L’Emilia Romagna entra in zona arancione. Il provvedimento in vigore da domenica per 15 giorni

Lo ha annunciato l'assessore regionale Raffaele Donini. Chiusi bar e ristoranti e vietati spostamenti fuori dal comune. Tutte le regole e il modello di autocertificazione

Lo reso noto nel tardo pomeriggio di oggi l’assessore alla salute della regione Emilia Romagna Raffaele Donini durante la consueta diretta settimanale per gli aggiornamenti.

“Oltre alle misure decise con l’ordinanza di ieri – ha detto – scatteranno altre misure di restrizione. Lo ha reso necessario l’andamento epidemiologico che ha portato a ricoverare tante persone nei reparti Covid ed in terapia intensiva”.

La zona arancione partitrà domenica e resterà in vigore per due settimane. A firmare il provvedimento il ministro per la Salute Roberto Speranza sulla base della valutazione dei parametri relativi al livello di rischio e allo scenario epidemico effettuata dal Comitato tecnico scientifico e dalla Cabina di regia nazionale.

L’Emilia-Romagna passa dunque da zona gialla, a rischio moderato, a zona arancione, a rischio elevato, nella quale si applicano misure più restrittive a tutela della salute pubblica e per frenare il contagio da Coronavirus. Si tratta di quella intermedia rispetto alla terza, la rossa (rischio massimo). Suddivisione decisa dal Governo con il Dpcm del 3 novembre scorso, che individua appunto tre aree di rischio, con l’attuazione di provvedimenti diversi a seconda delle singole fasce.
Campania e Toscana entrano in zona rossa, mentre Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche passano in zona arancione.

  • Chiusi bar e ristoranti e le altre attività di ristorazione (pub, gelaterie, pasticcerie): per loro resta consentita la sola vendita da asporto, dalle 5 alle 22, mentre le consegne a domicilio non hanno limiti d’orario.
  • Nella zona arancione è possibile spostarsi solamente nel proprio comune dalle 5 alle 22, senza dover motivare lo spostamento.
  • Vengono vietati i movimenti verso altri comuni ed altre regioni, tranne nei casi di esigenze lavorative, di salute o di necessità da attestare con autocertificazione.
  • Vietato circolare dalle ore 22 alle 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute.
  • Sono aperti negozi, alimentari, tabacchi, farmacie, parafarmacie, parrucchieri e centri estetici.
  • Consentite le attività sportive e l’attività motoria all’aperto, anche nelle aree attrezzate e nei parchi pubblici.
  • Le scuole dell’infanzia, elementari e medie sono aperte.
  • Centri commerciali chiusi nei festivi e nei prefestivi (esclusi negozi alimentari, farmacie ed edicole al loro interno).
  • Mostre, musei, cinema, teatri, sale scommesse, bingo, piscine e paestre chiusi.
  • Scuole superiori chiuse (didattica a distanza).
  • Università chiuse (didattica a distanza) salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori.
  • Sospese le prove pubbliche in presenza a parte i concorsi di abilitazione di medici, sanitari e Protezione civile.
Da sabato 14 in vigore anche la nuova ordinanza regionale: prevarranno le misure più restrittive

Resta valida l’ordinanza regionale adottata ieri dal presidente Stefano Bonaccini, d’intesa col ministro Speranza, che entra in vigore domani, sabato 14 novembre. Contiene misure che puntano ad evitare soprattutto assembramenti e situazioni a rischio contagio. Rispetto a quelle previste dall’ingresso in zona arancione, prevarranno le misure maggiormente restrittive.

Sulla base dell’ordinanza regionale, quindi, da domani bisognerà rispettare anche regole non previste in zona arancione, a partire dal fatto che nei giorni prefestivi e festivi le grandi e medie strutture di vendita, sia con un esercizio unico, sia con più esercizi, comunque collegati, compresi i complessi commerciali, sono chiuse al pubblico, salvo che per la vendita di generi alimentari, le farmacie, le parafarmacie, le tabaccherie e le edicole. Inoltre, nei giorni festivi si aggiunge il divieto di ogni tipo di vendita, anche in esercizi di vicinato, al chiuso o su area pubblica, sempre fatta eccezione per le farmacie, le parafarmacie, le tabaccherie, le edicole e la vendita di generi alimentari.

Lo stesso avverrà con le seguenti misure: uso obbligatorio della mascherina sempre, non appena fuori di casa; attività sportiva e motoria preferibilmente in parchi pubblici, aree verdi, rurali e periferiche, mentre non sarà possibile nelle strade e nelle piazze del centro storico delle città, né nelle aree solitamente affollate; l’ingresso di un solo componente per nucleo familiare negli esercizi di vendita di generi alimentari; lo stop ai mercati comunali in assenza di regole precise di sicurezza fissate dai Comuni; la sospensione delle lezioni di ginnastica, canto e strumenti a fiato nelle scuole primarie e secondarie di primo grado.

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