L’impatto del Covid: 2.090 residenti in meno in provincia di Piacenza

La diminuzione rilevata nel 2020 (-0,7%) è la più ampia mai registrata da 10 anni. Incrementata la mortalità, diminute natalità ed immigrazione

L’Ufficio Statistica dell’Amministrazione Provinciale ha pubblicato i dati (provvisori) al 31.12.2020 della popolazione nei comuni piacentini, così come risultano dalle liste anagrafiche comunali (LAC) elaborate per la rilevazione della Regione Emilia-Romagna. Si tratta di dati – come sappiamo – fortemente influenzati dall’epidemia di Covid-19 sviluppatasi a partire dal mese di marzo dello scorso anno, e che ha determinato un incremento notevolissimo dei tassi di mortalità (oltre che una riduzione della natalità e della migratorietà). Secondo la rilevazione regionale, i residenti in provincia di Piacenza ammontano alla fine del 2020 complessivamente a 285.701 unità, di cui 140.067 maschi (il 49%) e 145.634 femmine (il 51%). La variazione rispetto al 2019 è negativa dello 0,7%, pari a 2.090 residenti in meno. In particolare, la popolazione maschile cala di 999 unità (-0,7%) mentre quella femminile diminuisce di 1.091 (-0,7%).  Quella del 2020 è la diminuzione  più ampia mai registrata da 10 anni a questa parte.

Sempre alla fine del 2020 gli stranieri residenti sono 43.497, e risultano – nonostante la pandemia – in aumento (seppur molto contenuto) di 75 unità rispetto all’anno precedente (+0,2%), arrivando così ad incidere per il 15,2% sul totale della popolazione (erano il 15,1% nel 2019).

L’impatto del Covid-19 (più morti, meno nascite, meno migrazioni complessive) si è perciò riverberato nel 2020 soprattutto sulla componente di nazionalità italiana della popolazione piacentina, che – a differenza della componente straniera, e a causa della sua struttura molto più sbilanciata verso le classi avanzate d’età – cala a livello provinciale rispetto al 2019 dello 0,9%, 2.165 residenti in meno, proseguendo, e accelerando, nel suo trend decrescente di lungo periodo.

Passando alle variazioni demografiche a livello comunale, nel capoluogo Piacenza la popolazione totale è diminuita di 903 residenti (-0,9%), a causa esclusivamente dei residenti italiani che calano di 1.010 unità (-1,2%), mentre gli stranieri crescono di 107 unità (+0,5%) ed arrivano ad incidere sulla popolazione complessiva per il 20,0% (era il 19,7% un anno prima).

 Dinamica demografica negativa anche per Castel San Giovanni, il comune contraddistinto dalla maggior quota di stranieri della provincia (il 23% dei residenti totali), che registra un -0,7% per la popolazione complessiva (-93 unità), ed un -0,1% per quella non italiana (-4 unità). Si riduce la popolazione anche a Fiorenzuola (-0,6%, 114 abitanti in meno), specialmente a seguito della contrazione degli stranieri (-1,8%), che adesso incidono sul totale per il 17,2%. Rottofreno infine, l’altro comune al di sopra dei 10mila abitanti, è invece l’unico dei grandi centri urbani piacentini a mostrare una crescita – seppur lieve – dei residenti (+0,1%), grazie all’evoluzione positiva della componente straniera della popolazione (+1,6%).

Tra gli ambiti comunali di fascia demografica minore, emerge in territorio montano lo sviluppo del comune di Ottone (+1,1%) e la sostanziale tenuta del comune di Coli in Val Trebbia, all’interno comunque di una dinamica complessiva negativa delle aree appenniniche (182 abitanti in meno rispetto al 2019, -1,3%); le variazioni sono qui comprese tra -0,5% in Alta Val d’Arda e -2,5% in Alta Val Nure, passando per il -0,8% dell’Alta Val Tidone e Val Luretta. Zerba, il comune più piccolo della provincia (e della regione), mantiene nel 2020 inalterato il livello di popolazione.

I dati evidenziano comunque come la variazione negativa registrata per la popolazione provinciale si sia distribuita principalmente all’interno dei comuni della pianura (-1.526 abitanti, -0,8%), in particolare – oltre che nel capoluogo – anche nei centri urbani della prima cintura di Piacenza. I comuni di collina perdono invece 382 abitanti, con una flessione meno accentuata (-0,5%) rispetto ai precedenti.

Dall’analisi emerge infine che i comuni che hanno segnato nel 2020 i tassi più elevati di sviluppo demografico sono stati Ottone (+1,1%) e Gazzola (+0,5%), seguiti da Borgonovo V.T., Castell’Arquato, Sarmato e Vigolzone (tutti a +0,2%). I comuni che all’opposto evidenziano le maggiori variazioni negative di popolazione sono Farini (-4,8%), Cortebrugnatella (-3,5%) e San Pietro in Cerro (-3,3%).

I Comuni dove nel corso del 2020 cresce la popolazione complessiva sono 8, su un totale di 46 (il 17%); quelli che registrano un incremento della sola popolazione straniera sono invece 20 (il 43%).

 

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