Offrivano protezione alle prostitute chiedendo fino a 400 euro la settimana

I carabinieri di Piacenza hanno disarticolato un racket dello sfruttamento. Cinque gli ordini di custodia cautelare nei confronti di altrettanti cittadini rumeni. Due sono stati arrestati, tre sono ricercati

Cinque persone di origine rumena avevano organizzato una vera e propria rete di protezione per giovani prostitute connazionali, costrette, anche con metodi violenti, ad avvalersi dei loro servizi con tariffe variabili fra i 100 ed i 400 euro alla settimana. Sono però stati scoperti dai carabinieri della compagnia di Piacenza e nei loro confronti è stata emessa, dal gip, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.  Svariati – come ha spiegato oggi in conferenza stampa il capitano Giancarmine Carusone, comandante della Compagnia  di Piacenza – i reati che vengono loro contestati: associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento ed allo sfruttamento della prostituzione, minaccia aggravata e maltrattamenti in famiglia.

L’indagine era partita nel mese di luglio 2018 a seguito dell’arresto di due persone (un italiano ed un macedone), ritenute responsabili di concorso in rapina, tentata estorsione, violenza sessuale di gruppo, reati commessi ai danni di 4 prostitute rumene.

I carabinieri, anche a seguito delle testimonianze delle donne coinvolte, hanno così individuato il gruppetto di sfruttatori che si facevano pagare in contanti o con ricariche Poste Pay  o money transfer all’estero, in cambio della loro “protezione” che veniva “offerta” anche a chi ne avrebbe fatto volentieri a meno. Le più riottose venivano coinvolte attraverso spedizioni punitive. Le ragazze erano solite offrire le proprie prestazioni tra via Caorsana, via Maculani e viale Sant’Ambrogio, ma anche in alcuni appartamenti messi a loro disposizione dal gruppetto. Fra quelle costrette a scendere in strada con pesanti minacce c’era anche la compagna di uno degli indagati che per questo dovrà rispondere di maltrattamenti famigliari.

L’operazione è stata denominata “Proxenet”, termine che in lingua rumena significa appunto “protettore”. Dei cinque due sono già in carcere mentre tre sono attivamente ricercati.

Giancarmine Carusone comandante della Compagnia carabinieri di Piacenza
Giancarmine Carusone comandante della Compagnia carabinieri di Piacenza
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