Per l’ex Consorzio Agrario si prospetta un futuro come residenza per studenti “Molini degli Orti”

Se ne parlerà domani giovedì 16 Marzo 2023 alle ore 10:30 nell'ambito di un Seminario di Cultura tecnologica della progettazione

L’ex consorzio Agrario di Piacenza potrebbe trasformarsi nel prossimo futuro in una residenza per studenti denominata “Molini degli Orti”, dando così risposta alla cronica carenza di alloggi per gli ormai numerosi studenti universitari che frequentano corsi nella nostra città.

Se ne parlerà domani giovedì 16 Marzo 2023 ore 10:30 presso la Sala Convegni, al 4° piano, del Consorzio Agrario Terrepadane (Via C. Colombo 35, Piacenza) nell’ambito di un Seminario di Cultura tecnologica della progettazione.

Il programma prevede i saluti di Marco Crotti, Presidente Consorzio Terrepadane, le introduizioni dei docenti del  Politecnico di Milano, il piacentino prof. Roberto Bolici ed il prof. Matteo Gambaro, ), la relazione (al mattino) del prof. Adolfo Baratta (Università degli Studi Roma Tre e prof. Fabrizio Schiaffonati (Politecnico di Milano) intitolata “Le Residenze studentesche nel contesto italiano”  ed al pomeriggio quella intitolata “Qualità ambientale dello spazio pubblico” tenuta dalla prrofessoressa Elena Mussinelli (Politecnico di Milano).

«In questo periodo storico – spiegano in un comunicato Terrepadane e Politecnico -, l’occidente è contraddistinto da un’importante fase di transizione. Il sistema economico produttivo, incentrato sull’industria, sta progressivamente passando a un sistema incentrato sui servizi. Fenomeno manifesto anche in Italia e rilevato annualmente dall’ISTAT, che registra una costante crescita del comparto servizi a scapito del comparto industriale. Ne deriva un continuo aumento del numero di siti industriali dismessi, taluni sfortunatamente abbandonati e dimenticati, mentre altri vengono recuperati e viene data loro l’occasione di rivivere una nuova stagione».

«La massiccia presenza di siti dismessi – proseguono gli organizzatori del seminario – evidenzia una criticità rilevante, in termini ambientali e di decoro urbano, alla quale prestare grande attenzione. Da una parte, l’abbandono di vaste aree industriali determina nel tempo una minaccia dal punto di vista ambientale. Dall’atra, la presenza di organismi edilizi abbandonati e destinati nel lungo periodo al degrado, costituisce una ulteriore minaccia in termini paesaggistici. Pertanto, un minuzioso intervento di messa in sicurezza, recupero e valorizzazione di tali siti, oltre a essere auspicabile sotto il profilo ambientale, rappresenta al contempo un’ineludibile occasione di rilancio per l’economia del territorio.
Questo è lo scenario che si trova difronte la città di Piacenza, guardando all’area dell’ex Consorzio Agrario. Una città paradigmatica, la storia dei Consorzi Agrari italiani è nata a Piacenza come peraltro la Federconsorzi, con un sito industriale da rigenerare, il più grande della città, che dovrà fare i conti con il forte legame, conservato da sempre, con il territorio.

La strategia adottata dalla storica realtà consortile, in partnership con l’amministrazione comunale, si è orientata sia nell’adozione di uno strumento attuativo innovativo, che si ponesse come obiettivo quello di fermare l’espansione della città in nome della rigenerazione urbana (Piano Urbanistico Attuativo), sia di sperimentare la cooperazione pubblico/privato. Una strategia vincente che fa leva sulla consapevolezza archeo-industriale, sulla visione urbanistica e sulla qualità architettonica. Un rinnovamento in equilibrio con la trasmissione dei valori culturali, materiali e immateriali, e la permanenza della memoria storica.

Reinventare gli spazi, per dare loro una seconda chance, non è certo una novità, ma intravederne le giuste funzioni richiede studio, metodiche, buone pratiche ed esperienze positive.

Queste le motivazioni che hanno spinto il Consorzio Terrepadane, in collaborazione con il Politecnico di Milano (“Laboratorio di progetto e costruzione dell’architettura” del Corso di Studi in Architettura – Ambiente Costruito – Interni) a riflettere sulle possibili opportunità che le esigenze della società contemporanea richiede. Non solo cultura o produzione, ma anche destinazioni d’uso più impegnative come l’accoglienza di nuove forme di ricettività, la Residenza per Studenti.

Di fronte a una dinamica espansiva della popolazione universitaria e il contestuale incremento nel numero di studenti fuorisede, la necessità di trovare soluzioni strutturate che promuovano lo sviluppo di un mercato degli alloggi flessibile e di moderna concezione, rappresenta una leva strategica per la competitività del sistema della formazione nel suo complesso». 

 

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