Nicola Cavallari spiega agli studenti del Liceo Artistico “Cassinari” il mestiere del regista

Laboratorio teatrale online di Teatro Gioco Vita per i ragazzi della classe quarta scenografia

IL CANE DELL'ORTOLANO prove al Teatro Gioia per A.Marinetti (FotoDELPAPA) Nicola Cavallari

Il progetto, dal titolo “Il lavoro di regia – dalla drammaturgia alla messa in scena di uno spettacolo”, si è svolto da marzo a maggio ed è stato strutturato in una decina di incontri per un totale di circa venti ore.  Durante il percorso formativo i ragazzi hanno appreso gli elementi basilari dell’ideazione e creazione di uno spettacolo teatrale, le difficoltà a cui si può andare incontro nel processo produttivo e le relative soluzioni.

Il laboratorio è stato proposto dalla scuola, grazie all’interessamento della professoressa Cristina Martini, nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali per l’orientamento e allo scopo è stata sottoscritta apposita convenzione tra Istituto Superiore Tramello-Cassinari, sede Cassinari, e Teatro Gioco Vita.

Nicola Cavallari nei primi incontri ha introdotto gli studenti alla conoscenza degli elementi basilari del processo creativo e delle figure professionali coinvolte, per poi soffermarsi sull’urgenza artistica di una messa in scena.

Ai ragazzi è stato proposto di pensare a un loro ipotetico spettacolo e una volta individuati i temi che avrebbero voluto trattare si è passati a un lavoro di ricerca letteraria e storica atta a scegliere un testo coerente con le loro necessità artistiche.

La scelta degli studenti è ricaduta sul racconto di Dino Buzzati “Sette piani”. Il protagonista della storia deve ricoverarsi in un ospedale per fare degli accertamenti. Ma questo ospedale ha una particolarità: ogni piano dei sette che lo costituiscono interessa una particolare peculiarità clinica, la quale però non è di natura specialistica ma riguarda la categorizzazione dei pazienti in base alla gravità della loro malattia. Al settimo piano sono quindi accettati i pazienti che devono fare solo degli accertamenti diagnostici di poco conto, come il protagonista del racconto, e man mano che si scende la gravità dello stato di salute dei ricoverati aumenta.

«Dopo aver esplorato le potenzialità del testo narrativo applicato alla scena – spiega Nicola Cavallari – lo si è trasformato in canovaccio, tenendo presente alcune ipotetiche limitazioni produttive, come ad esempio la possibilità di scritturare solo quattro attori. A questo punto la classe è stata suddivisa in gruppi: regia, drammaturgia, scenografia e attrezzeria, costumi».

Ogni gruppo ha lavorato e prodotto in autonomia, ma confrontandosi continuamente con gli altri gruppi, con la docente Cristina Martini e con il formatore allo scopo di ottenere un risultato artisticamente coerente in tutte le sue espressioni.

«Gli studenti – prosegue Cavallari – hanno lavorato non solo durante le ore del laboratorio a distanza, ma anche in altri momenti. Si è arrivati al termine del percorso con la produzione di gran parte della drammaturgia, dei bozzetti scenografici e dei costumi, e soprattutto con una chiara idea di regia e di realizzazione. L’opera si è rivelata complessa anche per il continuo cambio di ambientazione del racconto, cioè i sette piani dell’ospedale in cui viene ricoverato il protagonista. Nonostante le molteplici difficoltà, gli studenti non hanno perso il loro entusiasmo e hanno trovato soluzioni sempre adatte e coerenti con le urgenze artistiche e comunicative iniziali».

La collaborazione tra Teatro Gioco Vita e Liceo Cassinari è ormai consolidata da diversi anni, soprattutto con la sezione di scenografia. Pensiamo ad esempio alle esperienze realizzate con la compagnia Diurni notturni:

la creazione 2019 “Radici” ha visto il coinvolgimento delle classi IV e V scenografia del Liceo “Cassinari” di Piacenza che nell’ambito dell’alternanza scuola/lavoro hanno collaborato con i loro insegnanti all’allestimento; in precedenza la creazione 2017 “TSO – trattoria senza oste” aveva visto per la prima volta la collaborazione degli studenti della classe V scenografia, sempre nell’ambito di un progetto alternanza scuola/lavoro.

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