Nomine degli insegnanti nelle scuole superiori: il sindacato Gilda annuncia esposto in Procura

Secondo il sindacato ci sarebbe stata poca trasparenza da parte dei Presidi delle scuole superiori nelle nomine degli insegnanti che quest'anno ogni istituto ha fatto separatamente

Procura della Repubblica Piacenza

Dopo una settimana dallo squillo della prima campanella nel piacentino sono ancora tanti gli insegnanti che mancano all’appello, in particolare nelle scuole superiori. Resta sempre di difficile comprensione il perché il Ministero e gli Uffici scolastici regionali non si muovano con il dovuto anticipo provvedendo a far si che l’anno scolastico inizi senza cattedre scoperte. Quest’anno poi si è aggiunto un nuovo problema. In passato le nomine avvenivano attraverso una chiamata collettiva degli insegnanti aventi diritto che si trovavano in una scuola prescelta ed accettavano (o meno) le cattedre disponibili. Quest’anno si è voluto stravolgere il sistema rendendo più lento il meccanismo e soprattutto suscitando grosse perplessità.

E’ di oggi la notizia che il sindacato Gilda degli Insegnanti ha deciso di presentare un esposto in procura, come spiega in un comunicato Salvatore Pizzo, coordinatore di Piacenza e Parma.

«Nella quasi totalità delle scuole superiori piacentine le operazioni di assunzione dei docenti a tempo determinato sono avvenute senza che nessuno potesse assistere alle operazioni, addirittura in moltissimi casi anche agli stessi candidati è stato impedito di accedere negli uffici degli istituti per capire come si stessero svolgendo le operazioni di scorrimento delle graduatorie.

Nessuna scuola ha reso noto orario e svolgimento delle operazioni, effettuate al chiuso e senza alcun testimone, la Gilda degli Insegnanti avendo appurato questo modus operandi di quasi tutti i Dirigenti Scolastici delle Scuole di 2° grado, date le dimensioni gravi del fenomeno, non potendo fisicamente essere dappertutto con propri attivisti ha scelto due scuole “campione” presso le quali agire intimando ai dirigenti di comunicare alle organizzazioni sindacali (che per contratto avrebbero diritto a presenziare) date, orari e convocati alle nomine, si tratta dell’Istituto Romagnosi Casali e del Liceo Colombini ma non è mi arrivata nessuna risposta».

Salvatore Pizzo per questo ritiene che  «sussistano gli elementi affinché l’autorità giudiziaria verifichi se qualcuno ha commesso dei reati. Per questo annunciamo la presentazione di esposto alla Procura della Repubblica Siamo di fronte a comportamenti rispetto ai quali non possiamo lasciar correre.

I dirigenti scolastici delle scuole superiori di Piacenza già nei giorni precedenti avevano avuto una modalità anomala: rispetto a tutti gli altri loro colleghi delle altre scuole di Piacenza e Parma hanno fatto in modo che non vi fosse una convocazione territoriale, unica e pubblica, rifiutandosi di unificare le operazioni di tutte le scuole (sono meno di 10 Istituti) e quindi a prova di trasparenza assoluta.

Molti docenti venivano contattati in contemporanea da più scuole sono stati messi in difficoltà, non sapevano come e cosa scegliere, inoltre sono stati numerosi i dirigenti scolastici i quali pur sapendo che molti docenti erano convocati anche per lunedì anche per gli incarichi delle scuole medie (in questo caso effettuati in modalità pubblica e trasparente) non  hanno voluto allineare le modalità di convocazione affinché i candidati potessero avere un quadro chiaro delle disponibilità».

«Con il caos che si è generato – conclude il coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma –  il direttore scolastico regionale si è dimostrato di non essere in condizione di coordinare in maniera efficiente ed efficace i dirigenti delle scuole piacentine. La politica prenda atto e provveda di conseguenza, intanto noi segnaliamo alla Procura quanto abbiamo visto. Per questo il 2 ottobre, dalle 8 alle 10, terremo un’assemblea cittadina dei docenti alla Scuola “Anna Frank” in Via Milano».

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