Passo in avanti per il ritorno a Piacenza del baule di Verdi

Passo in avanti per il ritorno del baule con i documenti di Verdi alla famiglia erede, i Carrara Verdi, a villa Sant’Agata, nel Piacentino. I documenti si trovano attualmente “prigionieri” presso gli archivi di Parma.
Ieri è stata accolta all’unanimità dalla commissione Cultura la risoluzione a firma di Tommaso Foti di Fratelli d’Italia-An successivamente sottoscritta anche dai consiglieri Katia Tarasconi, Francesca Marchetti e Massimo Iotti del Partito Democratico.
“La decisione unanime della Commissione cultura della Regione costituisce un importante passo avanti per la restituzione a Piacenza delle carte di Verdi contenute nel famoso baule conservato nella sua villa di Sant’Agata”: lo dichiara il Presidente del Comitato esecutivo della Banca di Piacenza Sforza Fogliani. “Con un esaustivo articolo sul suo notiziario, la
Banca di Piacenza ha per prima sollevato il caso delle carte inedite di Verdi portate a Parma. La prospettiva del loro ritorno nel territorio piacentino è ora più concreta, ma non bisogna assolutamente demordere e dare per scontato il fatto. I colpi di coda della burocrazia ministeriale sono dietro l’angolo. Alla tempestiva denuncia della Banca locale ha fatto seguito uno sforzo corale della nostra comunità per ottenere un risultato che invertirebbe la secolare tendenza, iniziata con le statue di Veleia e il trasferimento a Napoli della quadreria farnesiana: s’è battuto per ottenere il risultato il Comune di Piacenza, in primis, con il sindaco Barbieri e l’assessore alla cultura Polledri, così come nello stesso senso s’è subito attivato in Regione l’on. Foti coinvolgendo la consigliera Tarasconi ed altri colleghi. Altrettanto è stato rilevante il contributo dei consiglieri liberali in Comune, Levoni e Ultori. Conseguire con certezza il risultato, unitamente a quello di dedicare a Verdi la frazione di Sant’Agata che lo stesso scelse per vivervi dopo che non aveva invece scelto dove nascere, costituirà un altro importante passo che dimostrerà che Piacenza intende invertire la via della rinuncia e della rassegnazione perseguita da più tempo unitamente alla sottomissione a direttive accentratrici a tutto nostro danno”.

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