Questura: reati in leggero aumento nel 2021 rispetto al 2020 (anno condizionato dal lock-down)

Il questore Guglielmino, nell'incontro con i giornalisti, ha parlato di baby gang, del desiderio di allargare la competenza della polstrada piacentina anche alle autostrade che attraversano il nostro territorio e della situazione Covid

Conferenza di fine anno in Questura, a Piacenza, per fare il bilancio dei dodici mesi appena trascorsi. Il questore, Filippo Guglielmino, ha sottolineato come la comparazione dei numeri del 2021 con quelli del 2021 sia condizionato dal lockdown che aveva portato con è un calo dei reati predatori ed un aumento di quelli informatici.

In totale i reati sono stati 7.882 contro 7.599 con un incremento di 223 reati. A crescere sono stati in particolare i reati contro il patrimonio ossia furti, rapine, ricettazioni (+234) ovviamente aumentati rispetto a quando si era costretti in casa per la pandemia.

«Complessivamente – ha detto il questore –  registriamo un leggero aumento dei reati rispetto al 2020 che è però un anno di riferimento particolare a causa del lockdown marcato nel primo semestre. A fronte di questo aumento di reati in generale (ed in particolare dei reati predatori) sono però aumentati anche i nostri risultati operativi: complessivamente abbiamo effettuato oltre un centinaio di arresti. Inoltre abbiamo incrementato l’attività in materia misure di prevenzione ossia dei fogli di via obbligatori, degli avvisi orari del questore, degli ammonimenti e l’attività di espulsione di stranieri irregolari, molti dei quali liberati dal carcere ed accompagnati o direttamente alla frontiera o ai CPR di Torino e Gradisca d’Isonzo».

Un altro fronte che vi ha visto e vi vede impegnati è quello dei controlli per il Covid

«I controlli Covid in questo momento, soprattutto a cavallo delle festività natalizie ed alla luce del recente decreto legge del Governo restano una delle nostre priorità. Da questo punto di vista siamo coordinati dalla prefettura. Quotidianamente, nell’ambito della provincia, tutte le forze dell’ordine comprese le polizie locali mettono su strada qualcosa come 45 pattuglie. Cerchiamo di operare al meglio secondo le direttive che ci vengono date. Talvolta andiamo a sanzionare o il singolo o le attività che non verificano il rispetto del Green pass o che non fanno uso della mascherina».

Quali sono i reati che vi hanno visto maggiormente impegnati?

«Da questo punto di vista non posso che condividere l’analisi che ha fatto ieri il comandante provinciale dei carabinieri che ha anche una visione ampia sulla provincia. I reati forse il più insidiosi sono intrafamiliari che possono essere ricondotti al Codice Rosso. Ci sono le truffe agli anziani e rimangono, ahimè anche per la conformazione del territorio elevati i furti in appartamento. Ci tengo a rimarcare che alcuni piacentini per consuetudine ed in perfetta buona fede forse a volte commettono una piccola leggerezza: in qualche caso lasciano le chiavi di casa nella borsa a bordo dell’auto assieme ai documenti. Questo è molto deleterio perché i malintenzionati possono subito risalire ad un indirizzo e con le chiavi di cui entrano in possesso possono svaligiare gli appartamenti. Ecco un pizzico di diffidenza in più da questo punto di vista anche da parte del piacentino che è abituato a vivere in un contesto virtuoso complessivamente sereno e tranquillo ci vorrebbe. Purtroppo il furto in appartamento è un reato veramente insidioso che va a colpire l’intimità personale oltre che a procurare un danno economico».

Sta emergendo in molte città dell’Emilia, da Parma a Reggio, il fenomeno delle baby gang. Come è la situazione a Piacenza.

«In effetti, in passato, qualche episodio che ha coinvolto minorenni c’è stato. E’ un problema che rientra nel  fenomeno del degrado dei centri storici. Sono comportamenti fastidiosi ma non sempre queste baby gang commettono veri e propri reati. E’ un fenomeno che può essere ricondotto alla cosiddetta sicurezza urbana.  Noi, come questura, ci occupiamo di sicurezza pubblica. Per prevenire questo fenomeno particolarmente avvertito dai cittadini è fondamentale l’azione delle polizie locali così come le misure di sicurezza passiva (che possono essere strutturalmente le telecamere) ma anche una segnalazione attenta e puntuale da parte dei cittadini e da parte dei gestori dei locali».

Il questore Guglielmino ha poi ricordato in conferenza stampa che la questura metterà in campo un servizio straordinario per Capodanno per vigilare sul sereno svolgimento della festa. Non è mancato un accenno ai problemi che, come in tutta Italia, la qustura deve affrontare per quanto riguarda il personale.

Non è tanto un problema di numeri. Noi siamo circa in 200, più una ventina di impiegati civili. Piuttosto soffriamo del problema del ricambio generazionale. La generazione dei 30/40enni è quella più scarsa. Ne consegue che spesso è difficile trasmettere le competenze fra generazioni, fra chi va in pensione ed i giovani agenti che arrivano, è difficile fare affiancamento. Abbiamo agenti molto giovani ed ufficiali di polizia giudiziaria più anziani. E’ un fenomeno comune a tutte le strutture di polizia. Abbiamo però anche la capacità di superare il problema. Siamo una struttura che si evolve».

Nonostante le misure di prevenzione e le vaccinazioni la variante omicron sta creando problemi un po’ a tutti, aziende ed uffici pubblici e qualche caso riguarda anche agenti di polizia con conseguenti problemi organizzativi, ma non è ancora emergenza.

Il questore Guglielmino, sollecitato dai giornalisti, confessa di avere, per la struttura che guida, se non un sogno nel cassetto almeno un desiderio. «Mi farebbe piacere un ampiamento della sfera di azione della polizia stradale di Piacenza. Nonostante la nostra provincia sia un importante nodo viario, attraversato da varie autostrade, la nostra polstrada non ha competenza sull’autostrada. Sarebbe invece molto utile che potesse averla».

 

 

 

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