Prenotazione vaccinazioni Covid per 50-54enni: tanta confusione … nessuna certezza

Come già successo con gli insegnanti i medici di famiglia che dovrebbero essere il perno della vaccinazione per questa fascia d'età non sono stati debitamente informati, non sanno rispondere ai pazienti né possono ancora fornire date per l'inoculazione

Come già successo con gli insegnanti i medici di famiglia che dovrebbero essere il perno della vaccinazione per questa fascia d’età non sono stati debitamente informati, non sanno rispondere ai pazienti né possono ancora fornire date per l’inoculazioneCome già successo con gli insegnanti i medici di famiglia che dovrebbero essere il perno della vaccinazione per questa fascia d’età non sono stati debitamente informati, non sanno rispondere ai pazienti né possono ancora fornire date per l’inoculazioneIn un comunicato stampa,  la Regione Emilia Romagna ha annunciato con toni trionfalistici che alle 11 di questa mattina sono oltre 30.600 le candidature alla vaccinazione anti Covid pervenute attraverso il sito della Regione da parte di persone nella fascia d’età 50-54 e ha reso noto che la vaccinazione di queste persone avrà inizio non oltre la prima settimana di giugno.

L’altra modalità di prenotazione prevista (lo ricordiamo) sarebbe quella di rivolgersi direttamente al proprio medico curante (a cui comunque dovrebbero venir girate anche le candidature online).

Peccato però che dietro questa parvenza di teutonica efficienza le cose vadano in maniera assai diversa.

Sono numerose le testimonianze che abbiamo raccolto in mattinata da parte di piacentini che hanno contattato il proprio medico di famiglia per sapere se la procedura di candidatura (che risultava già funzionante nel pomeriggio di ieri) fosse andata a buon fine oppure per candidarsi direttamente per telefono.

Praticamente tutti i medici contattati, o le loro segreterie, hanno candidamente confessato di non sapere nulla di quanto sta avvenendo, di non avere ancora ricevuto nessuna informazione e che almeno fino alla settimana prossima non sono in grado di dare alcuna informazione né tanto meno appuntamenti.

«Ieri appena ho letto la notizia sul vostro giornale – ci ha spiegato Paolo, professionista di 54 anni – mi sono collegato al sito web. In teoria non doveva essere possibile prenotare prima di oggi. Invece ho compiuto tutta la procedura e mi è arrivata la conferma. Solo non mi è comparsa la fascia di età che avrebbe dovuto esserci. Oggi ho chiamato il mio medico per verificare se era tutto a posto ed è “caduto dalle nuvole”. Mi ha detto di non saperne niente, che, al momento, non aveva nessun modo per controllare e che comunque lui non farà la vaccinazione in ambulatorio e quindi non sa come verrà gestita la mia posizione».

Molto simile anche il racconto di Vanna, 53 anni: «Premesso che mi sembra assurdo far fare ai medici di famiglia i segretari dell’Ausl, almeno bisognerebbe che fossero coinvolti ed informati prima di annunciare ai quattro venti le cose. Io mi sono prenotata ieri ed oggi ho parlato con la segreteria del mio medico. Non sapeva nulla delle prenotazioni e nemmeno quando potranno fissare l’appuntamento. Non capisco perché non abbiano fatto come per tutte le fasce d’età precedenti. Le farmacie funzionano benissimo. Perché cambiare?».

Il nuovo presidente dell’Ordine dei Medici, il professor Mauro Gandolfini, fa sapere che l’organismo da lui guidato non è stato coinvolto in questa fase da parte della Regione o dell’azienda Usl e dunque di non poter portare alcuna testimonianza al riguardo.

Più esplicito invece un medico di famiglia di Piacenza, da noi interpellato, che si dice assolutamente esterrefatto per quanto sta avvenendo «Non si capisce perché abbiano deciso di tornare ad imboccare una strada che si era già dimostrata un vicolo cieco nel recente passato, con il personale scolastico. Personalmente ho dato la mia disponibilità a vaccinare, gratuitamente e volontariamente, presso le strutture dell’Ausl. Il mio studio, come quello di tanti colleghi, non è adatto a gestire un meccanismo delicato come quello della vaccinazione Covid-19. Non ho una sala abbastanza d’aspetto ampia per gestire contemporaneamente le persone da vaccinare e quelle appena vaccinate (che devono restare sotto osservazione per almeno 15 minuti). Visto che la fiala deve essere interamente usata entro sei ore si corre il rischio di sprecare dosi inutilmente, basta che un paziente non si presenti all’appuntamento … e sono guai. Cosa che non succede in un centro vaccinale. Funziona così bene la gestione delle prenotazioni in farmacia e la vaccinazione all’Arsenale … perché cambiare?».

Insomma sembrerebbe di essere davanti ad un nuovo cortocircuito comunicativo fra Regione ed i medici di medicina generale praticamente identico a quello già avvenuto in occasione della partenza della campagna di vaccinazione del personale scolastico.

Anche in quell’occasione la Regione con toni trionfalistici sbandierò il coinvolgimento dei curanti senza che questi ultimi fossero stati debitamente avvertiti. Inoltre gran parte dei medici di famiglia rinunciò ad effettuare la vaccinazione nel proprio ambulatorio dirottando comunque i pazienti presso il centro vaccinale.

L’allora presidente dell’Ordine dei medici di Piacenza, in un’intervista, definì quanto stava accadendo “una confusione atomica”. Situazione che ci pare molto simile a quella odierna. Allora ci fu una retromarcia della Regione che aprì alle prenotazioni (tramite farmacie, cupe web) tra l’altro gli hub per le vaccinazioni, secondo plurime dichiarazioni, starebbero lavorando ben al di sotto della loro “potenzialità di fuoco”.

Perchè dunque voler coinvolgere a tutti i costi i medici di famiglia?

In attesa di trovare una risposta a questo interrogativo vi lasciamo alla lettura del comunicato ufficiale della Regione.

Al via stamani, in Emilia-Romagna, le registrazioni per la vaccinazione contro il Covid-19 anche per i cittadini tra i 50 e i 54 anni, quindi i nati dal 1967 al 1971 compresi: fino alle ore 11 sono state 30.637 le persone che, utilizzando la piattaforma regionale http://salute.regione.emilia-romagna.it/candidature-vaccinazione, si sono candidate per la somministrazione. Il 10% circa del target complessivo, che è di 320mila cittadini, senza contare chi stamani ha chiamato direttamente il proprio medico di medicina generale o chi ha già ricevuto il vaccino perché rientrante in un’altra categoria.

Analizzando i diversi ambiti territoriali, delle 30.637 candidature 1.401 sono relative all’Ausl di Piacenza, 5.558 Parma, 1.417 Reggio Emilia, 3.567 Modena, 9.906 Bologna, 1.236 Imola, 1.826 Ferrara e 5.726 nelle province di competenza dell’Ausl della Romagna (e cioè Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini).

Anche in questo caso, come nelle prime giornate di apertura delle agende per le fasce d’età più avanzata, il sistema per riservare il vaccino sinora ha risposto positivamente all’importante quantità di richieste.

“Oggi apriamo a un’altra fascia d’età, che completa tutta la fascia dei 50/60enni- sottolinea l’assessore regionale alle politiche per la Salute, Raffaele Donini-. Ringrazio, naturalmente, i medici di medicina generale per la disponibilità che ci hanno dato ad implementare la campagna vaccinale. Il sistema sanitario regionale, grazie anche al loro contributo, è in grado di rispondere alle richieste della struttura commissariale nazionale e ti tenere il passo con i tempi che ci vengono dati. Procediamo a ritmo spedito, confidando che continuino ad arrivare le quantità programmate di vaccino”.

I tempi

La vaccinazione della fascia d’età 50-54 avrà inizio non oltre la prima settimana di giugno, considerando quelle in corso che sono già ad opera dei medici di medicina generale, a partire dalle prime e seconde dosi per il personale scolastico. Complessivamente in Emilia-Romagna i medici di medicina generale, che sono tenuti alla collaborazione alla campagna vaccinale sulla base dell’accordo nazionale, si sono impegnati con la Regione a garantire 70mila vaccinazioni alla settimana.

Come candidarsi

Ci sono due opzioni, per i cittadini della fascia d’età 50-54 anni: chiamare direttamente il proprio medico di medicina generale, oppure collegarsi al sito della Regione Emilia-Romagna http://salute.regione.emilia-romagna.it/candidature-vaccinazione, selezionare la classe 50-54 anni e compilare un modulo con i propri dati anagrafici e recapiti. Ogni medico di medicina generale riceverà i nominativi dei propri assistiti che si sono candidati, potendo così programmare, in autonomia o in collaborazione con l’Azienda Usl, le vaccinazioni.

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