Quando l’olio d’oliva viene venduto come extravergine … ma non lo è

183 controlli svolti dalla Guardia di Finanza: il 27,2% dei campioni prelevati è risultato non conforme alla normativa comunitaria e nazionale per qualità inferiore al dichiarato

Sono 183 i controlli svolti dalla Guardia di Finanza e dall’ICQRF nell’ambito dell’operazione “Verum et Oleum” a tutela della produzione nazionale di olio extravergine d’oliva.

I finanzieri del Nucleo Speciale Beni e Servizi e gli ispettori del Dipartimento ICQRF del Ministero delle politiche agricole e forestali hanno verificato operatori del settore oleario sul territorio nazionale e nei principali porti di ingresso delle materie prime di provenienza estera.

Il 27,2% dei campioni prelevati è risultato irregolare, per complessivi 2.300.000 litri di olio non conformi alla normativa comunitaria e nazionale. Dei 102 campioni prelevati e sottoposti ad analisi presso i laboratori dell’ICQRF, 25 sono risultati irregolari per qualità inferiore al dichiarato ossia per olio qualificato come extravergine di oliva, ma in realtà rilevato dalle analisi come vergine.

Dieci persone sono state denunciate alle competenti procure della Repubblica e sottoposte ad indagini preliminari per l’ipotesi di reato di frode in commercio.

Inoltre, nel corso delle ispezioni sono state contestate 33 violazioni amministrative relative alla tenuta dei registri, alla compilazione della documentazione obbligatoria ed al mantenimento del requisito di tracciabilità, per un importo complessivo di oltre 10.000.000 di euro, sono state comminate 5 diffide ad adempiere alle disposizioni dell’autorità per la regolarizzazione e sono stati eseguiti 5 sequestri amministrativi, per un valore complessivo di oltre 170.000 euro.

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