Morto Antonio Marchini, poeta dialettale, contadino ed inventore del premio “Cuore d’oro”

E’ mancato oggi nella casa di riposo dove era ricoverato il cavalier Antonio Marchini. Tabarro, cappello e campanaccio erano parte immancabile del guardaroba di Marchini, notissimo personaggio della terra piacentina e cultore del suo dialetto, lingua con la quale spesso recitava, a braccio, sue poesie o poesie di don Luigi Bearesi, intrattenendo amici ed allietando serate pubbliche.

Marchini era nato a Muradolo il 4 luglio 1933, non per caso giorno del patrono della città capoluogo di un territorio che lui amava profondamente. Tutta la sua vita si è dipanata vicino al Po: prima a Roncaglia, dove la sua famiglia si era trasferita quando lui era ancora un neonato e poi Gerbido e Mortizza. La sua era una famiglia numerosa, con fratelli, tutti accuditi dalla madre Delfina Zilioli mentre il padre Ernesto lavorava per l’impresa Rizzi, nel settore edile.

Complice anche la guerra ed il bombardamento della scuola che frequentava a Roncaglia Marchini fu costretto ad interrompere gli studi ma, con caparbietà, ottenne la licenza elementare più tardi, all’età di 17 anni.  Si sposò con Giuliana Groppi nel 1962 ed incominciò a prendersi cura del fondo “Riazza Piccola” a Gerbido arrivando pian piano a lavorare ben 1500 pertiche di terreno. Ebbe due figli Daniela (che porta avanti l’azienda agricola di famiglia) e Pietro che ha intrapreso la carriera di cuoco.

Grande amico di don Bearesi fu lui a consegnare alla Banca di Piacenza il ricchio archivio documentale che il scerdote gli aveva lasciato. I due si conobbero ad una Cena della Mietitrebbia e spesso il contadino divertiva il  sacerdote raccontando una qualche barzelletta in dialetto, oltre che recitando poesie. Don Bearesi era stato uno dei primi e più stretti collaboratori di mons. Guido Tammi nella stesura del vocabolario piacentino-italiano. Fu proprio lui a portarlo a termine dopo ma scomparsa del “mosignore del dialetto”. Alla sua scomparsa i fratelli del sacerdote, Adriana e Sante, donarono il prezioso archivio all’istituto di via Mazzini e fu proprio Marchini a consegnare le carte all’ufficio rlazioni esterne.

“Patron” dell’associazione “La Mietitrebbia” a lui si doveva l’invenzione del Premio “Cuore d’oro”consegnato ogni anno sotto il tendone di Bosco dei Santi a personaggi che si fossero distinti nella propria attività, spesso a medici.

Il cordoglio di Confagricoltura Piacenza per la scomparsa di Antonio Marchini

Confagricoltura Piacenza esprime profondo cordoglio per la scomparsa di un associato fedele e affezionato, volto notissimo dell’agricoltura piacentina: il Cavalier Antonio Marchini conosciuto anche come “Patron della Mietitrebbia”.  Da una cena organizzata per festeggiare l’acquisto della prima mietitrebbia più di quarant’anni fa, appuntamento poi rinnovato negli anni, Marchini aveva fatto nascere e crescere l’associazione Amici della Mietitrebbia che nel 2001 aveva istituito il conferimento dell’onorificenza “Cuore d’oro”, premio attribuito a medici, religiosi, rappresentanti delle istituzioni e forze dell’ordine. “Brillantissimo – lo ricordano in Confagricoltura Piacenza dove sino a un paio d’anni fa era solito recarsi personalmente – coinvolgeva nelle sue iniziative personaggi pubblici e cariche istituzionali con il suo linguaggio schietto e i soventi intercalari in dialetto a cui aggiungeva, potendo, qualche barzelletta. Amava definirsi, ed era, una persona semplice, un agricoltore. Ci mancherà tanto”.  La sua azienda a Mortizza, alle porte della città, da qualche anno è condotta dalla figlia Daniela. A lei e ai famigliari il presidente di Confagricoltura Piacenza, Filippo Gasparini, insieme al direttore, Marco Casagrande e a tutta l’associazione porgono sentite condoglianze.

Il cordoglio delle istituzioni locali per la scomparsa di Antonio Marchini

Anche il sindaco e presidente della Provincia Patrizia Barbieri esprime il cordoglio delle istituzioni locali per la scomparsa del cavalier Antonio Marchini, fondatore dell’associazione “Amici della Mietitrebbia”e del premio “Cuore d’oro”, sottolineandone “il costante impegno per la solidarietà, la valorizzazione delle tradizioni e dell’identità piacentina. Nel profondo legame con il territorio, espresso  con coinvolgimento e con la sua proverbiale ironia, Antonio Marchini ha saputo farsi voler bene da tanti concittadini e personalità illustri, che ne serberanno sempre un ricordo affettuoso”.

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