A Piacenza “campa cavallo che l’erba cresce”

Se Venezia è diventata, suo malgrado, nota nel mondo anche per il fenomeno dell’acqua alta, Piacenza sembra ormai concorrere per il titolo europeo di capitale europea dell’erba alta.

Non passa giorno ormai senza che riceviamo una qualche fotografia da parte di nostri lettori per documentare lo stato delle aree verdi cittadine e lamentarsene. Come è noto il problema nasce dall’appalto per la manutenzione del verde pubblico.

Le tempistiche sono evidentemente state sottovalutate dai piani alti di palazzo Mercanti e così, ad oggi 9 maggio 2019 non vi è ancora una ditta incaricata di prendersi cura di erba ed affini.

Anzi il rischio sempre più concreto è che passi tutta l’estate senza che si abbia un’azienda operativa.

Il bando dovrebbe essere stato vinto da “Cuore Verde” una cooperativa sociale di Cremona (o meglio da un’associazione temporanea di imprese capitanata dalla coop) e l’assegnazione dovrebbe essere questione di giorni. La coop piacentina Geocart (che ha gestito il verde pubblico negli ultimi 22 anni) però sostiene che la concorrente non abbia sufficiente requisiti di esperienza e competenza ed è spalleggiata in questa sua presa di posizione da Confcooperative provinciale (che ha scritto al sindaco Barbieri).

Cuore Verde rispedisce al mittente questi dubbi ed anzi si riserva di tutelare la sua immagine.

Se pure il Comune di Piacenza dovesse assegnare l’appalto alla coop cremonese è quasi certo che Geocart faccia ricorso al Tar (bloccando l’assegnazione dell’appalto) e dunque il rischio è che l’erba continui a crescere senza che nessuno la tagli! L’assessore Paolo Mancioppi per far fronte a quest’emergenza aveva mobilitato delle squadre di “pronto intervento” che stanno lavorando in varie zone della città ma che fanno fatica a recuperare una situazione ormai fuori controllo. Anche perché la pioggia favorisce la crescita del verde e … si rischia di fare la fine di Penelope con la sua tela.

Questa mattina la signora Patrizia P. ci ha contattato per segnalarci la situazione non di un campetto in periferia ma dell’aiuola di piazza Duomo. Le abbiamo spiegato le ragioni tecniche che stanno alla base del mancato sfalcio e la lettrice ci ha subito fermato dicendoci «guardi a me interessa poco sapere di appalti e non appalti. Io quando devo pagare le tasse lo faccio puntualmente e dunque pretendo che il Comune tagli l’erba con la stessa puntualità. Dovevano svegliarsi prima … qui invece mi sembra che possiamo davvero dire “campa cavallo che l’erba cresce”».

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