morti ma una miriade di sorprendenti scene religiose che ci aiutano a indagare riti e credenze legate all’Aldilà come il viaggio del defunto nel mondo dei morti, i rituali funebri, il ruolo delle divinità nella religione egizia…

Anche la costruzione di questi manufatti riserva non poche sorprese: frutto di riciclo e riutilizzo di parti di bare preesistenti, i sarcofagi svelano ai ricercatori la loro complessa vicenda e la successione dei differenti proprietari, attraverso incongruenze iconografiche e anomali dettagli strutturali. lo studio e il restauro di questi pezzi durante l’esposizione, promette di aggiungere nuove conoscenze e svelare gli ultimi segreti di questi  magnifici reperti, regalando al pubblico l’emozione unica di essere testimone e partecipe di questo processo di scoperta iniziato a luxor nel 1891.

Sarà un’esperienza accessibile e interessante per tutti i tipi di pubblico. Particolare attenzione sarà riservata alle famiglie e ai più piccoli, che troveranno nell’approccio esperienziale dell’esposizione, una modalità non semplicemente “istruttiva” ma anche particolarmente piacevole e coinvolgente. Uno speciale percorso, realizzato tramite pannelli con protagonista Mumy la mascotte del progetto, guiderà i più piccoli alla comprensione autonoma dell’esposizione, stimolandone la curiosità attraverso spiegazioni, indovinelli e piccole prove.

Molto importante sarà la proposta didattica rivolta alle scuole, che spazierà dalle visite guidate a un ampio programma di laboratori didattici e di concorsi, pensati per rispondere alle esigenze dei più giovani e dei loro insegnanti.

L’evento sarà in grado di intercettare l’interesse non solo della comunità locale ma anche quello dei tanti turisti in visita alla città, incontrando la sensibilità specialmente di chi sceglie la propria meta fuori dai percorsi convenzionali, con l’effetto di allungarne la permanenza sul territorio.

L’iniziativa si fonda infatti sulla prestigiosa collaborazione con l’Art and History Museum di Bruxelles, la più importante istituzione culturale belga, che a partire dal 2014 ha stretto un’importante partnership con l’Istituto Europeo del Restauro, affidandogli lo studio e il restauro della collezione di sarcofagi egizi della XXI dinastia.

L’Istituto Europeo del Restauro è un Ente non a scopo di lucro e costituisce un polo di eccellenza internazionale per il settore dei beni culturali che opera nei campi del restauro, della ricerca e dell’alta formazione professionale. Nato nel 2007, nella splendida cornice del castello Aragonese di Ischia dove ha sede, l’IER è divenuto fin da subito un punto d’incontro e di scambio tra numerose realtà italiane e straniere operanti nel campo della cultura e dell’industria, affermandosi oggi come un esempio di eccellenza campana riconosciuto nel mondo. Particolarmente l’IER si dedica all’alta formazione dei giovani professionisti dei beni culturali, attraverso molteplici percorsi formativi che spaziano dalla giornata di specializzazione al master annuale; si occupa inoltre di ricerca nel campo del patrimonio artistico e culturale, collaborando con multinazionali, musei ed enti universitari;  progetta e realizza interventi di restauro in Italia e all’estero su beni di alto valore storico artistico.

Publicità

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome