Lunedì 24 febbraio, a Palazzo Galli, si presenta il libro “Maria”

Un viaggio nella "Salve Regina" e nei santuari mariani della diocesi

Verrà presentato a Palazzo Galli (in via Mazzini 14 a Piacenza) lunedì 24 febbraio alle ore 18 il libro “Maria. Non sei solo nell’affrontare la vita”

Interverranno gli autori della pubblicazione, don Andrea Campisi, parroco di Gragnano, la giornalista Gaia Corrao e la storica dell’arte Susanna Pighi. Insieme a loro, l’artista Lucia Merli, le cui opere accompagnano le duecento pagine del libro, e il fotografo Carlo Pagani, autore degli scatti dei dipinti e delle chiese.

Prenderanno parte alla presentazione anche il vescovo mons. Gianni Ambrosio e l’avv. Corrado Sforza Fogliani, presidente del Comitato esecutivo della Banca di Piacenza.

Il Coro Giovanile Farnesiano

Ad aprire e a chiudere l’incontro, creando una sorta di festa nel segno di Maria, il Coro giovanile Farnesiano diretto dal maestro Mario Pigazzini; proporrà alcuni brani che la tradizione cristiana in questi ultimi secoli ha dedicato a Maria.

Dalla tela della Madonna di Guadalupe che svettò nel 1571 sulla nave di Andrea Doria alla battaglia di Lepanto, e oggi custodita nella chiesa di Santo Stefano d’Aveto, ai fatti prodigiosi di Boschetto, in val Taro; qui Maria è apparsa ad una ragazza, Angela Broglia, il 15 settembre 1683, tre giorni prima della sconfitta dei Turchi Ottomani a Vienna, quando il beato Marco D’Aviano celebrava la messa prima della battaglia. E infine, al legame tra Maria e la chiesa di piazzale Crociate a Piacenza – Santa Maria di Campagna -: qui, nel 1095, alla presenza di papa Urbano II, prese corpo l’idea di opporsi ai Turchi Selgiuchidi che avevano preso il controllo di Gerusalemme.

Quelli sopra citati sono solo alcuni dei passaggi storici che caratterizzano i 23 santuari mariani della nostra diocesi; passaggi a tratti misteriosi, degni di un libro di storia, ed altri, più classici, in cui Maria si rende storicamente presente nella vita di persone ammalate o in pericolo o di comunità che chiedono l’aiuto di Dio in una difficoltà.

Rileggendo la Salve Regina

Da sottolineare, la rilettura della Salve Regina ad opera di don Campisi. La preghiera conta ormai mille anni ed è stata composta da un monaco fortemente disabile accolto nel monastero benedettino di Reichenau, su un’isola vicina alla sponda tedesca del lago di Costanza.

Ermanno il Rattrappito – questo è il nome del monaco, a indicare le sue evidenti difficoltà fisiche – fu protagonista di un percorso umano e spirituale fuori dal comune. Imparò la matematica, il greco, il latino, l’arabo, l’astronomia  e la musica. Diceva di sé con grande ironia: “sono il seguace di Cristo più lento di un ciuco, anzi, di una lumaca”. A lui, profondamente riconciliato con la vita, si deve la preghiera ormai millenaria della Salve Regina, un inno a Maria, madre del cammino della Chiesa e di ciascuno di noi.

 

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