L’ortopedia di Piacenza diventa sede universitaria e presto toccherà ad altri reparti

Continua il percorso che porterà alla nascita nella nostra città della facoltà di medicina in inglese. Si spera di riuscire a partire a settembre 2021, nonostante il Covid. Ancora ”top secret” la sede

Ulteriore significativo passo in avanti verso la costituzione della facoltà di medicina in inglese a Piacenza. Questa mattina, in conferenza stampa, è stato annunciato che dal primo marzo 2021 il reparto di ortopedia e traumatologia dell’ospedale di Piacenza diventerà sede dell’Università di Parma. Dunque si concretizza la progressiva integrazione tra l’azienda Usl di Piacenza e l’Ateneo parmense.

A seguito di concorso, il primario Pietro Maniscalco è stato nominato Professore ordinario dell’Università di Parma per il settore scientifico-disciplinare MED/33 “Malattie dell’apparato locomotore” ed entrerà appunto in servizio, in questa veste, già nei prossimi giorni.

I particolari sono stati forniti stamane da Luca Baldino, direttore generale dell’Ausl di Piacenza, da Patrizia Barbieri, sindaco di Piacenza, da Paolo Andrei, rettore dell’Università di Parma e da Pietro Maniscalco, direttore di ortopedia e traumatologia dell’ospedale di Piacenza.

Nei prossimi mesi altri reparti del nostro nosocomio diventeranno a conduzione universitaria fino ad arrivare all’apertura della facoltà di medicina in inglese. Passaggi che erano già programmati ma che sono stati inevitabilmente rallentati dal Covid.

Se tutto proseguirà senza intoppi a settembre potrebbe dunque iniziare il primo anno accademico del nuovo corso di laurea con sede a Piacenza che dovrebbe essere ospitato in una sede provvisoria. I posti disponibili a concorso dovrebbero essere 100.

L’ospedale piacentino diventerà a quel punto un policlinico universitario dove si potrà svolgere ricerca  dove non è escluso nascano nuovi reparti.

Al momento mana ancora la certezza assoluta che si riesca a partire a settembre 2021. Manca infatti ancora il semaforo verde da parte dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario, che potrebbe arrivare a primavera. Se così non fosse tutto slitterebbe a settembre 2022.

Bocche cucite si su quella che dovrebbe essere la sede definitiva della facoltà, sia per quella provvisoria su cui sono in corso verifiche. Certamente la progettazione del nuovo ospedale dovrà tenere in conto anche le nuove esigenze didattiche e di ricerche anche se le aule saranno probabilmente ospitate in città e non nella struttura che comunque non sarà pronta prima di una decina di anni.

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