Polledri: “sono esasperato dalle lamentele di Azzali per i mancati contributi al Jazz Fest”

Massimo Polledri assessore comune di Piacenza

“La misura è colma. Sono esasperato dalle continue lamentele di Gianni Azzali nei confronti dell’Amministrazione comunale, soprattutto se queste vengono esternate, come è accaduto sabato scorso, di fronte a centinaia di persone”. L’assessore alla Cultura Massimo Polledri replica al presidente del Piacenza Jazz Club in merito alla mancata erogazione di contributi per il Jazz Fest, aggiungendo: “Considerato che, a fronte di due guance, gli schiaffi del signor Azzali all’indirizzo dell’Amministrazione comunale sono proseguiti in abbondanza anche in questi giorni, da ultimo di fronte a una platea gremita, una risposta a questo punto è doverosa”.

“Vorrei innanzitutto ricordare – sottolinea Polledri – che nel 2017 l’assessorato alla Cultura della precedente Amministrazione non ha emesso alcun bando per finanziare associazioni e realtà culturali del territorio. In tale circostanza non mi sembra che il signor Azzali, pur non avendo ricevuto contributi economici, abbia mosso critiche o proteste nei confronti del Comune. Vale invece la pena di rimarcare che il Piacenza Jazz Club, presieduto dallo stesso Azzali, ha in concessione, senza essersi confrontato in sede di gara con nessun altro concorrente, il piano terra dell’edificio di proprietà comunale di via Musso 3. Come è noto – prosegue l’assessore – si tratta di uno spazio di circa 300 metri quadrati, il cui intervento di recupero e di ristrutturazione, realizzato dal 2004 e nei due anni successivi, comportò una spesa di 810mila euro. In tale contesto, sistemato e riqualificato dal Comune di Piacenza, è nato il Milestone, un circolo privato nel quale si tengono concerti, lezioni di musica e viene svolta anche un’attività di ristorazione. Il tutto gestito dal Piacenza Jazz Club, che lo ha in concessione quinquennale a un costo non paragonabile ai prezzi di mercato: il canone è oggi pari a 9 mila euro (inizialmente era persino inferiore), senza obblighi di rendicontazione dell’attività svolta. Nessun’altra associazione culturale piacentina può contare su un intervento così significativo da parte del Comune”.

“Ciò nonostante – conclude Polledri – in un momento in cui la cultura piacentina avrebbe dovuto essere unita, il signor Azzali non ha trovato di meglio che esprimere pubblicamente, in più occasioni, pesanti lamentele nei confronti dell’Amministrazione comunale. Un esercizio che ha ben poco di nobile e che certamente non può riscuotere il plauso dell’assessorato alla Cultura”.

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