Il sorriso di Michela da Casalpusterlengo, «Sono tranquilla, grazie ai medici e a chi si interessa della situazione»

Michela Traversoni gioca come libero nel Busa Foodlab Gossolengo, squadra piacentina di pallavolo. Abita nella zona rossa a Casalpusterlengo

«Qui a Casalpusterlengo tutto bene». Un messaggio apparentemente come tanti che arriva nel cuore di una mattinata non troppo diversa dalle altre. A scriverlo è una ragazza di 24 anni, Michela Traversoni, che si trova nel cuore dell’area rossa nella sua casa insieme al fidanzato Mattias e al suo cane, Gantan, dal quale non si separa nemmeno per un istante.

Michela lavora come impiegata in un’azienda di San Giuliano Milanese e gioca come libero nel Busa Foodlab Gossolengo, squadra piacentina di pallavolo al vertice del girone C di serie B2. Da venerdì, come tanti altri, non può abbandonare il suo comune. E quel «Tutto bene» è un piccolo segnale di normalità che prova a bucare il muro costruito intorno al paese.

I primissimi giorni di quarantena non sono stati facili: una nuova e temporanea realtà forzata alla quale i cittadini di diecii comuni della Bassa Lodigiana hanno dovuto abituarsi nello spazio di qualche ora. «A Casale sembrava quasi di essere in una zona di guerra – racconta Michela – Posti di blocco, militari ai confini dei paesi nella zona rossa, ambulanze che corrono a destra e sinistra e gente piuttosto impaurita per i vari allarmismi».

Due chiacchiere su WhatsApp, due passi per le strade quasi deserte in un paese che ha cambiato volto ma che prova a non perdersi d’animo nonostante la situazione. «Ringrazio e ringraziamo i medici per quello che fanno ogni giorno: a causa dell’isolamento restano magari anche lontano dalle famiglie per aiutare il prossimo. Ci tengo a ringraziare anche le persone “lontane” da me che ogni giorno si interessano della situazione, del mio stato d’animo e della mia salute».

I pensieri corrono veloci nella chat di WhatsApp, messaggio dopo messaggio. Arriva anche un selfie: una corsa sul tapis roulant con una felpa della squadra. Casualmente verde come la speranza che tutto possa archiviarsi in fretta. «Sono tranquilla: come tutte le cose affronto anche questa con il sorriso – conclude Michela – Passo più tempo con la mia famiglia, durante la vita quotidiana nella normalità ci sto ben poco a causa del lavoro e dello sport. Mi alleno a casa, mi tengo sempre in forma e non mi faccio mancare niente». No, nemmeno l’ennesimo sorriso.

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