Da oggi in libreria “Siamo Molto Popolari” nuovo libro di Sforza Fogliani

Sarà presentato domani a Milano presso la sede dell'Abi ma esce oggi in libreria la "Controstoria di una riforma che arriva da lontano e porta all’oligopolio bancario"

Siamo Molto Popolari nuovo libro di Corrado Sforza Fogliani

Sarà presentato domani pomeriggio presso la sede Abi di Miilano il nuovo libro di Corrado Sforza Fogliani, avvocato piacentino, presidente dell’Associazione nazionale fra le Banche Popolari. Intitolato “Siamo Molto Popolari – Controstoria di una riforma che arriva da lontano e porta all’oligopolio bancario” esce per i tipi della casa editrice Rubbettino ed è in libreria a partire da oggi.

Il volume cerca di rispondere ad una domanda che molti si pongono ossia perché si sia voluto colpire, con la riforma delle Banche Popolari, un sistema che per centocinquant’anni ha finanziato la crescita delle Piccole e medie imprese che rappresentano il tessuto connettivo del Paese.

Con un articolo pubblicato oggi su Milano Finanza il giornalista Pierpaolo Albricci definisce il libro di Sforza come “un atto di orgoglio del sistema delle banche popolari” e ricorda come il testo rechi, in appendice una ricca documentazione. Testi utili per capire cosa sta succedendo nel nostro sistema di credito e come si stia spingendo per un oligopolio bancario che deve, giocoforza, passare per “l’eliminazione” della concorrenza e quindi proprio delle banche popolari. Banche costrette a convertirsi i Spa ed in larga parte governate da fondi di investimento speculativi. Una riforma su cui deve peraltro esprimersi la Corte Costituzionale. Lo stesso Albricci aveva pubblicato ieri una altra recensione su Italia Oggi

Ma quello dell’avvocato Sforza è anche un affresco storico delle banche popolari dalla loro nascita , spesso ad opera di Mutue operaie, fino ad oggi.

Assopopolari (secondo i dati del 2015) conta 63 banche associate, 52 società finanziarie, 152 banche corrispondenti con un totale di 1,3 milioni di soci, 16,4 milioni di clienti, oltre 80 mila dipendenti, una quota di mercato del 25% e 450 miliardi di attivo.

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