Patrizia Barbieri: “Difficile confrontarsi con Sforza, che ha deciso di non parlarmi”

"Gli elettori liberali il 26 giugno non potranno che fare una scelta di campo chiara e coerente"

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Mentre è prevista per domani sera l’assemblea dell’Associazioni Liberali che dovrebbe decidere cosa fare e se appoggiare una (o nessuna) delle due candidate sindaco, Patrizia Barbieri dà la sua versione dei complicati rapporti con l’avvocato Sforza e lancia un appello agli elettori che al primo turno hanno appoggiato il presidente della Banca di Piacenza.

“Durante il mio mandato ho sempre voluto e ricercato il dialogo con tutti, a partire dai Liberali Piacentini, aderendo anche a molte delle iniziative dagli stessi avanzate, in una positiva condivisione dell’amministrazione di questa città, che ci ha permesso di garantire, insieme, 5 anni di governo libero e indipendente con al centro Piacenza e i piacentini . Mi risulta tuttavia davvero difficile potermi confrontare sui temi con chi ha deciso di non parlarmi”. Lo sostiene Patrizia Barbieri, candidata Sindaco per il centrodestra e civiche, che non solo ricorda “come in questi anni, abbia sempre puntato a tenere aperto un canale comunicativo con i Liberali Piacentini nella dinamica amministrativa della città, ma di averlo ricercato ripetutamente anche nelle fasi preparatorie della campagna elettorale”.
“Già a fine agosto del 2021 – ricorda a tal proposito Patrizia Barbieri – sia io che i partiti del centrodestra abbiamo chiesto, invano, un incontro all’Associazione Liberali per confrontarci sui temi da inserire in una comune agenda amministrativa per i prossimi 5 anni. Alle successive riunioni tenute dalla coalizione di centrodestra tra ottobre e novembre, l’Associazione Liberali, seppur invitata non ha inteso delegare alcun suo rappresentante, con motivazioni diverse”.
“In tempi non sospetti – continua il Sindaco – ancor prima della discesa in campo dell’avv. Sforza Fogliani come candidato, sono state avanzate richieste di incontro alle quali il Presidente Sforza ha risposto chiedendo un dialogo preferenziale con l’amico Foti. Quel dialogo si è consumato in un documento avanzato da Sforza, contenente alcune tematiche a cui l’on. Foti ha dato risposta e che sono state pubblicate con considerazioni a margine dall’Associazione Liberali Piacentini sui mezzi di informazione. Ma anche in questo caso, mai è stata espressa la volontà di parlarsi, dando ulteriore seguito a un confronto nel concreto dei temi”.
“Dopo il primo turno del 12 giugno – aggiunge Patrizia Barbieri – il centrodestra ha avanzato ulteriore richiesta di confronto con il Presidente Sforza a cui lo stesso ha fatto sapere di previlegiare un dialogo con l’amico Foti, a cui è stato dato mandato in tal senso dalla coalizione. Nei giorni a venire, e non più tardi di ieri, ho ribadito sia pubblicamente che privatamente, la massima disponibilità, nuovamente, per un confronto, insieme a Foti, con il Presidente Sforza e ho richiesto un incontro in tal senso. Dopo un’iniziale apertura mai concretizzata, mi è stato chiesto di produrre un ulteriore documento scritto e da inviare tramite messaggio whatsapp. Una modalità, quest’ultima, che evidentemente rende impossibile ancora una volta la possibilità di un dialogo approfondito e costruttivo sui temi, qualsiasi essi siano”.
“Non concedere un appuntamento – conclude il Sindaco – mi pare la più lampante dimostrazione della volontà di non dialogare, precludendosi così la possibilità di confrontarsi su programmi elettorali e amministrativi che, carte alla mano, sono in larga parte sovrapponibili e, laddove non lo siano, facilmente compenetrabili, rendendoli magari più completi ed efficaci. Sono per questo certa che, al di là di tutto, il popolo del centrodestra, nei cui ideali i liberali si riconoscono, non potranno che fare una scelta di campo chiara e coerente, premiando una proposta amministrativa che guarda al futuro di Piacenza e al suo sviluppo, mettendo al centro la persona, la sua tutela e valorizzazione, ed eviterà di favorire, al contrario, il ritorno di logiche partitiche sinistre e il riproporsi di persone che hanno precipitato Piacenza nell’immobilismo e nei giochi di potere”

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