Per due giorni a Cortemaggiore rivive il Fillmore: concerti, cibo e artigianato

Per due giorni a Cortemaggiore rivive il Fillmore: concerti, cibo e artigianato

Si chiamano Ladri di Fragole ma in realtà più che rubare, quasi novelli Robin Hood, ci regalano un spicchio di passato. L’associazione di Cortemaggiore farà infatti rivivere il Fillmore, il club che  dalla fine degli anni ’70, portò nella nostra provincia stelle del firmamento musicale, nomi del calibro di Patti Smith, Vasco Rossi, De Gregori, Jovanotti, Carmen Consoli, fino ad arrivare a Jonathan Davis dei Korn. Ma per illocale passò anche tutta la scena punk anni ’90, dai Punkreas alle Porno Riviste e i Derozer o quella alternativa del nuovo millennio capitanata da Tre allegri ragazzi morti e Verdena, per non parlare di blues e jazz, con in testa Michel Petrucciani.

Chiuso da qualche anno, il Fillmore tornerà a vivere almeno nello spirito, venerdì 21 e sabato 22 luglio, in una location se vogliamo ancora più suggestiva. Si tratta del chiostro quattrocentesco dei frati francescani di Cortemaggiore, ai quali verrà devoluto parte del ricavato. Fondi che serviranno per la ristrutturazione.  Nella due giorni si terranno concerti no-stop, dimostrazioni pittoriche, esposizioni di artigianato creativo e sarà possibile mangiare e bere.

Un mix tra le classiche feste della birra ed un live club. Un’idea, racchiusa nel nome Fillmore Summer Festival, che ha riscosso grande successo. Artisti di grande spessore hanno deciso di sposare l’iniziativa inviando messaggi e video di sostegno (vedi interviste qui sotto), come Samuel dei Subsonica, che ha lanciato la provocazione: “Chi non conosce il Fillmore è uno sfigato. Era un luogo di passaggio obbligato, se facevi musica non potevi non andarci almeno una volta nella vita. E voglio ringraziare chi si sta impegnando nel volerlo riportare in auge”.

O ancora Gianluca Grignani, che si è espresso in modo entusiastico: “Ho suonato al Fillmore e ho visto molti concerti. La musica dal vivo, il Fillmore, queste manifestazioni, sono espressioni del rock and roll, della voglia di esprimere se stessi e cambiare le cose. Non è detto che la prossima volta non partecipi anch’io”.

Oppure Andy dei Bluvertigo: “Ricordo ancora il bellissimo locale, un punto di riferimento dove la prima volta ci accolse il tecnico di palco Diego Spagnoli che lavorava con Vasco e alla mia tastiera dovevo mettere degli spessori perché in discesa come quelli del teatro di danza. Un punto di riferimento fondamentale per aggregazione energetica e musicale”, oppure Federico Poggipollini, che sulla sua pagina Facebook ha scritto: “A distanza di anni ricordo ancora con piacere il Fillmore di Cortemaggiore, un locale dove sono passati dei grandissimi nomi e che era davvero un’eccellenza per la musica. Sono contento che i Ladri di Fragole stiano provando a riportarlo in vita”, fino ad arrivare a Pino Scotto che con la sua proverbiale irriverenza ha sentenziato: “Era un luogo meraviglioso travolto dallo tsunami della musica di merda. Ma adesso il Fillmore potrà tornare a risplendere”.

Se tanti musicisti famosi si sono impegnati con un messaggio a distanza, non mancano quelli altrettanto importanti che saranno presenti.

Tra i protagonisti in cartellone Omar Pedrini, ex leader dei Timoria, che porterà a Cortemaggiore i suoi più grandi successi e le canzoni del recente “Come se non ci fosse un domani”, oppure AmbraMarie, che dall’uscita di X-Factor ha percorso con decisione la strada del rock, fino ad arrivare a Mattia Cigalini, l’enfant prodige del jazz di casa nostra (non solo è piacentino ma anche sindaco di Agazzano, il suo paese natale) e poi una schiera di musicisti locali che si alterneranno sul palco presentando ogni tipo di genere, fino ad arrivare ai visual con il mapping sulle pareti del chiostro.

Per sancire l’ideale passaggio di consegne, tra la vecchia e scintillante storia ed il nuovo, ambizioso corso, non mancherà la proiezione della mostra dedicata alla storia del Fillmore, con scatti realizzati negli anni ruggenti dai fotografi Antonello Mori e Pierpaolo Ferreri e raccolti dallo storico titolare Enrico Pighi.

“Volevamo lanciare un segnale forte – ha detto Gianmarco Aimi, il presidente dell’associazione Ladri di Fragole –  che sembra essere stato colto. La musica live si può fare, si deve fare, soprattutto nei piccoli centri per tornare a socializzare e a valorizzare quei luoghi meravigliosi che il nostro territorio ci ha regalato”.

I video

 

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