Per Zampa: “L’Emilia Romagna ha le carte in regola per tornare gialla”. Rancan: “schizofrenia del Governo”

Secondo il capogruppo della Lega, che commenta le parole del sottosegretario, il passaggio della nostra regione in zona arancio "esprime bene la follia dei numeri sui quali sta ragionando questo esecutivo"

Matteo Rancan Lega

“Il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, ha dichiarato che la regione Emilia-Romagna, che da ieri si trova in fascia arancione (in cui è previsto resti per due settimane), “ha tutte le carte in regola per tornare gialla”. Dico che siamo alla schizofrenia pura: come è possibile che un esponente del Governo che ci ha appena fatto diventare zona arancione ora dichiari che abbiamo già tutte le carte regole per tornare zona gialla? Non è accettabile un governo che agisce con tanta superficialità, perché quella superficialità ha un costo pesantissimo per l’economia del nostro territorio: per le sue imprese, le sue partite Iva, i suoi bar e ristoranti e tutte quelle persone che lavorano per l’indotto generato da quelle attività oggi chiuse”. Così il capogruppo regionale della Lega ER, Matteo Rancan, sulle dichiarazioni del sottosegretario alla Salute.

“La schizofrenia di questo governo, del resto, è confermata da quanto accaduto appena la settimana scorsa, quando la nostra regione, insieme al Friuli e al Veneto, aveva elaborato un’ordinanza specifica per rimanere “gialla”. Ordinanza controfirmata dal ministro Speranza, il quale, però, a distanza di 24 ore, ci ha fatto diventare “arancioni”. Pensare che il Veneto sia rimasto in zona gialla mentre sia l’Emilia-Romagna che il Friuli sono diventate nel volger di una notte “arancioni” esprime bene la follia dei numeri sui quali sta ragionando questo esecutivo. Affidarsi al buonsenso di un algoritmo è come affidarsi all’umanità di una macchina o di un’intelligenza artificiale, le quali non sono in grado di fare valutazioni. Dovrebbe essere l’uomo ad avere l’ultima parola e interpretare col buonsenso gli output dell’algoritmo, invece non si sta facendo nessuna valutazione “critica”. Del resto l’algoritmo ha due grosse criticità: i dati valutati non sono disaggregabili e quindi non verificabili e, secondo, non si sa come l’algoritmo elabori i dati (input) e dia determinati risultati (output)” conclude Rancan.

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