L’evoluzione dell’architettura spiegata attraverso la chiave di lettura della religione

Presentato al PalabancaEventi il libro di Valeria Poli sull’architettura religiosa a Piacenza. Conversazione dell’autrice con don Davide Maloberti

«Si tratta di legare la storia dell’architettura al ruolo comunicativo dello spazio, in particolare sacro, tema oggi di grande attualità». Questo uno dei concetti espressi da Valeria Poli nel corso dell’incontro di presentazione del suo volume “L’architettura religiosa a Piacenza – Una rilettura tipologico simbolica” (Edizioni Lir), che si è tenuta al PalabancaEventi di via Mazzini.

La prof. Poli – dopo l’intervento di saluto del presidente della Banca di Piacenza Giuseppe Nenna – ha ricordato al numerosissimo pubblico che ha gremito Sala Panini l’attenzione da sempre dimostrata da parte della Banca, ma soprattutto dal compianto presidente Corrado Sforza Fogliani, alla valorizzazione del patrimonio artistico cittadino, resa possibile da studi scientifici che possano attirare attenzione anche al di fuori del contesto locale.

In risposta alle sollecitazioni di don Davide Maloberti, direttore de “il nuovo giornale”, l’autrice ha ricordato la genesi dello studio sviluppatosi in ben 30 anni di insegnamento, prima presso il liceo cattolico San Vincenzo e oggi presso il liceo artistico Cassinari, arrivando al confronto con il contesto accademico durante il dottorato di ricerca, presso il Politecnico di Milano, conseguito nel 2008.

«Nella storiografia architettonica affrontata sul lungo periodo – ha spiegato la prof. Poli – il tema religioso ricopre un ruolo preponderante, costituendo un vero e proprio quadro di riferimento per comprendere gli aspetti evolutivi della produzione architettonica nel suo complesso. In tutta la sua storia, fino al Concilio Vaticano II (1962-1965), la Chiesa non ha però mai prodotto una trattazione generale sulle arti».

L’approccio metodologico scelto «privilegia – ha proseguito l’autrice – un’indagine tipologico-simbolica di tipo diacronico (che tiene conto, cioè, della successione e trasformazione nel tempo) senza dimenticare l’approccio sincronico (che considera, invece, un determinato momento temporale), tipico di studi stilistici, che ha reso possibile legare aspetti tipologici e criteri progettuali».

La presentazione, che si è avvalsa di un ricco patrimonio iconografico, ha fornito occasioni di riflessione sulla storia del patrimonio religioso cittadino, individuandone scelte tipologiche, criteri progettuali ed insediativi. Particolare attenzione è stata riservata alla produzione di Alessio Tramello (1470-1529), al quale la prof. Poli ha dedicato un recente studio monografico, sempre per la casa editrice Lir, e studi specifici dedicati a Santa Maria di Campagna in occasione delle celebrazioni per i 500anni dalla posa della prima pietra, organizzate dalla Banca di Piacenza.

 

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