Moschea di via Caorsana: l’assessore Opizzi chiede al dirigente comunale di verificare la procedura autorizzativa

Email dai toni perentori inviata al responsabile del servizio Attività Produttive e Edilizia

La trasformazione del centro culturale islamico in moschea continua ad agitare le acque all’interno della maggioranza comunale a Piacenza e, come era stato preannunciato, l’assessore all’urbanistica Erika Opizzi si è “messa a spulciare le carte” alla ricerca di una qualche possibile anomalia nel percorso amministrativo ed oggi ha inviato una email, dai toni perentori, al dirigente del Servizio Attività Produttive e Edilizia.

L’assessore dopo aver espresso il proprio stupore per aver appreso la vicenda dalla stampa fa presente al responsabile dell’ufficio che (in base d una nota riservata) vi siano elementi sufficienti per avviare una verifica di tutte le fasi della procedura che hanno portato al via libera alla moschea, non solo attraverso una disamina documentale ma anche con un vero e proprio sopralluogo in via Caorsana e chiede infine che le venga messa a disposizione tutta la relativa documentazione.

Questo il testo integrale.

 «Avendo appreso dalla stampa locale (la  qual cosa evito di commentare) dell’avvenuta definitività della Scea relativa all’immobile ubicato in Piacenza, in Via Caorsana 43/A, – scrive l’assessore – ho di mia esclusiva iniziativa esaminato, per quanto possibile, nella giornata di giovedì 18 marzo 2021 detta Segnalazione, unitamente alle Scia del 21 maggio 2019, protocollo n. 1074, e dell’11 marzo 2020, protocollo n. 601.

Essendo Lei assente per ferie, il giorno 19 marzo 2021 ho chiesto la partecipazione, ad una conferenza stampa da me indetta, del Segretario Generale del Comune di Piacenza, Dr. Carbonara, affinché chiarisse le procedure tecniche che caratterizzano Scia e Scea.

Ciò detto, Le comunico che dall’esame sommario compiuto, limitato ad alcuni aspetti di ordine giuridico-amministrativo, ho appurato che alcune attestazioni rese nelle summenzionate “Segnalazioni” risultano contrastanti.

Risultandomi che dette “Segnalazioni” non figurano tra quelle sorteggiate e da sottoporre quindi, secondo normativa, da parte dei competenti uffici comunali a verifica, ritengo che i fatti da me esposti nella “nota riservata” qui allegata (che come tale pone in capo a Lei l’obbligo di impedirne un’illegittima diffusione, e ciò nell’interesse unico dell’Ente) giustifichino ampiamente l’attivazione di una esaustiva verifica di tutte le fasi in cui il procedimento si è articolato, dal suo inizio fino alla presentazione della sopra citata Scea, verifica da esperire non solo per tabulas ma anche attraverso un sopralluogo all’interno del complesso immobiliare più sopra indicato.

Con la presente chiedo, altresì, che per le ragioni del mio incarico e con la massima urgenza sia messa anche a mia disposizione tutta la documentazione in atti nel Comune di Piacenza riguardante il complesso immobiliare che qui interessa. Resto in attesa di un cortese riscontro. Distintamente. Erika Opizzi».

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