Piacenza: due anni di eventi per il ritorno del Klimt ala Ricci Oddi (se ci saranno i finanziamenti)

Il 28 novembre il Ritratto di signora tornerà alla Ricci Oddi all'interno di una speciale teca blindata. Il progetto prevede anche tre mostre di cui due in collaborazione con la fondazione Klimt di Vienna. In percorso irto di ostacoli, a partire da quelli finanziari

In una vicenda come quella del Ritratto di Signora di Klimt, fatta di continui colpi di scena, dalla scoperta del doppio quadro al furto, fino al suo ritrovamento, nulla è – e mai sarà – ordinario. Non lo è stata neppure la conferenza stampa odierna indetta dalla Galleria Ricci Oddi per illustrare alla stampa il programma dell’ormai prossimo ritorno in scena del dipinto.

Davanti ad un evento che potrebbe dare un decisivo contributo al rilancio della galleria d’arte moderna purtroppo i vertici di via San Siro da una parte, sindaco ed assessore alla cultura dall’altra sono rimasti sideralmente lontane; anziché marciare trionfalmente verso l’evento si sono arroccati sulle rispettive posizioni, osservandosi con prudentemente distanza. Peccato perché sarebbe stata l’occasione per mettere in pratica la tanto sbandierata volontà di “far squadra” a favore del territorio. Invece ancora una volta ci si ritrova davanti ad una pagina degna della penna di Louis Pergaud in cui a furia di battagliare gli uni contro gli altri si rischia di restare senza bottoni e di doversi reggere i pantaloni altrimenti cascanti.

Forse per mera discrezione né Patrizia Barbieri né Jonathan Papamarenghi, oggi, hanno partecipato alla conferenza stampa di presentazione del “Progetto Klimt” che per diventare concreto conta proprio sui soldi del Comune di Piacenza. Hanno in compenso diramato un comunicato stampa sui lavori alla galleria – senza citare il progetto – inviato alle 8,21 di questa mattina ad “universo mondo” ed anticipato (in maniera quantomeno discutibile) ieri sera al solo quotidiano cartaceo.

Il presidente della Ricci Oddi Massimo Ferrari per la presentazione degli eventi dedicati al Klimt ritrovato era affiancato dall’intero consiglio di amministrazione della galleria composto da Laura Bonfanti (nominata dalla Prefettura), Leonardo Bragalini (nominato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano), Alessandro Casali (discendente della famiglia Ricci Oddi), Franca Franchi (per gli Amici dell’arte), Giovanni Giuffrida (nominato dal Comune) e Corrado Sforza Fogliani (nominato dall’Accademia di San Luca). In collegamento remoto c’era invece la critica d’arte, professoressa Elena Pontiggia, curatore scientifico del progetto.

Finalmente Ferrari ha reso noi i particolari che non aveva voluto anticipare (per non “bruciarli”) durante l’audizione in commissione comunale, atteggiamento che gli era valso l’ira di tutti i consiglieri presenti.

La teca blindata

Trattandosi, come ha ammesso lo stesso presidente della Ricci Oddi, di un progetto, “in fieri”, in divenire l’unica certezza (al momento) è la presentazione al pubblico del quadro ritrovato che avverrà il prossimo 28 novembre 2020. Il Klimt sarà ospitato in una speciale teca costruita grazie al finanziamento congiunto di Banca di Piacenza e Fondazione di Piacenza e Vigevano.

Ai visitatori che entreranno in galleria apparirà una sorta di quinta che mostrerà, in trasparenza, il retro del dipinto con tutti quei bolli, ceralacche e segni vari che hanno avuto un ruolo fondamentale nella dichiarazione di autenticità. La “Signora” guarderà invece “i fratelli” ossia gli altri dipinti ospitati all’interno del museo d’arte moderna. Sarà ovviamente una struttura blindata e saldata in modo da rendere assai più difficile rispetto al passato l’asportazione dell’opera.

Un progetto in quattro tappe

La volontà del consiglio di amministrazione è stata quella di non limitarsi ad un unico evento ma di costruire un percorso articolato fatto di quattro tappe, legate l’una all’altra.

Bisognerà vedere se, dopo le non esaltanti prove di unità d’intenti a cui si è assistito, la città saprà ricompattarsi come l’architetto Ferrari si è augurato «C’è bisogno – ha affermato – di un confronto con tutte le forze piacentine e non solo. Non guardiamo ad un singolo evento ma puntiamo a dare inizio al rilancio complessivo della galleria».

Ferrari ha poi spiegato che il 28 novembre era la prima data possibile per avere la teca pronta. Da qui dovrebbe partire un lungo percorso che si concluderà nel settembre 2022, passando attraverso i festeggiamenti per il novantesimo compleanno della stessa galleria Ricci Oddi (inaugurata l’11 ottobre 1931). Ferrari si è immaginato uno scenario non dissimile da quello di Mantova, con il suo Festival Internazionale della Letteratura a cui un’intera città dalle istituzioni ai negozi aderisce con entusiasmo ogni anno.

La professoressa Pontiggia ha inquadrato storicamente il Ritratto di Signora un’opera molto diversa da quelle della precedente produzione di Gustav Klimt. «Mentre il Ritratto di Adele Bloch-Bauer apprteneva al “periodo dorato” del maestro, con un’Austria ancora felix, il Ritratto di Signora arriva dieci anni dopo. C’è un abisso, c’è la guerra, l’Austria non è più felix. Non c’è più il sogno di bellezza ma la tensione del dolore. E’ un momento di incertezza, di dubbio molto vicino ai tempi che stiamo vivendo. Si passa da simbolismo all’espressionismo».

La critica d’arte ha sottolineato come occorra far si che la Ricci Oddi non sia solo “un contenitore per il Klimt ma che partendo dal ritorno del Klimt riesca a valorizzare tutta la sua splendida collezione.

Il ritorno in galleria del Klimt

Dal 28 novembre 2020 al 28 marzo 2021 il quadro sarà presentato, da solo, nel salone d’onore della galleria appena restaurato. Vi saranno alcune installazioni digitali che permetteranno di conoscere la storia dell’opera dalla sua nascita ad oggi. Questo evento è l’unico che, al momento, ha la certezza di avere sufficienti finanziamenti.

Klimt e i maestri “segreti” della Ricci Oddi

L’esposizione dovrebbe partire il 28 marzo 2021 e durare fino all’11 ottobre 2021 avendo come scopo quello di far conoscere meglio alcune opere di maestri che “assieme e nel dialogo fra loro costituiscono la preziosità e particolarità della realtà museale piacentina”. Ogni opera di proprietà del museo sarà affiancata da altre opere dello stesso autore per farne comprendere meglio lo stile.

Simboli e sogni. Klimt e l’Italia del Simbolismo

La terza tappa dovrebbe andare dall’11 ottobre 2021 al 28 marzo 2022 e dovrebbe essere il primo dei due eventi realizzati in collaborazione con la fondazione Klimt di Vienna. La data simbolica di inizio coincide con il novantesimo compleanno della galleria piacentina e si propone di indagare l’influsso esercitato da Klimt in Italia, dopo la sua presenza alla Biennale di Venezia nel 1910.

Il mondo di Gustav Klimt

L’ultimo evento in calendario dal 28 marzo 2022 all’11 ottobre 2022 dovrebbe essere in qualche modo il clou del progetto e dovrebbe vedere sempre la collaborazione della Klimt Foundation di Vienna.

“In occasione dei 160 anni dalla nascita di Gustav Klimt la mostra si propone di collocare il suo Ritratto di signora all’interno del suo percorso espressivo, illuminandone meglio le ragioni ed il significato”.

La mostra dovrebbe comprendere una serie di dipinti e di disegni emblematici di tutta la produzione dell’artista.

Un percorso irto di ostacoli

Un grande momento culturale che dovrebbe arrivare al termine di un percorso lungo ed irto di ostacoli. Innanzitutto perché l’attuale consiglio di amministrazione è in scadenza a dicembre. Visti gli attriti che vi sono stati fra l’assessor Papamarenghi e l’architetto Ferrari è alquanto improbabile che quest’ultimo venga riconfermato nel suo ruolo. Lo stesso può valere per altri consiglieri. L’unico nome certo è quello del giovanissimo Alessandro Casali che, in quanto rappresentante della famiglia Ricci Oddi, entrerà di diritto nel nuovo consiglio.

Il problema maggiore è quello dei finanziamenti sia per il progetto sia per la quotidianità. In tutti questi anni il rapporto fra Comune e Galleria non è stato fra i più semplici.

Come ha ricordato l’avvocato Sforza Fogliani, consigliere della galleria, «il Comune di Piacenza non compie atti di generosità, elargizioni ma assolve ad obblighi precisi assunti attraverso atti pubblici sottoscritti con Ricci Oddi. Obblighi spesso non rispettati. Il comune si è impegnato a farsi carico dei costi di un direttore, di due custodi e del personale amministrativo, oltre che della manutenzione ordinaria e straordinaria».

Considerando un direttore (di media caratura e medio costo) è facile ipotizzare un budget annuo di 230 mila euro. Una cifra molto lontana da quelle fino ad ora erogate dal Comune (e vale per tutte le amministrazioni passate).

Non va meglio sul fronte manutentivo se è vero che i 500 mila euro che l’attuale amministrazione sborserà sono i primi lavori straordinari importanti compiuti dal 1997. Fu proprio durante il cantiere che il quadro “prese il volo”.

«Il consiglio in carica – ha affermato Sforza – è stato criticato per non aver nominato il direttore. Visto che a pagare deve essere il Comune siano loro a dirci quanto vogliono spendere, tocca a loro stabilirlo»

Mentre il presidente Ferrari ha cercato di glissare le domande che non riguardassero specificamente il Progetto Klimt è stato proprio il presidente della Banca di Piacenza a mettere un po’ di pepe verbale nel fin troppo paludato incontro con la stampa.

«Hanno tentato in tanti di distruggere la galleria, ma non ci riusciranno. Anzi avrebbe potuto divenire anche qualcosa di più grande. In origine il palazzo ex Enel era stato acquistato dalla Fondazione proprio per allargare gli spazi espositivi, per tirare fuori i tanti quadri oggi chiusi “in cantina”. E’ forse la terza galleria moderna d’Italia. on il palazzo unito avrebbe potuto essere la prima».

Il presidente Ferrari e la professoressa Pontiggia non hanno voluto sbilanciarsi su quanti e quali quadri potrebbero arrivare a Piacenza in prestito dalla  Fondazione Klimt di Vienna «Stiamo lavorando. C’è in corso un dialogo attivo, una ottima collaborazione. Ovviamente vista la situazione contingente i tempi si dilatano, ma la loro disponibilità è grande. Speriamo di poter essere più precisi quanto prima».

Ferrari ha anche smentito quello che a lungo tempo è stato un “gossip giornalistico” cioè il possibile prestito del Klimt a Parma per l’inaugurazione (bis) di Parma Capitale della Cultura Italiana.

«Solo un gossip» ha affermato.

Sembra invece plausibile – anche se nessuno lo dice ufficialmente – che fosse arrivata la richiesta di non far coincidere temporalmente la presentazione del Klimt con la ripartenza di Parma Capitale della Cultura Italiana per evitare che i due eventi, sovrapponendosi, potessero indebolirsi reciprocamente. Vista la scelta di esporre il Klimt a novembre il problema non si è più posto.

Chissà invece perché saltò la presentazione del Klimt ritrovato originariamente prevista per il 4 luglio. Un altro dei tanti misteri che accompagnano la storia di questo dipinto.

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