Prefetto e sindaco in visita alla Camera del Lavoro di Piacenza

“Cgil presidio di democrazia, attacco ignobile”. Zilocchi: “Fn e soggetti che si ispirano al fascismo vanno sciolti”. Le ulteriori reazioni della politica

“Sono qui per portare la piena solidarietà delle istituzioni, e la ferma condanna a quelle che sono manifestazioni che nulla hanno a che vedere con la legalità. Non si può trasformare un diritto come quello a manifestare in un gesto di violenza. Attaccare la sede della Cgil, di un sindacato, è un attacco alla democrazia e in questo senso l’impegno delle istituzioni, delle forze dell’ordine e della Prefettura sarà sempre alto, come alto è l’impegno per identificazione gli autori dell’aggressione. L’attività del Governo su vaccinazioni e greenpass va avanti, sono lo strumento chiave che può favorire ripresa e va perseguito per lasciarci alle spalle per sempre i lockdown”. Così Daniela Lupo, prefetto di Piacenza, la mattina di lunedì 11 ottobre alla Camera del Lavoro – Cgil di Piacenza. Con la rappresentante del Governo sul territorio, anche la sindaca Patrizia Barbieri ha incontrato una delegazione della Cgil nella sala Guido Rossa del sindacato di via XXIV Maggio.

 “E’ doveroso essere qui fisicamente, una manifestazione di solidarietà in presenza per aggiungere significato ulteriore perché al di là delle idee e delle appartenenze politiche ci sono cose da portare avanti con unità di intenti” ha detto il sindaco di Piacenza.

“Quello che è accaduto a Roma è inaccettabile, l’attacco al sindacato, alla Cgil, per quello che rappresenta è un atto ignobile fatto per minare la stabilità e la stessa democrazia – ha proseguito Barbieri – in un Paese come l’Italia che ha sofferto tanto e sta ancora soffrendo per il Covid non possono accadere fatti come quelli di Roma. Le istituzioni sono presenti e condannano queste azioni ignobili e intollerabili”.

“In queste ore abbiamo dato vita a una testimonianza di forte presenza a difesa del sindacato per dire chiaro e forte che nulla ci può intimidire” ha detto Gianluca Zilocchi, segretario generale Cgil Piacenza, che ha sentitamente ringraziato le istituzioni per la solidarietà. “Abbiamo tenuto le sedi aperti in tutta Italia e anche a Piacenza, che è la prima Camera del Lavoro nata in Italia 130 anni fa, dando così la possibilità a lavoratori, cittadini e associazioni di portare la loro testimonianza che è stata forte e unanime. La scelta di colpire sindacato è una scelta chiara – ha aggiunto Zilocchi – siamo un soggetto che fa della rappresentanza democratica una scelta consapevole e un attacco al nostro DNA va respinto con ogni mezzo. Oggi, lo scioglimento di Forza Nuova e dei vari soggetti che si richiamano a fascismo è una questione all’ordine del giorno. Procediamo, ancora più forti di prima. Sabato a Roma per dire “mai più fascismi” saremo presenti, con Cisl e Uil, perché quando si colpisce il lavoro, nel momento in cui il Paese sta uscendo da crisi pandemica, c’è bisogno di un sindacato ancora più forte per cementare le fondamenta democratiche del Paese e della nostra comunità piacentina”.

Le reazioni della politica e della società civile

Buona Destra é dalla parte della legalità e del rispetto, contro ogni forma di violenza

I protagonisti dei fatti avvenuti sabato scorso a Roma volevano ripetere quanto accaduto a Washington il 6 gennaio scorso. Il tentativo di assaltare Palazzo Chigi, la devastazione della sede nazionale della Cgil, l’assedio e l’aggressione di agenti di polizia e sanitari al Pronto soccorso del Policlinico Umberto I, come di giornalisti per le strade della capitale, sono tutti gesti di una gravità inaudita ed inquietante, che vanno puniti con la massima fermezza. Ma la repressione non può mai essere l’unica arma: in democrazia, i problemi si affrontano e risolvono soprattutto con la responsabilità che una buona politica deve mettere in campo per ricondurre ogni polemica e ogni dissenso all’interno di un confronto dialettico civile, dove la violenza e la prevaricazione non abbiano mai spazio.

In questo senso, sono sconcertanti e imbarazzanti le parole di Giorgia Meloni, che continua a sancire una verità che non esiste ovvero che il suo partito non ha contiguità con l’estrema destra italiana. Afferma oggi Filippo Rossi, in un’intervista rilasciata a Repubblica: “Non dico che tutti gli esponenti di FdI siano fascisti, per carità. Ma finiamola con la rappresentazione degli italiani brava gente. I neofascisti esistono nel nostro Paese come negli altri. Soltanto che la nostra politica vuole inglobarli e coccolarli”. Rispondere a quanto accaduto, attaccando – insieme a Salvini – il ministro Lamorgese, significa dipingere una realtà surrettizia. Essere indignati per gli incidenti, senza riconoscerne la matrice, dopo gli arresti operati dagli inquirenti e le immagini che tutti noi abbiamo visto in tv, è un’offesa alle vittime, ai cittadini, alla democrazia.

Altrettanto triste e desolante è la mancata netta condanna del fenomeno neofascista da parte della destra piacentina, che – salvo qualche parola sulle bombe carta usate da delinquenti – glissa completamente sui rigurgiti preoccupanti dell’ideologia nera.

Detto questo, come già fatto sabato sui nostri profili social – nazionale e locale – rinnoviamo tutta la nostra solidarietà alla Cgil, condanniamo i gravissimi fatti avvenuti, condividiamo l’appello alla chiusura di Forza Nuova come organizzazione criminale, prim’ancora che politica, ma esprimiamo i nostri dubbi sull’iniziativa di una piazza antifascista. Non è proprio il caso di alimentare contrapposizioni e di dare troppa importanza agli estremismi. È invece il caso, ora più che mai, di affidare alla politica il proprio ruolo di guida.

La Buona Destra è nata nell’alveo della Costituzione repubblicana, è fedele ai valori della democrazia e della libertà, e difende la legge e l’ordine da ogni pericolo autoritario: sempre, senza se e senza ma.

Federconsumatori Piacenza

La violazione banditesca e squadrista di un luogo simbolo ove la democrazia è praticata con regole chiare e trasparenti attraverso numerosi momenti di confronto costanti e continui con i propri iscritti e con i lavoratori che partecipano alle assemblee pubbliche e ove l’accoglienza alle altre istanze di difesa dei diritti di cittadinanza consentono d’offrire un prezioso contributo di tutela, è un atto gravissimo che, strumentalizzando l’emergenza sanitaria, ha lo scopo politico di abbattere un presidio di civiltà e di democrazia .

Tutti coloro che ogni giorno frequentano le sedi della CGIL sono i fruitori di una conquista di diritti contrastati ferocemente nel ventennio della dittatura fascista  che, oggi come allora, deve essere strenuamente difesa.

 

 

 

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