Da Piacenza all’Illinois: l’avventura di Giulia Maestri negli States

La giovane studentesa del Romagnosi sta vivendo un'eserienza all'estero e si trova a Rockford, una cittadina che dista due ore da Chicago

Un’esperienza inseguita da tempo, un viaggio all’estero che l’ha caricata di entusiasmo già dalla partenza nonostante il difficile momento affrontato in quasi ogni parte del globo. Giulia Maestri ha riposto nelle sue valigie il desiderio di conoscere gli States, un sogno che si è concretizzato dallo scorso ottobre con il volo verso l’Illinois.

«Fin dal mio arrivo a Rockford, una cittadina che dista due ore da Chicago, mi sono trovata benissimo: tutti si sono dimostrati da subito molto gentili e disponibili, non solo l’unica italiana nella scuola che frequento e questo mi ha aiutata ad ambientarmi e fare amicizia».

Giulia è ospite di una famiglia decisamente variegata e cosmopolita. «Abito con una famiglia di origine sud americana con madre e padre separati. Ho legato tantissimo con la figlia di dieci anni di questa coppia, mentre con i nonni che ci fanno visita la domenica parlo anche in spagnolo. In casa con noi c’è anche un ragazzo cinese di un anno più grande rispetto a me: è una persona piuttosto timida e riservata ma con la quale è piacevole dialogare».

La quotidianità è scandita da tempistiche piuttosto diverse rispetto a quelle italiane. «Gli orari sono strani: capita di pranzare e cenare anche prima degli orari canonici. Mi manca ovviamente la nostra cucina ma sono riuscita a trovare prodotti italiani e quando riesco preparo qualcosa».

La scuola scelta per l’esperienza di studio statunitense è stata la “Christian High School”, una dimensione formativa ed una routine diverse rispetto a quelle dell’Istituto Romagnosi che Giulia ha frequentato fino all’ultimo anno scolastico. «Durante la settimana finisco di frequentare le lezione alle tre di pomeriggio, rientro a casa e studio. Le cose da fare sono sempre tantissime, così come i laboratori disponibili: si va dalla chimica ad arte fino all’economia domestica. Ognuno di noi deve programmare la sua schedule con le lezioni che durano due ore l’una, sono io a cambiare la classe in base alla materia che devo seguire».

Anche la dimensione spirituale è vissuta con modalità per certi versi differenti rispetto all’insegnamento in Italia. «Il nostro insegnante di religione ogni settimana ci presenta un argomento differente mettendoci di fronte a casi pratici di vita: affrontiamo temi interessanti, sempre diversi. Il venerdì alle dieci e trenta abbiamo inoltre un momento di preghiera tra noi giovani che mi ha avvicinato molto di più a Dio rispetto a prima».

L’arrivo di Giulia in Illinois si è consumato in un momento storico del tutto unico nella storia politica degli States: Joe Biden ha superato nettamente il presidente uscente Donald Trump che però non ha ancora di fatto ammesso la sconfitta appellandosi a “voti irregolari” e non chiamando, come è consuetudine, il vincitore delle elezioni per le congratulazioni di rito.

«C’è stato grande subbuglio nella scuola dove la maggioranza appoggia Trump ed in tutto l’Illinois dove invece ha vinto Biden: anche a Rockford c’è stato fermento nelle strade seppure con modalità diverse rispetto a Chicago. Si percepisce molta rottura tra le due parti anche se la sensazione più forte che si avverte è quella di una liberazione».

In questi giorni Giulia sta vivendo la festività del Thanksgiving Day, celebrato come nelle altre parti degli USA in forma ridotta a causa della pandemia. «Si parla di non tornare a scuola in presenza dopo il Thanksgiving Break: qui avevano già sospeso le attività sportive come basket, volley, atletica e cheer leading ma non sono spaventata perché la scuola è piccola e si conta di riaprire dopo due settimane. Tutto comunque è ancora da definire. Tornare in Italia? Adesso proprio non ci penso».

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