Piacenza: insultarono i carabinieri e manifestarono davanti al comando provinciale. 50 anarchici denunciati

Lo scorso marzo dopo un sit-in davanti al carcere delle Novate anarco-insurrezionalisti si spostarono in via Beverora e diedero vita ad una manifestazione non autorizzata costringendo a chiudere la via e la caserma

Avevano manifestato prima davanti al carcere di Piacenza e poi si erano spostati di fronte  alla caserma di viale Beverora. Cinquanta militanti d’area anarco insurrezionalista – tutte con precedenti specifici – sono state denunciate alla procura della Repubblica di Piacenza dal nucleo informativo del comando Provinciale carabinieri di Piacenza per una serie di reati in concorso: si va dall’organizzazione di manifestazione non autorizzata all’ interruzione aggravata di pubblico servizio, dal vilipendio delle forze armate all’adunata sediziosa per finire con la violazione delle norme di contenimento in materia di emergenza epidemiologica da Covid-19.

Il tutto era avvenuto un mese fa, domenica 7 febbraio.

Per tutto il pomeriggio, una sessantina di persone, provenienti da diverse regioni del nord Italia, avevano effettuato “sit-in” di protesta davanti alle Novate,  manifestando la loro solidarietà a un detenuto, da poco trasferito alla casa circondariale piacentina da quella di Ascoli Piceno dove, dopo una rivolta, alcuni detenuti erano deceduti.

Una pattuglia del radiomobile di Piacenza era stata posizionata all’ingresso della strada che porta aai cancelli del carcere, per filtrare il traffico ed impedire l’ingresso nell’area ai veicoli non autorizzati.

I militari hanno così controllato un furgoncino con a bordo quattro giovani, due dei quali erano destinatari di notifiche relative a vari reati ed a violazioni amministrative. Per questo erano stati portati presso il comando di via Beverora.

I circa 60 manifestanti presenti davanti al carcere, avendo saputo del fermo dei compagni da parte dei carabinieri, hanno deciso di spostarsi in massa davanti alla caserma “P. Biselli” che ospita il comando provinciale dell’Arma.

Era così nata una manifestazione di protesta improvvisata (e non autorizzata). Gli anarchici brandendo sassi avevano urlato frasi oltraggiose verso l’Arma dei carabinieri ed i suoi appartenenti, chiedendo la liberazione dei 4 compagni in quel momento ancora in caserma.

Per precauzione e per motivi di sicurezza erano stati chiusi al pubblico tutti gli uffici del comando ed i militari già davanti al carcere erano stati schierati in via Beverora mentre la strada veniva chiusa al traffico per circa mezz’ora.

I carabinieri del nucleo informativo, con l’ausilio dei colleghi di Bologna, Modena, Reggio Emilia, Torino, Como, Milano, Genova, Trento e Vicenza, dopo aver attentamente visionato materiale informatico, i video delle telecamere di videosorveglianza e svolto un minuzioso lavoro di interscambio informativo, sono riusciti a identificare compiutamente 50 manifestanti. Si tratta di 21 uomini e 29 donne, tra i 20 e i 41 anni, residenti nelle provincie o città di Pavia, Milano, Torino, Trento, Brescia, Cuneo, Genova, Vicenza, Varese, che sono stati denunciati per concorso in organizzazione di manifestazione non preavvisata all’autorità di P.S., concorso in interruzione aggravata di pubblico servizio, concorso in vilipendio delle forze armate, radunata sediziosa e violazione delle norme di contenimento in materia di emergenza epidemiologica da covid-19.

Per tutti, inoltre, è stata avanzata alla questura di Piacenza la proposta di foglio di via obbligatorio dal comune di Piacenza.

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