Oltre 320 da tutta Italia le candidature al bando “Fare Teatro” di Bottega XNL

21 attori (fra cui un piacentino) hanno iniziato il percorso sull’Antigone, diretti da Marco Baliani, in programma in prima nazionale al festival di Veleia il 19, 20 e 21 luglio

Entra nel vivo “Bottega XNL”, il progetto di teatro e cinema di XNL Piacenza, ideato e diretto da Paola Pedrazzini. Nei giorni scorsi ha preso il via la prima edizione di “Fare Teatro”, il corso di alta formazione diretto per l’edizione 2022 da Marco Baliani e finalizzato alla realizzazione di un’inedita versione di Antigone di Sofocle, che andrà in scena in prima nazionale al Festival di Teatro Antico di Veleia il 19, 20 e 21 luglio.

Al corso partecipano 21 allievi, selezionati dallo stesso Baliani sulla base delle risposte al Bando lanciato nel marzo scorso: con una partecipazione andata ben al di là delle più ottimistiche aspettative, sono arrivate oltre 600 mail di interesse e 321 candidature da tutta Italia. Alto il livello artistico dei candidati, provenienti in prevalenza da Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Campania, Sicilia e Puglia: neodiplomati di scuole di teatro, allievi, ex allievi e giovani professionisti intenzionati a cogliere l’occasione di una formazione di altissimo livello. Sotto la guida di Marco Baliani gli attori porteranno in scena un’opera prima in una cornice prestigiosa come il Festival di Teatro Antico di Veleia.

«L’avventura di “Fare Teatro” inizia sotto i migliori auspici – commenta Roberto Reggi, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano che, in XNL, ha il proprio principale progetto culturale –. Il valore artistico di questo percorso formativo lasciava prevedere un’ampia partecipazione al Bando, ma le oltre 320 candidature in un solo mese rappresentano una sorta di record che ci ha piacevolmente sorpreso. Ma quel che più conta, al di là dei numeri, è che a questi giovani venga data un’opportunità concreta di crescita personale e professionale».

IL PROGETTO. Dal 30 maggio gli allievi frequentano per tutto il giorno, al secondo piano di Palazzo XNL, il corso intensivo Fare Teatro, impostato sul modello dello storico corso Fare Cinema realizzato con Bellocchio a Bobbio a partire dal quale Paola Pedrazzini ha ideato Bottega XNL come «Un luogo in cui il “Maestro” tramanda i propri saperi a giovani che vogliono fare dell’arte teatrale il proprio ‘mestiere’. Così come avveniva nelle antiche botteghe rinascimentali (da qui il nome “Bottega”) l’apprendimento si realizza nel fare: in questo caso, nel prendere parte al processo creativo intorno al progetto di Antigone – dice Pedrazzini – “Fare Teatro” innesca e sintetizza un circuito virtuoso di formazione-produzione-fruizione artistica e culturale: dà vita cioè a una progettualità laboratoriale finalizzata a confluire non in un saggio o in un esercizio di stile, ma in un’opera teatrale originale che verrà presentata a Veleia, e così restituita alla comunità di spettatori. In questi primi giorni di laboratorio ho visto condiviso il mio entusiasmo per il progetto in Marco Baliani e negli sguardi di questi 21 talentuosi attori, impegnati in un percorso di ricerca di sé e del senso profondo della meravigliosa tragedia di Sofocle».

L’originalità del progetto Fare Teatro è ben interpretata da Marco Baliani, che così spiega il lavoro con gli allievi: «Un corso di formazione teatrale esercita la sua valenza se è capace di trasmettere saperi ed esperienze, di fare tesoro – da parte dei partecipanti – delle modalità con cui metterò in campo i miei esercizi, le mie visioni, la poetica, le cose apprese in anni e anni di lavoro. Ma deve essere anche il luogo in cui maieuticamente accade il contrario: c’è un sapere che proviene anche dall’attore che partecipa al processo formativo. Basta esser capaci di stare reciprocamente in ascolto. Il corso-laboratorio che si è aperto qui a Piacenza è un luogo di scambio e di scoperte. Solo così ha senso mettere al centro del percorso le figure mitiche di Antigone, Creonte, Ismene, Tiresia e tutti gli altri.  L’Antigone di Sofocle diventa mappa di parole, gesti, azioni, idee, suggestioni, fino a trovare nel testo e nella storia quei sensi nascosti che ancora riverberano in noi, nel presente. E mostrarli poi come esito della ricerca compiuta.

È un compito difficile, richiede agli attori partecipanti un impegno che va molto oltre la pur necessaria capacità interpretativa. Chiede agli attori di essere artisti a tutto campo, capaci di autorialità nelle scelte e nelle proposte, intessendo con me un dialogo costante ma anche contraddittorio, vivo, creativo».

ANTIGONE. Con queste premesse, l’Antigone che verrà presentata in prima nazionale a Veleia non può che essere ben più che uno spettacolo: un progetto artistico vivo di ricerca teatrale.

Perché proprio l’Antigone? Così spiega Paola Pedrazzini: «Per la prima edizione di Fare Teatro ho pensato di proporre il progetto a Marco Baliani e gli ho proposto di realizzare il corso lavorando sull’Antigone di Sofocle, sia per la bellezza assoluta e la sconcertante attualità della tragedia, sia perché trovavo e trovo stimolante l’idea che Baliani si cimenti di nuovo con Antigone a distanza di trent’anni dall’”Antigone delle città” (il progetto ispirato alla tragedia di Sofocle che il regista diresse nel capoluogo emiliano per ricordare la strage di Bologna) e che questa volta lo faccia partendo da Sofocle e nel contesto di un’area archeologica»..

Così lo presenta Baliani: «“L’armata degli Argivi, sconfitta, è ripartita stanotte”: questo annuncia Ismene alla sorella Antigone. La città di Tebe si è da poco risvegliata dall’incubo dell’assedio e della guerra, il nemico sconfitto ha abbandonato la pianura. È a questo punto del giorno, trascorsa appena una notte, che comincia l’Antigone di Sofocle. Nel metterla in scena si è soliti dedicarsi interamente al senso delle parole pronunciate dai protagonisti e dal coro, parole alte, parole di poesia. Così agendo il logos diviene padrone della scena, cercando la chiave di lettura giusta che possa esaltare la forza e la pregnanza di quelle parole. Il testo diventa un lavoro di interpretazione registica, si cercano scenografie che illuminino le sostanze espresse in parole, e agli attori viene chiesta l’interpretazione adeguata a quel disegno registico. Il mio approccio è diverso, per certi versi è agli antipodi. Parto dai corpi, non dalle parole, quelle arriveranno dopo, parto dalla materialità concreta di quei corpi tebani, appena scampati al massacro.

La guerra è da poco trascorsa, cosa resta nei corpi dei cittadini dopo che il pericolo è passato? Difficile indicare un solo sentire, le guerre portano a comportamenti privi di qualsiasi senso di umanità, oppure a improvvisi slanci di solidarietà, a gesti eroici o disperati, tutto si mescola negli animi, i corpi sono scossi turbati, le voci che escono dalle gole risentono ancora dell’urlo, del richiamo esasperato, della foga nell’uccidere, del terrore di essere stuprate. La mia ricerca con gli attori sarà quella di trovare quelle voci che escono da quei corpi tormentati. Sono quelle voci che dovranno pronunciare le parole della tragedia. La tragedia è dunque il tentativo disperato di rimediare al caos della vita attraverso parole, di permettere agli animi di distanziarsi dalla terribilità dell’esperienza di guerra, cercando un senso alla desolazione, senza rifuggire in altre contrade ma affrontando di petto i conflitti che la guerra ha innescato».

GLI “ALLIEVI”. Gli allievi scelti da Marco Baliani, tra le centinaia di candidature presentate al Bando, hanno fra i 22 e i 34 anni d’età. Risulta una nutrita componente da Milano, ma ci sono anche presenze dal Lazio e dalla Sicilia e c’è un giovane piacentino tra i selezionati. Questo dunque l’elenco dei partecipanti al Corso: Alessandro Apostoli (Verona), Francesca Barbieri (Roma), Silvia Bertocchi (Milano), Elia Bonzani (Reggio Emilia), Lorenzo Carpinelli (Ravenna), Raffaele De Vincenzi (Perugia), Carlo Fabbri (Roma), Marcella Faraci (Reggio Emilia), Giorgia Favoti (Milano), Ludovica Ferraro (Milano), Dania Grechi (Bologna), Cristina Maffia (Padova), Francesca Muscatello (Genova), Marica Nicolai (Modena), Michele Nisi (Roma), Marta Ossoli (Brescia), Matteo Sangalli (Milano), Leonardo Tanoni (Piacenza), Davide Tortorelli (Fidenza), Massimo Vazzana (Palermo), Giulia Visaggi (Milano).

I “MAESTRI”. Ad affiancare Marco Baliani nel percorso formativo, Baliani e Pedrazzini hanno voluto la costumista premio Ubu Emanuela Dall’Aglio, l’attore ronconiano, decano del Teatro italiano (fu Orlando nello storico spettacolo di Ronconi) Massimo Foschi, la giovane promessa del teatro italiano Petra Valentini, il compositore e musicista Mirto Baliani.

Maestri d’eccezione che rendono ancora più unico il percorso formativo degli allievi e più prezioso lo spettacolo dell’Antigone a Veleia.

(Foto Del Papa)

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