Perquisizioni anche a Piacenza per il blitz degli skinhead a Como

Perquisizioni a Piacenza per il blitz di Como di Veneto Fronte Skinheads

Perquisizioni domiciliari all’alba anche a Piacenza in seguito all’irruzione avvenuta lo scorso 28 novembre presso la sede di “Como senza frontiere” da parte del gruppo di estrema destra “Veneto Fronte Skinheads”. Come è noto tre dei partecipanti del blitz erano piacentini. La Questura di Como ha notificato ai dieci indagati, provenienti da altre province, il provvedimento del foglio di via obbligatorio, con divieto di ritorno nel Comune di Como per un periodo di tre anni.

Come ha riferito il questore di Como (Giuseppe De Angelis) tutti i 13 partecipanti risultano avere precedenti penali. Uno degli indagati, di Piacenza, ha scontato una condanna a sei anni di reclusione per tentato omicidio, otto indagati risultano essere stati colpiti da Daspo (in sette casi su otto i provvedimenti sono tuttora in vigore) e tutti, a vario titolo, risultano avere precedenti per reati legati a problemi di ordine pubblico come oltraggio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale e danneggiamenti. Durante le perquisizioni sono stati anche prelevati computer e tablet e altri supporti informatici. L’ipotesi di reato per cui sono indagati i 13 skinhead è quella di violenza privata aggravata dal numero dei partecipanti al blitz.

Le perquisizioni sono state effettuate dagli agenti della Digos di Como coordinati dall’antiterrorismo.

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