Era stato espulso dall’Italia ma un pregiudicato albanese 34enne ha ignorato il divieto di rientrare nel nostro paese e così sabato sera è finito in manette.
Intorno alle 20,30, a Piacenza, alcuni carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Piacenza, in abiti civili stavano controllando la zona della Lupa e davanti ad un bar alla fine del Pubblico Passeggio hanno fermato e controllato B.E., nato in Albania, pregiudicato. All’uomo è stato contestato di aver violato la normativa sull’immigrazione ed in particolare il divieto di rientro in Italia. Il 34enne era già conosciuto dagli uomini della Sezione Operativa perché nel settembre del 2018 lo avevano arrestato per detenzione ai fini di spaccio di circa 60 grammi di cocaina. Per questo reato era stato condannato a più di un anno di reclusione.
Il pregiudicato albanese il 28 marzo 2019 – in forza di un decreto di espulsione dal territorio nazionale emesso dalla Questura di Piacenza – era stato accompagnato alla frontiera aerea di “Milano Malpensa” ed espulso dallo Stato Italiano con divieto di farvi ritorno “non prima che siano trascorsi 5 anni dal suo allontanamento”.
Invece secondo quanto hanno ricostruito gli uomini della Compagnai di Piacenza il 20 settembre scorso era rientrato in Italia passando attraverso il Belgio ed era nuovamente arrivato a Piacenza dove era stato ospitato da un suo amico.
Aveva speso circa 2.000 euro per procurarsi un passaporto apparentemente rilasciato dalla autorità albanesi con delle false generalità. Il documento è stato sequestrato per verificare se, come probabile, si tratti di un falso.
L’uomo è stato portato in caserma e dopo le formalità di rito è stato arrestato e trattenuto presso la camera di sicurezza di via Beverora in attesa del rito direttissimo dinanzi al Tribunale di Piacenza previsto per la giornata odierna.
