Proteste per l’armadietto della fibra “spuntato” in via Borghetto

Proteste per l'armadietto della fibra ottica

Sta suscitando non poche perplessità fra abitanti e commercianti di via Borghetto il “totem” che è stato installato sul marciapiede, quasi all’angolo con via Cittadella.

Qui, nei giorni scorsi, sono stati effettuati i lavori di scavo per portare la fibra fino all’armadio delle derivazioni telefoniche. La ditta incaricata dei lavori ha posizionato ed interrato due tombini metallici mentre all’esterno è stato posizionata la struttura che vedete in foto. Si tratta un armadietto marchiato Enel.

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Ad essere criticato innanzitutto il lato estetico. Considerando che il centro di Piacenza dovrebbe essere il salotto buono della città ci si attenderebbero scelte che non impattino dal punto di vista estetico, in linea insomma con una città antica.

Questa scatola di plastica invece pare più adatta ad una fabbrica che ad una storica via. Meglio sarebbe stato incassarla ma evidentemente costi e tempi hanno fatto imboccare la via più breve (e più brutta).

Oltretutto è stata fissata solo al palo di sostegno con due grosse fascette metalliche; basta toccarla perché si sposti vistosamente.

L’armadietto inoltre sporge di alcune decine di centimetri sul marciapiedi, ad una altezza inattesa, ad esempio, per un non vedente ma anche per una carrozzina.  Ad onor del vero bello non è neppure il rattoppo sull’asfalto. A meno che si tratti di un impianto provvisorio (anche se il palo incementato … ne fa dubitare).

Visto che il cablaggio in fibra di Piacenza è appena cominciato ed interesserà grossomodo tutta la città ci si augura che queste armadiature non incomincino a spuntare ovunque come funghi e che le strade non si trasformino tutte in groviera. Una supervisione da parte del Comune sarebbe più che opportuna. Perché, per carità, la fibra fa comodo a tanti ma ad una città candidata a Capitale della Cultura 2020 … anche il lato estetico dovrebbe interessare.

A meno che questi “affari” non siano 2.200 candeline posizionate qui e là per festeggiare l’anniversario della fondazione avvenuta ad opera dei romani nel 218 a.c. (Emilio Lepido non ne sarebbe entusiasta … ma i tempi cambiano!).

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