L’Unità spinale lascia definitivamente Villanova e si trasferisce nel nuovo spazio di Fiorenzuola

È il primo tassello dell’hub della riabilitazione delle gravi patologie spinali. Qui saranno concentrate tutte le funzioni riabilitative del territorio

Si chiude per sempre il capitolo dell’ospedale Giuseppe Verdi di Villanova sull’Arda, struttura voluta dal maestro e che era divenuta, in anni recenti, sede dell’unità spinale. Si trasformerà, a fine lavori, in qualcos di molto diverso, nel centro nazionale paralimpico del nord Italia e c’è chi vuole anche cancellarne l’intitolazione al compositore, dimenticandosi che  fu proprio lui a finanziarlo, inaugurandolo il 5 novembre 1888.

«L’inaugurazione, come la bramo io, è la seguente. Consisterà nell’ammissione dei primi dodici infermi. E basta. Non si convengono inutili cerimonie per un luogo di dolore».

«I poveri ammalati di questo comunello – scriveva Verdi al senatore Piroli nel 1882 – non hanno altro ospedale che quello di Piacenza, città distante 34 o 36 chilometri: e questi poveretti la maggior parte, muoiono per strada. Un giorno, parlando col Sindaco di queste miserie, dissi che avrei pensato io a costruire qualche locale, un ricovero, qualche cosa infine per essere utile a questi infelici».

Una struttura che dunque Verdi volle per dare assistenza ai poveri delle campagne circostanti e che i piani sanitari territoriali hanno deciso di “cancellare” per poi riconvertire l’ex nosocomio ad una diversa funzione, spostando l’unità spinale presso l’ospedale di Fiorenzuola dove sarà operativa a partire da domani, lunedì 22 marzo.

Sarà collocata presso il nuovo padiglione B dell’ospedale ed è anzi il primo tassello che si va a collocare nell’ala che, nei piani dell’Ausl,  dovrebbe diventare un polo delle funzioni riabilitative specialistiche presenti sul territorio provinciale.  Diventerà il secondo Centro Hub per la Riabilitazione delle gravi patologie spinali della Regione Emilia Romagna insieme a quello di Montecatone (Imola).

Con il trasferimento da Villanova a Fiorenzuola, l’Unità Spinale raddoppierà il numero dei posti letto, passando da 10 a 20: i degenti del reparto saranno accolti al secondo piano del nuovo blocco B. Nelle prossime settimane troveranno collocazione nel nuovo edificio anche la Riabilitazione neuromotoria a valenza interprovinciale, comprensiva dell’assistenza ai pazienti con gravi cerebro lesioni; la riabilitazione respiratoria, sempre a valenza interprovinciale e la riabilitazione ortopedica per il bacino distrettuale.

Una volta completati i traslochi, il padiglione B, con i con i suoi settemila e settecento metri quadrati divisi in quattro piani più un seminterrato, accoglierà in 38 stanze di degenza, 72 degenti.

A completare il tutto  sono previsti 23 fra ambulatori e studi medici, 2 piscine per idro chinesiterapia e 6 palestre.  L’opera è costata oltre 11,5 milioni di euro finanziati dalla Regione Emilia Romagna.

Come è la nuova Unità spinale di Fiorenzuola d’Arda (PC)

Le stanze affacciano su un terrazzo – concepito a scopo terapeutico e di socializzazione – di oltre 270 metri quadri, la cui parte prospicente le stanze sarà attrezzata con aree verde. Grande attenzione è stata posta nella realizzazione della zona “soggiorno”, con una sala di circa 100 metri quadri dove i pazienti possono soggiornare ed eventualmente consumare i pasti in compagnia, anche con i loro familiari. Al piano è prevista anche una palestra di circa 130 metri quadri.

Poiché tra le più comuni conseguenze di una malattia neurologica vi sono disturbi della vescica e dell’intestino, che sono causa di una importante riduzione della qualità della vita del paziente, vi sarà la possibilità di fare diagnosi più precise con tecnologie quali la video-urodinamica. Per il trattamento dei deficit di movimento, conseguenti a lesione neurologica o post-chirurgia ortopedica, sono previsti, in futuro,  nel reparto un letto robotizzato con elettrostimolazione integrata, un esoscheletro robotizzato e un sistema robotico per la ripresa del cammino.

Per i pazienti colpiti da paralisi degli arti, conseguenza purtroppo comune dopo una lesione al midollo spinale o dopo un ictus, sono previsti strumenti ”robotici” che consentono il movimento precoce e la ripresa del cammino, sempre sotto la guida del fisioterapista. Si tratta di macchine in grado di aiutare il paziente in difficoltà e possono anche essere utilizzate nella riabilitazione dopo intervento chirurgico ortopedico.

Nel reparto sarà possibile curare disturbi dell’orientamento o della memoria: anche in questo caso si potrà ricorrere a tecniche e strumenti che consentono di stimolare il cervello e di riabilitare queste funzioni inserendo sia la persona anziana ma anche in età pediatrica in una “stanza virtuale” che stimola i sensi con il gioco e il movimento.

Fiorenzuola diventa Hub sovra-provinciale per la riabilitazione delle gravi patologie spinali

Il blocco B è stato completamente ricostruito in seguito all’accertamento di non conformità statica e sismica del precedente padiglione. I lavori sono stati aggiudicati nell’agosto 2015; nel febbraio 2019 è stata approvata una variante.

Oltre all’Unità spinale, che trova spazio al secondo piano, al terzo ci sarà la Riabilitazione neuromotoria: è lo spazio destinato ai pazienti con patologie cerebrali gravi e patologie neuromotorie, dotato di 17 stanze di degenza. Anche in questo caso, è previsto un soggiorno-sala da pranzo di circa 100 metri quadri, una zona per la riabilitazione domotica e per incontri riservati con la famiglia.

La Riabilitazione respiratoria occuperà invece il primo piano del blocco B e prenderà in carico, pazienti che necessitano di recupero delle funzioni respiratorie. Sono presenti 10 stanze di degenza, 4 ambulatori e una palestra di 130 metri quadri.

Il quarto piano è invece destinato ad attività di riabilitazione e valutazione clinica, con 3 palestre, 5 ambulatori e locali di lavoro per fisioterapisti e coordinatore. Anche al terzo piano sono presenti terrazzi che possono essere usati per attività ricreative e terapeutiche.

Nella realizzazione del nuovo edificio, grande attenzione è stata inoltre posta all’interfaccia con la città. Al piano terra del nuovo blocco B trovano collocazione una zona informativa, un’area ristoro, un’ampia superficie vetrata idonea per eventi di formazione, manifestazioni culturali e occasioni di incontro con i cittadini. È inoltre prevista uno spazio di socializzazione per i degenti.

La riqualificazione del blocco A dell’ospedale

L’ospedale di Fiorenzuola può contare, nel blocco A, di un’area medica in grado di gestire casistiche sempre più complesse. Dotata di 60 posti letto ordinari di cui 8 per pazienti monitorati e 1 posto letto di day hospital, sviluppa e potenzia ulteriormente le competenze di tipo cardiologico, pneumologico, neurologico ed endocrinologico. A metà aprile partiranno i lavori per l’adeguamento impiantistico dei posti letto monitorati.

Sempre in applicazione del Piano  Nazionale e Regionale di riorganizzazione ospedaliera sono stati previsti, finanziati, progettati e   avviati  i lavori per la totale revisione e ampliamento del Pronto soccorso. In questo caso l’importo dei lavori sarà di circa 1.300.000 euro. La rimodulazione del reparto prevede anche la realizzazione di una nuova camera calda e l’acquisto di una nuova diagnostica digitale dedicata.

È  ormai imminente l’avvio della progettazione e successiva realizzazione dell’area chirurgica per prestazioni di day surgery e chirurgia ambulatoriale e Terapia del dolore. Sarà collocata al terzo piano del blocco A ove si concentreranno anche tutti gli ambulatori chirurgici.

Ciò permetterà di liberare spazi della piastra ambulatoriale al piano 1 con il conseguente rientro del Punto prelievi. I lavori dell’importo, di poco meno di 2milioni di euro, vengono finanziati con l’accordo di programma 2021 nel quale trova collocazione anche il finanziamento del primo stralcio della Casa della Salute di Fiorenzuola per un importo di 4 milioni di euro.

L’Area radiologica completamente attrezzata con tecnologie d’avanguardia sarà oggetto di ulteriori investimenti per l’ammodernamento e il potenziamento tecnologico, con la sostituzione della TAC e l’acquisizione del tavolo radiourologico, quest’ultimo in funzione anche delle necessità della Unità Spinale.

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