Pierangelo Carbone direttore generale, ad interim, del Consorzio di Bonifica di Piacenza

L'ex assessore comunale di Piacenza ricopriva già il ruolo di direttore d’area tecnica dell'ente

È Pierangelo Carbone, già direttore d’area tecnica, a ricoprire ad interim anche il ruolo di direttore generale del Consorzio di Bonifica di Piacenza. La nomina è arrivata durante la seduta del comitato amministrativo di ieri.

Pierangelo Carbone, architetto, da 38 anni è un dipendente del consorzio e ha vissuto due unificazioni passando dalla Bonifica Montana Appennino Piacentino al subentrato Bacini Tidone Trebbia nell’87 confluito nell’attuale Consorzio di Bonifica di Piacenza nel 2009. Carbone è entrato come tecnico dell’area montagna e ha proseguito all’interno dell’ufficio progettazione fino a diventarne responsabile per arrivare, nel 2020, a ricoprire il ruolo di direttore d’area Tecnica. L’esperienza al Consorzio è stata messa in pausa solo dal 2002 al 2012, quando Carbone ha assunto la carica di assessore all’Urbanistica, Ambiente e Mobilità del Comune di Piacenza.

È Luigi Bisi, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza ad intervenire: «Pierangelo Carbone è una delle figure storiche dell’Ente e la sua esperienza nella gestione dell’ufficio tecnico sarà ora arricchita dal coordinamento dell’attività dell’intera struttura. Le sfide che ci aspettano sono legate in primis alla sicurezza del territorio consortile e alla realizzazione dei progetti già finanziati (tra tutti si ricordano la condotta di 20 km in val d’Arda, il Traversante Mirafiori sul Trebbia, 3 laghi irrigui in Val d’Arda), attività che impegnano a pieno ritmo il Consorzio. Non tralasceremo poi la ricerca di nuovi finanziamenti legati al PNRR e in generale a quelle risorse pubbliche a cui accedere per la manutenzione delle infrastrutture esistenti e per la realizzazione di nuove opere».

Pierangelo Carbone, neo direttore generale: «Questa che mi aspetta è una grande responsabilità che completa il mio percorso lavorativo al Consorzio. Tutela del territorio, gestione oculata della risorsa e messa a terra di quanto finanziato saranno le priorità con la consapevolezza che la strada da fare è tanta e quello di oggi, nonostante le difficolta storiche e gli effetti dei cambiamenti climatici in corso, è il momento di un percorso che deve andare ad incrementare la competitività del nostro territorio».

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