L’imprenditore piacentino Malacalza si dimette dal Cda di Banca Carige

L’imprenditore di origini piacentine Vittorio Malacalza (è nato a Bobbio), vicepresidente di Banca Carige, ha comunicato di volersi dimettere dal consigliere di amministrazione dell’istituto di credito genovese, in polemica con l’amministratore delegato Paolo Fiorentino e seguendo l’uguale decisione presa in precedenza dal presidente Giuseppe Tesauro. Malacalza dopo l’uscita di Tesauro reggeva la presidenza ad interim.

Tutto è nato da alcune dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa, lo scorso 3 luglio, dall’ad. Parole che – secondo l’imprenditore piacentino – tendevano a delegittimarlo come spiega in un messaggio diffuso alla stampa:

«Ho rappresentato al Consiglio di Amministrazione che tale decisione è stata tra l’altro determinata dalle recenti dimissioni di altri consiglieri e dai contenuti delle stesse, nonché dal tentativo dell’Amministratore Delegato di delegittimare il mio ruolo di supplenza del Presidente nell’incontro con la stampa dello scorso 3 luglio, nel quale, anziché smentire la voce di supposte obiezioni della BCE a tale ruolo di supplenza, la ha accreditata con una risposta evasiva e ambigua, nella quale ha comunque affermato la “anomalia” della mia posizione».

«La mia decisione – prosegue l’imprenditore  – è stata inoltre determinata dalla divulgazione dell’intercettazione della conversazione telefonica tra il sig. Luca Parnasi e il dott. Paolo Fiorentino, che ha assunto per me particolare significato alla luce del fatto che quest’ultimo, proprio nei giorni immediatamente precedenti all’arresto dell’avv. Lanzalone, mi riferì di averlo incontrato, decantandomene le qualità professionali».

«In ogni caso – conclude Malacalza – intendo continuare a impegnarmi in favore di Banca Carige, nella piena fiducia delle sue potenzialità di consolidamento e rilancio grazie allo sforzo dell’azionariato che ha assicurato il successo del recente aumento di capitale, alle altre operazioni di rafforzamento patrimoniale già attuate, alla capacità e dedizione dei suoi dipendenti e alla vicinanza e fedeltà della sua clientela».

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