Piozzano “isolata” durante il nubifragio. Interrogazione di Fratelli d’italia

I consiglieri regionali Callori, Tagliaferri e Facci sollecitano l’attuazione di un piano per migliorare i collegamenti telefonici e internet ed invitano ad accogliere la richiesta del sindaco di sullo stato di calamità a Piozzano

“Accogliere l’istanza dello stato di calamità per il comune piacentino di Piozzano (come richiesto dal sindaco), oltre ad attivarsi per garantire, negli stessi territori, migliori collegamenti telefonici e internet”. Sono Fabio Callori, Giancarlo Tagliaferri e Michele Facci di Fratelli d’Italia ad affrontare, con un’interrogazione rivolta al governo regionale, i problemi che vedono coinvolto il territorio di Piozzano a seguito degli eventi atmosferici negativi dei giorni scorsi.

I tre consiglieri parlano di ingenti danni, oltre che di disagi, nella fase dell’emergenza, collegati ai soccorsi, questo “per l’assenza pressoché totale del segnale telefonico e della rete internet”. Una carenza, sottolineano, “costante nella zona, come in altre aree della montagna, che si traduce in una vera e propria emergenza nei momenti di criticità”.

I tre esponenti di Fdi sollecitano quindi l’esecutivo regionale a studiare un nuovo impianto normativo che vincoli le aziende della comunicazione, con strutture nelle zone di maggiore utenza, a prevedere la diffusione telefonica e della fibra ottica anche nelle zone più disagiate che presentano utenza ridotta.

“La carenza del segnale telefonico – scrivono – è una costante della zona, come di altre aree della montagna, che si traduce in una vera e propria emergenza in momenti di criticità come quelli verificatisi per il fortunale. Inoltre, l’isolamento delle comunicazioni e dal mondo del web rappresenta oggi, nella società dell’informatizzazione, un ulteriore motivo di abbandono delle aree montane con la conseguente perdita di un patrimonio unico di prodotti dell’agro alimentare di alta qualità, quindi anche di posti di lavoro e opportunità peculiari del nostro territorio. La scarsità di utenti delle zone montane non spinge le compagnie telefoniche ad investire su tali territori”.

 

Publicità

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome