Nuovi chiarimenti dell’architetto Ferrari sul deposito del Klimt

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato a firma dell’ architetto Massimo Ferrari, presidente della Galleria Ricc iOddi.

“In relazione all’articolo apparso oggi sulla stampa locale, a titolo personale e in qualità di Presidente pro-tempore del Consiglio di Amministrazione della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, mi preme specificare quanto segue:

  • Il 01 giugno 2020, giorno del dissequestro del quadro di proprietà della Galleria Ricci Oddi, è stato stipulato con la Banca di Piacenza, un “contratto depositi a custodia chiusi” regolarmente firmato dalla Banca di Piacenza e dal sottoscritto a nome della Galleria, documento che ne tutela la custodia;
  • Una copia di questo contratto è ancora sigillata alla cassa d’imballo del dipinto all’interno del deposito, le restanti due copie sono state consegnate rispettivamente agli uffici della Galleria e alla dirigenza della Banca;
  • A seguito dell’invio della documentazione richiesta alla Soprintendenza per le province di Parma e Piacenza la stessa ha richiesto integrazione a questo accordo di deposito. Detta integrazione si riferisce ad un ulteriore convenzione capace di integrare il contratto di deposito con un documento atto a specificare le condizioni ambientali di custodia del deposito stesso secondo le peculiarità dovute alla custodia d’arte;
  • In accordo con la Soprintendenza abbiamo provveduto alla predisposizione di tale integrazione utilizzando un documento facsimile, che era servito tra l’altro per un altro deposito nella medesima Banca, declinato per il quadro di Klimt;
  • In data 09 ottobre 2020 è stata firmata l’integrazione all’accordo, precedentemente condivisa e verificata informalmente con la Soprintendenza. Per correttezza e trasparenza le modifiche specifiche riferite a questa integrazione sono state apportate a mano prima della firma;
  • Tale documento è stato inviato, il giorno successivo, alla Soprintendenza a completamento delle richieste in merito al deposito.

A fronte di questa ricostruzione che mi auguro possa ulteriormente chiarire il regolare svolgimento del deposito e delle procedure di sicurezza dell’opera di Klimt (che è tornato in nostro possesso solo all’interno della Banca di Piacenza il giorno 01 giugno 2020), mi preme altresì sottolineare, oltre alla gravità delle accuse infondate a firma di un Consigliere Comunale, che la documentazione diffusa a mezzo stampa fa parte di documenti la cui divulgazione, ritengo, avrebbe reso quanto meno opportuno il preventivo interessamento anche delle altre parti coinvolte.

Questa anomala situazione, già verificatasi in altre occasioni, è già stata fatta notare al Comune di Piacenza per le verifiche in merito.

Publicità

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome