Piacenza: “rapisce” i figli minorenni e sparisce nel nulla. Sarebbe diretta a Mosca

La donna, russa di 38 anni, questa mattina doveva comparire in tribunale per l’udienza d’affido ma ieri pomeriggio si è allontanata da casa facendo perdere le sue tracce. Il marito, imprenditore piacentino, ha sporto denuncia. Si teme possa aver già passato il confine

Sono spariti ormai da oltre un giorno due bambini di sette e cinque anni, residenti in un paese delle provincia di Piacenza, sottratti dalla madre, una cittadina russa di 38 anni che sta con ogni probabilità tentando di portare i figli nel suo paese d’origine.

Con il passare delle ore cresce la preoccupazione del padre – cinquantenne, noto imprenditore picentino – che ha presentato denuncia ai carabinieri nella speranza di poter bloccare la fuga della donna prima che varchi i confini italiani.

Una vicenda come tante altre: matrimoni nati sull’onda dell’amore ma guastati dalle profonde differenze culturali, dalla nostalgia di casa che ad un certo punto spinge uno dei due coniugi a gettarsi tutto alle spalle ed a rientrare in patria portando con sé i figli.

Le cronache sono zeppe di casi simili ed il genitore italiano si scontra non di rado con veri muri di gomma, con autorità di paesi lontani che tendono a parteggiare per i propri cittadini anche ignorando convenzioni internazionali che loro stessi hanno sottoscritto.

Nel caso specifico la sparizione dei due bambini è solo l’ultimo atto di una situazione complicata che si trascina da tempo.

I due si erano conosciuti tramite amici comuni ed avevano iniziato una relazione a distanza, grazie alle moderne tecnologie, intervallata da visite di lui in Russia. Un amore coronato dall’iniziale convivenza e dalla successiva nascita dei due bambini.

La vita agiata che le circostanze le consentivano non era però sufficiente alla giovane. All’inizio, durante le estati, teneva a bada la nostalgia con soggiorni di alcuni mesi, insieme ai piccoli, in una dacia nelle campagne russe, ad alcune ore di auto da Mosca.

Poi le sue profonde radici devono aver avvinghiato e soffocato ogni altro sentimento e la donna ha deciso di fare un passo definitivo. Lo scorso anno ha preso i due figli e lasciato l’Italia senza farvi ritorno per oltre un anno.

Il padre, a cui i piccoli sono molto legati, ha denunciato la sottrazione alle autorità ed ha percorso i canali diplomatici e della giustizia internazionale per far rientrare i figli in Italia. Il più grande avrebbe dovuto frequentare la prima elementare ed invece ha saltato l’anno scolastico.

La Russia da qualche anno ha sottoscritto la Convenzione internazionale dell’Aia del 1980 che si occupa proprio di sottrazione dei minori e si applica quando “lo Stato di residenza abituale prima della sottrazione e lo Stato in cui il minore è stato portato (Stato di rifugio) hanno entrambi ratificato o aderito alla Convenzione dell’Aia del 1980 e hanno reciprocamente accettato l’adesione dell’altro Stato”.

Quando si verifica un “rapimento” da parte di uno dei genitori interviene il Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità con sede a Roma.

In questo caso il padre piacentino ha deciso, per accelerare i tempi, di rivolgersi all’autorità centrale per la tutela dei diritti dei minori ma il giudice russo che si è occupato del caso non ha applicato i dettami della convenzione che prevederebbero il rientro dei minori nel paese di abituale residenza. Questo nonostante la madre non avesse un lavoro e che i tre vivessero in un bilocale (senza avere certezza sui mezzi di sussistenza a loro disposizione).

Nel frattempo presso il tribunale di Piacenza si sono tenute alcune udienze per l’affido dei due minori.  Lo scorso giugno la donna si è presentata presso il Palazzo di Giustizia di Piacenza (mentre i bimbi erano stati lasciati in Russia).

Il giudice ha invitato i due coniugi a trovare un accordo ed ha rinviato tutto all’udienza successiva (fissata per ottobre) esortando la donna a rientrare in Italia entro il 10 agosto 2019, questa volta con i figli. L’accordo preparato dai legali è stato sottoscritto da entrambi. La giovane è rientrata in Italia entro la data richiesta, portando con sé i figli.

Tutto sembrava essersi concluso in maniera accettabile ma dopo nemmeno 15 giorni, il 23 agosto, c’è stato l’ennesimo colpo di scena. La donna è stata bloccata dalla polizia di frontiera all’aeroporto di Malpensa mentre, armata di passaporti italiani e russi, tentava di imbarcarsi con i bambini diretta nuovamente in patria, con le valigie già caricate sul velivolo.

Il marito, in trasferta di lavoro a Firenze, avvisato dalle forze dell’ordine si è precipitato in aeroporto dove gli sono stati riconsegnati i figli.

Un episodio che ha aumentato il livello di preoccupazione da parte dell’uomo.

Da quel giorno il tran tran quotidiano sembrava rientrato nei binari della “quasi normalità”. Il più grande dei figli stava seguendo alcuni corsi prescolastici in vista dell’inizio delle elementari.

Questa mattina avrebbe dovuto tenersi l’udienza per l’affido (anticipata in seguito al tentativo di fuga) ma ieri la donna ha preso i bambini e si è allontanata a piedi dalla villetta di famiglia, facendo perdere le sue tracce. Con ogni probabilità è stata aiutata da qualcuno, forse conosciuto in un gruppo di discussione di connazionali sui social. Non dovrebbe avere con sé grosse somme di denaro.

Se la fuga non è stata l’ennesimo episodio  estemporaneo ma il frutto di una attenta pianificazione i tre potrebbero aver già lasciato l’Italia. Nel qual caso le speranze del padre di poter riabbracciare i figli in tempi rapidi si affievolirebbero notevolmente e ricomincerebbe la lenta giostra della giustizia internazionale.

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Carlandrea Triscornia
Giornalista professionista si è laureato in giurisprudenza presso l’Università di Bologna. Ha inoltre ottenuto il Diploma in Legal Studies presso la Cardiff Law School - Università del Galles (UK). Ha iniziato la sua carriera come collaboratore del quotidiano di Piacenza Libertà. Dopo un corso di giornalismo radiotelevisivo ha svolto uno stage presso l’emittente Telereggio divenendone prima collaboratore e poi redattore. Successivamente ha accettato l’incarico di direttore generale e direttore editoriale di Telecittà emittente regionale ligure, dove ha lavorato per tre anni. E’stato quindi chiamato dalla genovese Videopiù ad assumere il ruolo di responsabile delle sedi regionali di SkyTG24 affidate in outsourcing alla stessa società. Trascorsi cinque anni è rientrato nella nativa Piacenza avviando una attività imprenditoriale che lo vede tuttora impegnato. Ha fondato PiacenzaOnline, quotidiano di Piacenza di cui è direttore responsabile. Ha collaborato con l’Espresso e con Avvenire oltre che con Telemontecarlo - TMC News come corrispondente dall’Emilia ed ha lavorato come redattore presso Dodici-Teleducato Parma. Appassionato di Internet e di nuove tecnologie parla correntemente inglese. Sposato, ha due figli.

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