Quasi 120.000 richieste di aiuto ricevute in un anno dai carabinieri di Piacenza

Si è celebrato questa mattina presso il comando provinciale il 209° anniversario della fondazione dell’Arma. Un'occasione anche per tracciare un bilancio dell'attività svolta nella nostra provincia

Nell’ultimo anno al 112 sono pervenute quasi 120.000 richieste da cittadini piacentini e non solo, che in situazioni di emergenza hanno richiesto l’intervento dei Carabinieri

Si è celebrato questa mattina presso il comando provinciale dei carabinieri di Piacenza il 209° anniversario della fondazione dell’Arma. Una cerimonia in forma ridotta in segno di vicinanza alle famiglie vittime dei gravi eventi alluvionali che hanno colpito il territorio regionale e di solidarietà alle comunità colpite.

La festa dell’Arma è, tradizionalmente, l’occasione per fare un bilancio dell’attività svolta dai carabinieri. Per quanto riguarda il numero complessivo dei reati commessi in provincia di Piacenza, dai dati raccolti e dall’andamento della delittuosità, emerge una certa flessione dei fenomeni criminosi accompagnata da un aumento dei reati scoperti.

Ciò è stato possibile grazie ad una migliore programmazione dei servizi preventivi adeguandoli sempre più alle esigenze del territorio provinciale, curando, in particolar modo, le aree più esposte al fine di rispondere prontamente ai cittadini. Difatti, l’impulso operativo voluto ed il conseguente incremento di specifici servizi di prevenzione, finalizzati in particolare al contrasto dei reati predatori, hanno consentito di aumentare la presenza esterna in particolare nelle ore serali e notturne. Ciò ha consentito un calo soprattutto dei reati di maggior allarme sociale come le rapine e gli scippi, verso cui è massima l’attenzione nell’azione di contrasto poiché incidono in maniera diretta sulla percezione di sicurezza dei cittadini.

La cura dell’aggiornamento professionale dei carabinieri piacentini, sia mediante i periodi di istruzione a cui mensilmente tutto il personale è sottoposto nella sede di servizio, sia mediante la frequenza di corsi presso istituti di formazione dell’Arma ed enti esterni, ha contribuito all’incremento dei reati scoperti anche grazie all’utilizzo di nuovi e più aggiornati strumenti investigativi.

Pronta è stata la risposta in occasione dell’aggressione e del ferimento, ad inizio ottobre 2022, di un ventenne straniero, colpito con più fendenti mentre si trovava nei pressi di un negozio di barbiere in viale Il Piacentino. Le indagini della sezione operativa della compagnia di Piacenza hanno portato, in breve tempo, dapprima ad individuare un complice dell’accoltellatore e due persone che avevano agevolato e sostenuto economicamente la fuga all’estero, ed infine ad individuare l’autore del ferimento, un diciannovenne straniero, arrestato in Svizzera in esecuzione di un mandato di arresto europeo.

Significativa, inoltre, l’attività di prevenzione a tutela della sicurezza stradale attuata attraverso l’impiego di numerose pattuglie e controlli dell’utenza stradale mediante l’utilizzo dell’alcol test con numerose patenti ritirate. Più di 59mila (59.032) sono state le persone controllate e oltre 42mila i veicoli (42.380) durante i posti controlli predisposti su tutte le vie di comunicazione provinciali.

Ampia è stata la collaborazione dei carabinieri piacentini con i reparti speciali dell’Arma; collaborazione che ha permesso, ad esempio, di sfruttare le specifiche professionalità dei militari del NAS o del Nucleo Ispettorato del Lavoro in circa 120 ispezioni in città e provincia a ditte, cantieri edili ed attività commerciali a garanzia dei lavoratori occupati e della loro sicurezza sul lavoro, o l’ampia e costante cooperazione tra militari delle Stazioni territoriali e Carabinieri Forestali anche in considerazione della vocazione agricola di larghissime aree della provincia. Vale la pena citare i numerosi controlli congiunti, con il supporto di specifiche unità cinofile anti veleno, effettuate in città e nell’hinterland allo scopo di contrastare il fenomeno delle esche avvelenate disperse nei parchi e nelle campagne.

Grande attenzione è stata riservata alle fascie più fragili della popolazione in particolare agli anziani. Il comando provinciale di Piacenza si è attivato sia in via preventiva sia in quella repressiva. Sono stati promossi, anche con il concorso delle amministrazioni locali, incontri con gli anziani allo scopo di metterli in guardia nei confronti di chi, fingendosi tecnico del gas o dell’acquedotto, o infermiere dell’Asl o anche componente delle Forze di Polizia, si introduce in casa con l’inganno e ruba i preziosi ed i risparmi delle ignare vittime. Molto elaborate sono state le due attività d’indagine svolte in collaborazione con l’Arma di Asti, che nell’arco temporale intercorrente tra il gennaio e l’aprile 2023, sono riusciti a scoprire due associazioni di soggetti finalizzate alla commissione di furti e truffe soprattutto in danno di anziani. Le due attività hanno permesso di arrestare in totale 9 persone ritenute autori dei reati commessi con la tecnica del “finto addetto dell’acquedotto”.

Le attività di indagine sono state affiancate al giornaliero impegno messo dai carabinieri del comando provinciale di Piacenza nell’occuparsi di quei comportamenti apparentemente di minor gravità ma che creano preoccupazione e allarme sociale(danneggiamento di beni e i servizi pubblici o decoro urbano o furti che hanno per oggetto beni di minimo valore, ma che vanno comunque a creare danni collaterali rilevanti per il singolo cittadino che li subisce.

Questi fatti sono oggetto di grande attenzione per l’Arma piacentina. Piccoli episodi come, ad esempio, i due furti di biciclette sportive in un negozio di Castel San Giovanni (PC) dove, grazie al buon esito delle attività d’indagine si è riusciti a recuperare gran parte della refurtiva.

C’è anche qualcos’altro che ha caratterizzato l’operato giornaliero dei carabinieri piacentini ovvero gli innumerevoli gesti di quotidiana attività attraverso i quali si manifesta la vicinanza del carabiniere alla comunità locale. Questi piccoli interventi non trovano spazio sui giornali e spesso nemmeno nei referti interni ma sono quei gesti che danno l’esatta cifra del generoso impegno dei militari. Si pensi, ad esempio, ai salvataggi di persone in pericolo, agli interventi in occasione di privati infortuni – come ad esempio l’intervento a soccorso di un pellegrino straniero che sulla via Francigena nei pressi di Pontenure (PC) aveva subito un serio trauma ad una caviglia e non sapeva a chi rivolgersi – o ai casi in cui si deve cercare di impedire il compimento di gesti autolesionistici. Quotidianità del servizio che mira a contribuire alla sicurezza collettiva e che, non di meno, comporta rischi rilevanti infatti, nell’ultimo anno, 22 militari sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari per le lesioni subite durante l’espletamento del proprio servizio.

Importante è stato il contributo dato alla formazione della cultura della legalità. In tale ambito l’Arma piacentina ha offerto un contributo di competenze e professionalità nell’attività di sensibilizzazione e formazione dei giovani studenti; oltre ai percorsi didattici, realizzati mediante conferenze ed incontri (circa 70) tra i banchi di scuola con gli alunni dei licei e delle scuole medie inferiori della città e della provincia, sul tema degli stupefacenti, dell’alcolismo, dello stalking, dei rischi del web e del bullismo, sono stati avviati una serie di incontri didattici (una ventina in tutto) da parte dei carabinieri del Reparto Operativo.

Un’attenzione particolare è stata riservata agli interventi necessari a contrastare una certa diffusa litigiosità tra le mura domestiche e non solo, che per essere contrastata efficacemente ed impedire che degeneri verso forme più gravi di contrapposizione comporta un elevato dispendio di tempo e risorse. Forte è stato l’impegno nell’ambito della violenza di genere che vede impegnati i Carabinieri del Comando Provinciale di Piacenza nella prevenzione e repressione delle diverse fattispecie di reato in cui si declina la violenza nei confronti dei soggetti più deboli. In prevalenza, l’Arma è intervenuta nel settore dei maltrattamenti in famiglia e negli atti persecutori, attivandosi fin da subito al presentarsi delle prime manifestazioni di queste condotte anche per evitare ulteriori e più gravi conseguenze. Si richiamano gli arresti e le misure di prevenzione, (47) nei confronti di soggetti che avevano violato il divieto di avvicinamento e comunicazione alla famiglia. In questi casi, la piena sinergia tra i Carabinieri e le istituzioni che operano nel settore della violenza di genere, ha portato spesso all’attivazione dei militari fin dalle prime avvisaglie di maltrattamenti nei confronti dei componenti dei nuclei familiari, violenze da cui derivava la compromissione dell’integrità e della serenità degli stessi, ottenendo in tempi brevi i provvedimenti la cui violazione ha comportato l’arresto o l’allontanamento immediato dei familiari violenti.

Accanto all’attività di prevenzione e repressione dei reati, il Comando Provinciale di Piacenza ha dedicato grande attenzione a mantenere viva la memoria dei Carabinieri che, silenziosamente, hanno sacrificato la loro vita per il bene comune. Il 2022 è stato l’anno in cui ricorreva il 40° anniversario dell’uccisione del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, che con Piacenza ha un forte legame: la nonna era di Piacenza e il giovane Carlo Alberto ha ricevuto il sacramento della confermazione qui in città. Per celebrarne la figura è stato realizzato il volume “Le stelle di Dora”, una graphic novel che racconta la straordinaria storia del Generale dalla Chiesa che è stato distribuito a tutti i Licei e gli Istituti Tecnici e Professionali secondari di secondo grado del territorio provinciale, che lo hanno messo a disposizione degli studenti direttamente nelle biblioteche degli istituti.

Il 29 settembre 2022, invece, presso la Chiesa di San Mario e San Giovanni Battista di Vigolzone è stata celebrata la santa messa in suffragio del Vice Brigadiere M.O.V.C. alla memoria Luca Di Pietra, deceduto tragicamente in servizio, 8 anni fa, a Castel San Giovanni (PC).

Il 6 febbraio del 2023, i Carabinieri di Piacenza con una celebrazione nel cimitero di Borgonovo Val Tidone, dove è sepolto, hanno ricordato Alberto Araldi, Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Il partigiano che, con il nome di battaglia di “Comandante Paolo”, fu vicecomandante della divisione “Giustizia e Libertà” e morì fucilato nel cimitero di Piacenza al grido “Viva l’Italia”.

Araldi nei mesi precedenti, si era reso protagonista di numerose azioni di resistenza: con pochi uomini, era entrato, travestito da ufficiale tedesco, nell’arsenale dell’esercito qui a Piacenza, rubando un cannone con munizioni e scorte. Di notte, sempre con pochi uomini, aveva sorpreso e disarmato le guardie del deposito di munizioni di San Bonico di Piacenza e, dopo aver prelevato 600 quintali di cartucce, con tre autocarri, era rientrato al campo partigiano con materiali e prigionieri. In un’altra circostanza, pur con pochi uomini, aveva sorpreso e disarmato le sentinelle della polveriera di Gossolengo ed era riuscito ad impossessarsi di quattro mitragliatori pesanti e sei fucili mitragliatori. Nel febbraio 1945, mentre tentava di entrare in Piacenza per compiere una ennesima azione, fu tradito da un delatore, catturato e fucilato in questo cimitero il 6 febbraio 1945.

Infine, preme sottolineare che il 2023 è sicuramente un anno estremamente impegnativo per il Comando Provinciale dei Carabinieri di Piacenza; lo testimonia il fatto che – sinora – quasi l’80% dei reati di tutta la provincia è stato denunciato all’Arma dei Carabinieri. Ciò ha richiesto maggiore attenzione e impegno nei servizi soprattutto di prevenzione (in media almeno 50 al giorno) a tutela dei cittadini, con l’impegno di dare una risposta, attenta e puntuale, soprattutto nelle zone più isolate del territorio e alle persone più deboli e indifese.

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