In questo paese niente è facile, neppure avere 600 € di aiuto

Anche l’erogazione del sussidio per il Coronavirus è reso complicato da malfunzionamenti tecnici e complicazioni burocratiche. Intanto il vituperato Trump (con tutti i difetti che ha ) versa i soldi direttamente sul conto delle famiglie americane

Server dell’Inps che si bloccano non si sa se per hackeraggio o per sovraccarico. Procedure bizantine da parte delle casse previdenziali che ancora non sanno bene come e quando erogheranno il bonus da 600 € agli iscritti agli ordini professionali. Anche il “sussidio” straordinario per aiutare gli autonomi a superare economicamente Covid -19 sembra essere gestito, come molti altri aspetti di questa emergenza Coronavirus, in maniera approssimativa.

Per non parlare di ulteriori buoni ed aiuti che prevedono mille passaggi fra un ente e l’altro prima di dispiegare i propri effetti nel mondo reale.

Un approccio molto diverso rispetto a quello adottato, ad esempio, dal presidente statunitense Donald Trump. Gli americani sono spicci e pratici, nel bene come nel male. Per aiutare le famiglie in difficoltà hanno accreditato mille dollari sul loro conto bancario oltre ad ulteriori 500 dollari per ogni figlio. Stop. Niente Spid, moduli, dichiarazioni, tempo perso, corsa contro il tempo ed ammennicoli vari.

Una differenza d’approccio che è stata segnalata anche dall’avvocato piacentino Corrado Sforza Fogliani con un Tweet che ha collezionato oltre 165 mila visualizzazioni e migliaia di retweet. Tanto per dire che non sono pochi quelli che iniziano ad avere propaggini anatomiche in rapido rigonfiamento.

In tanti italiani si rafforza sempre più la convinzione che il nostro sia un paese governato non dalla politica (peraltro poco brillante) ma dalla tecnocrazia dei burocrati, pagati centinaia di migliaia di euro ed incapaci di intervenire con efficacia, rapidità e semplicità a favore della gente.

Non abbiamo nemmeno (forse unico caso al mondo) un presidente eletto dai cittadini o comunque leader politico di un partito preciso.

Giuseppe Conte assomiglia di più ad un avvocato chiamato da sue soci – in forte disaccordo (Cinque Stelle e Lega) – a risolvere un lodo arbitrale ed alla fine (post divorzio) trovatosi per caso alla presidenza di una fabbrica di nitroglicerina senza sapere nulla né di chimica né di esplosivi (e sperando che non sbagli a schiacciare il detonatore).

Intanto però l’apparato si fa onnivoro e comanda su tutto e su tutti.

Resta da capire se l’uso di strumenti giuridici inadeguati (e probabilmente anche anticostituzionali), le norme mal concepite e peggio scritte siano sono frutto di scarsa capacità di chi le redige o non invece del distacco fattuale di chi vive talmente immerso nei privilegi dei palazzi (quelli che contano) da aver ormai scavato un fossato privo di ponti verso il mondo reale: il mondo che muore di virus oggi e rischia di morire di fame domani.

 

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