“Ottone, il primo dei Visconti” dall’infanzia piacentina sino alla nomina a Vescovo di Milano

In uscita il romanzo storico di Alex Calvi e Livio Gambarini che ripercorre la complessa vita del personaggio storico, tra intrighi, tradimenti e continui colpi di scena

Un romanzo storico – quello scritto da Alex Calvi a quattro mani con Livio Gambarini – che si pone l’obiettivo di ricostruire in maniera puntuale vicende realmente accadute e di raccontare la storia di personaggi storici. Il protagonista del libro è Ottone Visconti, iniziatore del potere politico dei Visconti su Milano, che nasce appunto dalla sua nomina a Vescovo del capoluogo lombardo.

Calvi in che epoca si svolge esattamente la storia?

«La storia parte nel 1262, a Montefiascone, con la nomina di Ottone Visconti a vescovo di Milano per mano di papa Urbano IV, che lo scelse personalmente per ricoprire tale incarico. Al termine della cerimonia irrompono in Chiesa alcuni uomini armati, soldati della famiglia Della Torre, che al tempo governava su Milano. Questi erano contrari alla scelta del papa di porre un Visconti a vescovo di Milano, e giurarono ad Urbano IV che, finché loro fossero rimasti in vita, Ottone non avrebbe mai messo piede all’interno del capoluogo lombardo».

Ed invece?

«A questo punto il protagonista si fece profondo oppositore del potere dei Della Torre su Milano, raccogliendo intorno a sé nobili e famiglie che avevano degli attriti con la famiglia stessa, dando inizio a 15 anni di intrighi, battaglie, tradimenti e inganni che porteranno poi Ottone a diventare effettivamente vescovo di Milano».

Quindi il libro è tutto incentrato su Ottone Visconti?

«Il libro ha più di una linea narrativa: in una, infatti, seguiamo Ottone e le sue battaglie per prendere Milano, mentre nell’altra seguiamo il suo passato, che si legherà poi inevitabilmente al suo presente. Vediamo il suo periodo di studi a Piacenza, le sue conoscenze, le sue amicizie, gli amori e tutta una serie di vicende che si rifletteranno poi sul futuro del protagonista».

Da dove nasce l’idea del libro

«L’idea iniziale del romanzo- come ci spiega Calvi- è venuta al coature Livio Gambarini, che voleva scrivere un’opera con protagonisti i Visconti, importante famiglia nobiliare medievale che ha però sempre trovato poco spazio all’interno della letteratura italiana. Abbiamo così cominciato una lunga operazione di ricerca sulle figure che hanno dato origine alla casata viscontea, individuando in Matteo I di Visconti e in Ottone Visconti i due esponenti più importanti».

Come mai alla fine la scelta è caduta su Ottone?

«Abbiamo scelto di incentrare il libro su di lui in quanto la sua vita risultava più facilmente trasformabile in romanzo. Da qui è proseguito un ulteriore lavoro di ricerca, al fine di rendere il racconto il più veritiero possibile. All’interno dell’opera troviamo infatti tutti personaggi realmente esistiti, tranne due, ovvero la locandiera piacentina Agnese Gaidolfi, di cui Ottone si innamora e che di fatto salva la vita al protagonista avvisandolo di un imminente agguato da parte di alcuni sicari e l’amico d’infanzia Niccolò».

A Piacenza è ambientata una parte del romanzo

«Si, quella in cui si parla della sua giovinezza trascorsa proprio nel monastero di Piacenza tra fughe rocambolesche, i primi amori e le severe punizioni per il rifiuto dell’autorità».

Un romanzo ricco di avventura dunque. A quai lettori si rivolge principalmente?

«La lettura del romanzo è consigliata sicuramente a chiunque sia appassionato di storia. Il libro, infatti, si pone l’obiettivo di essere sia un’ottima occasione d’evasione per chiunque ami i racconti d’avventura, ma anche un mezzo di divulgazione della Storia con la S maiuscola».

Alessandro Calvi

Pavese, classe 1980, è scrittore e professore alle medie. Da sempre appassionato di Storia e di storie in tutte le forme: libri, film, serie-tv, fumetti, cartoni animati. Suoi racconti sono apparsi in numerose antologie, tra cui Scorrete lacrime, disse lo sceriffo, curata da Valerio Evangelisti, e sulla prestigiosa rivista digitale www.carmillaonline.it. Collabora con articoli e recensioni a www.truemetal.it e www.fantasymagazine.it.Con il suo primo romanzo Il Tessitore di Sogni ha vinto il Premio IoScrittore, nel 2014.

Livio Gambarini

Bergamasco classe 1986, è scrittore e divulgatore di Medioevo italiano. Da anni insegna narratologia e tecniche di scrittura in corsi, seminari e sessioni di mentorship; fondatore della realtà per aspiranti scrittori di “Rotte Narrative”, è docente al corso di Alta Formazione “Il Piacere della Scrittura” dell’Università Cattolica di Milano. Già noto per Eternal War, la sua saga fantasy-storica su Dante e Guido Cavalcanti, tra i suoi altri interessi figurano la narrazione di GdR e videogiochi.

La trama

AD 1262. Dalle mani di papa Urbano IV, Ottone Visconti riceve finalmente il pastorale di arcivescovo di Milano, e con esso la cattedra ambita e ricchissima di Sant’Ambrogio. È il coronamento di una vita di intrighi e menzogne, che Ottone ha condotto al fianco del diabolico cardinale Ottaviano degli Ubaldini. Ma c’è chi non vede di buon occhio questa investitura: i potenti guelfi Della Torre irrompono armati in chiesa al termine della consacrazione. Sono loro a dominare sulla città meneghina, e non intendono rinunciare allo scranno vescovile nemmeno a costo di disubbidire al papa. Ottone, esiliato dalla città che dovrebbe guidare come arcivescovo, comprende di avere solo una via per ottenere ciò che gli spetta: radunare con l’intrigo e la diplomazia tutti i nemici dei Della Torre e prendersi Milano con la forza.
Quasi quindici anni di conflitti si inframmezzano al passato del Visconti. L’incontro con il Cardinal Ubaldini, eminenza grigia della sua epoca, che indirizza l’originaria vocazione di Ottone verso una carriera di sottigliezze, ricatti politici e tradimenti, sullo sfondo di un amore tormentato. Ma tra guerre continue, sangue versato per ambizione e una crescente solitudine, Ottone dovrà iniziare a fare i conti anche con sé stesso, e solo un gesto di vero coraggio gli permetterà di comprendere per quale motivo stia affrontando quella lotta, e decidere se ne valga davvero la pena.
Un romanzo storico appassionante e magistralmente costruito che ci rimanda la figura di un uomo oltre che di un simbolo, dove la fragilità e l’umanità sono proprio lo spunto per farne emergere la grandezza.

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