Il Liceo Respighi in scena a Cesena con Veleia Amor Mi

Liceo Respighi nello spettacolo Veleia amor mi
Foto Del Papa

Il Liceo “Respighi” di Piacenza è stato selezionato per partecipare alla fase finale del XX Festival Nazionale del Teatro Scolastico “Elisabetta Turroni” a Cesena con lo spettacolo “Veleia amor mi”, recitato in lingua latina e italiana e interpretato dagli studenti che con Teatro Gioco Vita hanno lavorato per dare voce e gesti alle immagini del passato e attraverso il teatro interpretare la storia e la ricchezza archeologica del territorio.

Andrà in scena al Teatro Bonci giovedì 22 marzo alle ore 10 nell’ambito del Festival organizzato da Emilia Romagna Teatro Fondazione e Teatro Bonci con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Cesena, con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna. Solo cinque gli spettacoli selezionati: con il “Respighi”, saranno in scena dal 20 al 24 marzo produzioni realizzate da scuole superiori di Padova, Chioggia, Casalecchio sul Reno e Ostuni.

La trasferta a Cesena del Liceo “Respighi” con “Veleia amor mi” è possibile grazie al sostegno di diversi enti e aziende, tra cui la Banca di Piacenza.

“Veleia amor mi” ha debuttato al Teatro Gioia di Piacenza il 24 settembre 2016 nell’ambito del Festival del Diritto, poi è stato replicato a novembre e poi nel giugno 2017 nell’ambito di Pre/Visioni. Un progetto teatrale con raccordi fra più ambiti culturali, a partire da temi quali il ruolo dell’arte e dell’indagine storica, per giungere alla scoperta della possibilità, attraverso riletture, rivisitazioni e attualizzazioni, di immergersi nella vita reale del municipium di Veleia Romana.

La creazione mette al centro i bellissimi scavi della città romana, la lingua latina e la dignità dell’uomo, valorizzando in particolare la tabula alimentaria, ottimo esempio offerto dal passato di un provvedimento di governo che, in nome della dignità, si preoccupa anche degli ultimi.

La drammaturgia è di Flavio Ambrosini da un’idea di Marina Avanzini. Il progetto teatrale e la regia sono di Nicola Cavallari, il progetto didattico del Liceo “Respighi” con i docenti Marina Avanzini (referente), Lucia Bacciocchi, Patrizia Datilini, Alessandro Manfredi, Maria Grazia Marcotti, Emanuela Sindaco. In scena un attore d’eccezione, Umberto Petranca, a fare da anfitrione. A lui si affianca un nutrito cast di studenti: Emanuela Braghieri, Simone Buonvento, Camilla Calandri, Marco Dallavalle, Stefano Lucchini, Gautier Marchetti, Luca Monnet, Amela Nasic, Michele Orlandi, Elia Perli, Aurora Piso, Gaia Platè, Viola Quagliaroli, Angela Sfolcini, Carola Ugolotti. Le musiche sono composte ed eseguite dal vivo da Tempus Fugit Percussion Ensemble del Conservatorio “G. Nicolini” di Piacenza (Francesco Brianzi, Tommaso Franguelli, Yungshang Bao, Francesco Lupo). Le coreografie sono firmate da Simona Gnarini. Le videografie utilizzate durante lo spettacolo (a partire da materiali video dei reperti e degli scavi) sono curate da un gruppo di studenti del Liceo “Respighi” con il coordinamento di Daniele Timpano. Hanno collaborato all’allestimento Debora Migliavacca Bossi (assistente alla regia), Tania Fedeli (costumi), Andrea Cavarra (maschere), Roxana Placane (trucco), Alessandro Gelmini (luci e fonica), Davide Giacobbi (scenotecnica).

Il progetto è comunque frutto di interventi e contributi da parte di diverse classi del “Respighi ed è stato possibile grazie a molteplici collaborazioni (la dirigente scolastica Simona Favari, il Presidente del Consiglio d’Istituto Roberto Antenucci e il Dipartimento di Lettere del Liceo “Respighi”, il Comune di Piacenza e l’Assessorato alla Cultura, il Comune di Lugagnano per l’accoglienza sul sito archeologico, l’archeologa Anna Stevani, l’associazione culturale Arte e Pensieri, il dirigente del Polo Museale dell’Emilia Romagna Mario Scalini, il dirigente della Soprintendenza Archeologica dell’Emilia Romagna Luigi Malnati).

Di fronte al pubblico delle scuole di Cesena e dintorni, sempre più competente e appassionato, lo spettacolo andrà in scena insieme ad altre quattro produzioni scelte dalla Commissione selezionatrice tra le 34 domande di partecipazione, un numero che testimonia la vivacità del teatro scolastico in Italia.

La Giuria che valuterà i cinque finalisti è composta da Lusiana Battistini, Franco Bazzocchi, Michele Di Giacomo, Claudio Longhi (direttore di Emilia Romagna Teatro Fondazione) e Franco Pollini (segretario). Si conferma per il quarto anno l’iniziativa Premio del pubblico: quattro classi della Scuola Media Pascoli, guidate dalla Docente Donatella Missirini, assisteranno a tutti gli spettacoli in concorso e voteranno assegnando il Premio.

L’intreccio di “Veleia amor mi” è giocato su una storia d’amore tra due ragazzi. Il giovane tessalo Alexandros conosce a Zante la  bellissima Pulcherrima e tra i due, con il favore degli dei, scocca la scintilla. Ma, come accade per tutti gli amori estivi, la fanciulla, terminate le vacanze, deve tornare nella sua città d’origine, Veleia, che si trova “apud Placentiam”. D’altra parte si sa: nulla separi ciò che gli dei unirono. Così, grazie ad un conoscente veleiate del padre, Alexandros parte alla volta di Veleia per ritrovare la sua amata e prometterle amore eterno. Qui viene condotto per la città dal servo del suo ospite, che gli mostra il mercato, il foro, la scuola, il teatro, le terme, la tabula alimentaria… Ma il giovane ha in mente solo Pulcherrima. Imbrogli, travestimenti, magistrati, farabutti, pranzi trimalcionici, servi, padroni, vecchi e giovani sono gli ingredienti di questa divertente commedia dal sapore plautino. Uno spettacolo dal gusto particolare: la drammaturgia di Flavio Ambrosini mescola sapientemente la lingua italiana con la lingua latina. Un testo estremamente fluente che ci ricorda, se fosse necessario, quanto i nostri costumi e il nostro parlato non siano poi così distanti da quelli dei nostri avi. Oltre a divertirsi, il pubblico potrà apprezzare il complesso lavoro storico e culturale di cui la nostra commedia è pervasa: a partire, ovviamente, dalla tabula alimentaria di Traiano rinvenuta appunto a Veleia.

Il tutto per farci immergere, come attraverso una sorta di macchina del tempo, nell’antico mondo veleiate grazie a una commedia capace di intrattenere amabilmente il pubblico. (Foto Bellardo e Del Papa)

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