L’ordine dei medici contro l’Ausl di Piacenza: “Triage telefonico affidato a studenti senza adeguate competenze”

Forti “perplessità” per la decisione di affidare il servizio a studenti iscritti al secondo anno, oggettivamente privi di adeguate competenze, esperienze, capacità e possibilità per formulare ogni e qualsivoglia “valutazione” pre o para-diagnostica

Non è la prima volta che, da quando è iniziata l’emergenza Coronavirus, l’ordine dei medici di Piacenza critica apertamente le scelte dell’Auls. Questa volta a lasciare perplessi i vertici dei medici è il bando pubblicato nei giorni scorsi dall’azienda sanitaria per la ricerca di persone da adibire al “triage telefonico” ossia a rispondere alle telefonate dei cittadini e fornire chiarimenti ed indicazioni su come comportarsi davanti a sintomi influenzali.

Così l’Ausl spegava – in un comunicato – le finalità del servizio:

“il triage telefonico sarà rivolto ai pazienti con sintomi influenzali, così da evitare il più possibile gli spostamenti negli studi sul territorio o nei servizi sanitari (Pronto soccorso e Continuità assistenziale). L’obiettivo è quello di ridurre al minimo le occasioni di contatto tra pazienti che presentano sintomi compatibili con un sospetto di una affezione respiratoria di probabile origine virale da coronavirus e altre persone”.

A poter presentare la candidatura un ampio spettro di laureati ma anche di semplici  studenti alle prime armi: “laureati o studenti iscritti dal secondo anno in avanti di corso universitario per conseguimento di una Laurea in una delle professioni sanitarie (infermieristiche e ostetriche, sanitarie-riabilitative, tecnico-sanitarie, tecniche della prevenzione). Laureati o studenti iscritti dal secondo anno in avanti di corso di laurea in Medicina e Chirurgia. Laureati o studenti iscritti dal secondo anno in avanti di corso di laurea in Biologia, Chimica, Farmacia. Professionisti in pensione appartenenti alle stesse categorie”.

Studenti impreparati ad affrontare un simile compito

La delicatezza del compito secondo i medici richiede ben altri livelli di preparazione come hanno chiarito in un comunicato:

«Il Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Piacenza ha ricevuto richieste di chiarimenti da parte di propri iscritti in relazione al bando emesso dalla Azienda Unità Sanitaria Locale di Piacenza per il conferimento di incarichi di lavoro autonomo per una attività di sorveglianza sanitaria organizzata attraverso triage telefonico. Si è constatato che il bando è rivolto in via del tutto indifferenziata a laureati o studenti iscritti al secondo anno o successivi dei compositi corsi di laurea infermieristica, ostetrica, sanitaria riabilitativa, tecnico-sanitaria, tecnica della prevenzione, medicina e chirurgia, biologia, chimica, farmacia.

Quest’Ordine non può che esprimere forti “perplessità” ed una certa preoccupazione ad una siffatta decisione, che affida a studenti iscritti al secondo anno di una qualsivoglia professione sanitaria, oggettivamente privi di adeguate competenze, esperienze, capacità e possibilità per formulare ogni e qualsivoglia “valutazione”, anche semplicemente pre o para-diagnostica, e/o di poter individuare e fornire indicazioni latamente prescrizionali a cittadini dichiaratamente affetti da malattia con sintomi compatibili con una virosi, né di dare consigli utili ed opportuni alla prevenzione del contagio famigliare e/o sociale.

Il Consiglio Direttivo dell’Ordine dei medici ritiene che questa decisione sia inopportuna, inadeguata e pericolosa, anche innanzi tutto per gli stessi operatori in termini di responsabilità, nel momento in cui affida a persone oggettivamente prive della necessaria formazione professionale attività che non si limitano alla mera sorveglianza, ma che sconfinano nella valutazione dello stato della salute e delle correlate indicazioni, sostitutive del contatto con il medico di famiglia o della continuità assistenziale o del pronto soccorso.

L’Ordine dei Medici di Piacenza, nell’ambito compiti istituzionali riconosciuti a tutti gli ordini sanitari e relativi alla partecipazione ed alla programmazione dei fabbisogni di professionisti, si pone a disposizione dell’Ausl di Piacenza per collaborare nell’individuare soluzioni correttive alle segnalate criticità ed augurabilmente mettere a punto diverse e più consone procedure di sorveglianza sanitaria per gestire la emergenza connessa al Virus Covid-19″.

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