Respiratori requisiti. I dipendenti della ditta scrivono a Bonaccini: “linciaggio mediatico che non meritiamo”

I dipedenti speigano al presidente della Regione che si trattava di apparecchi non adatti ad uso ospedaliero (ma destinati ad ambulanze) e che si è rispettata la legge

Nei giorni scorsi avevamo dato notizia di alcuni respiratori polmonari destinati all’export  che erano stati bloccati dai Nas e consegnati al presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini che aveva reso pubblica la cosa anche sul proprio profilo Facebook. Non era stato reso noto il nome dell’azienda produttrice ma solo che si trattava di un’azienda Parmense.

Evidentemente però non è stato difficile risalire al nome della ditta e si sarebbe scatenata una sorta di linciaggio mediatico nei confronti della stessa. Oggi 140 dipendenti  della Spencer hanno inviato a Bonaccini una lettera aperta (che pubblichiamo qui di seguito) in cui spiegano che il post del presidente della Regione “era scritto in maniera tale da portare chi legge a pensare che la nostra Azienda abbia deliberatamente voluto vendere quei dispositivi fuori dall’Italia, nel non rispetto della legge e badando al solo profitto. Così non è. Vogliamo fare chiarezza, non attraverso un post su un social network, ma attraverso un comunicato stampa, che rispecchi la trasparenza e la rigorosità che abbiamo sempre adottato e che pensiamo esserci dovuta anche da parte delle Istituzioni e da chi le rappresenta”. 

Egregio Presidente,

dalla comparsa del comunicato stampa sugli organi di comunicazione della Regione Emilia Romagna e in cc agli organi di stampa, inerente alla requisizione dei 5 ventilatori effettuata presso la nostra Azienda, siamo stati sottoposti ad un linciaggio mediatico che riteniamo non meritare. Per onor di cronaca, dovere di verità e rispetto verso chi ha sempre creduto nell’etica di ogni singolo rappresentante dell’Azienda, vorremmo darle qualche ulteriore elemento di giudizio, che probabilmente si sarebbe dovuto acquisire a priori.

Da oltre trent’anni la nostra Azienda è impegnata nella ricerca e sviluppo di dispositivi medici all’avanguardia per l’emergenza e il pronto soccorso, che vengono commercializzati nella maggior parte dei Paesi del Mondo; nata in Italia e di proprietà totalmente italiana, con circa 140 dipendenti in attivo, ha sempre avuto un legame importante con i gruppi di soccorso nazionali.

A fronte di queste premesse, le elenchiamo alcuni punti essenziali per poter comprendere al meglio l’accaduto:

a) la destinazione d’uso dei ventilatori polmonari della nostra Azienda è la seguente: apparecchio di supporto alla respirazione di tipo volumetrico, controllato elettronicamente, in grado di erogare due diverse concentrazioni di ossigeno con una sola fonte di gas medicale, dotato di dispositivi di sicurezza in grado di sorvegliare alcuni dei principali parametri della respirazione. La gamma di volumi e frequenze respiratorie ed il sistema di monitoraggio per la sicurezza del paziente, permette il suo impiego sia in pazienti adulti che pediatrici. Non è indicato l’utilizzo con neonati. L’apparecchio serve a fornire un supporto temporaneo di tipo non invasivo alla funzione respiratoria in pazienti che presentino una volontà respiratoria vitale minima. E’ un dispositivo destinato ad essere permanentemente installato all’interno di ambulanze. Nel caso in cui debba essere trasportato, è necessario utilizzare adeguata borsa di trasporto. E’ necessario effettuare valutazioni approfondite per verificare la necessità di intubazione e quindi la ventilazione per mezzo di altri strumenti da questo si evince che l’uso non può essere di tipo ospedaliero e di lungo posizionamento, ed è confermato dall’assenza di vendite verso Clienti Ospedalieri nel 2019 e primo trimestre 2020;

b) fin dall’inizio dell’Emergenza Covid siamo stati contattati da Confindustria Dispositivi Medici, ai quali abbiamo inviato le caratteristiche tecniche dei dispositivi, quantitativi disponibili e tempi di approvvigionamento, dando priorità rispetto al mercato estero, ma ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna richiesta di ordini o preventivi;

c) siamo stati contattati da Consip per la “famosa” gara delle migliaia di ventilatori, a cui non abbiamo potuto partecipare perché i nostri ventilatori non erano quelli richiesti;

d) a riprova a quanto sopra, al giorno venerdì 13/03/2020 non erano presenti nel nostro portafoglio ordini ventilatori polmonari per Aziende Ospedaliere nazionali;

Come vede, Caro Presidente, ci sono sufficienti elementi per capire che la nostra Azienda “non ha mai anteposto gli interessi economici alla vita delle persone”, ma anzi, tutti noi siamo qui a lavorare in una situazione di grande difficoltà, e rischio, consapevoli che facendo il nostro dovere potremmo essere un anello dell’importante catena che ci farà superare questa situazione di emergenza e forse sarebbe bastato mettersi in contatto direttamente con noi, da parte del suo ufficio stampa o dei potenziali destinatari di questi ventilatori.

A questo proposito, anche per poter rispettare un requisito regolatorio di TRACCIABILITA’ dei dispositivi immessi sul mercato, Le saremmo grati se ci fornisse i dati dei destinatari finali dei dispositivi.

Inoltre, attendiamo Sue istruzioni sui 5 ventilatori fermi in azienda per i quali vi abbiamo dato piena disponibilità per l’Emergenza in corso, ma per i quali ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna indicazione. Sarebbe importante per noi ristabilire la verità, poiché i toni del comunicato ci hanno ingiustamente sottoposto ad una gogna che ha avuto e avrà pesanti ripercussioni su un’Azienda del Suo territorio, pertanto Le saremmo grati se faceste una rettifica a quanto pubblicato.

Concludendo quando possibile, sarebbe per noi momento di soddisfazione e orgoglio ospitarla nella nostra Azienda.

Le Auguriamo, in questo difficile frangente, un Buon Lavoro.

I dipendenti di Spencer Italia S.r.l.

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