Rettifica di Mauro Mozzoni all’articolo riguardante la presentazione del libro “Educatori: sfruttati, malpagati, ricattati”

Cooperative ed educatori al centro del dibattioto in Coop con Maurizio Mozzoni

Pubblichiamo la rettifica di Mauro Mozzoni al pezzo “Educatori: sfruttati, malpagati e ricattati. Presentazione in Coop Infrangibile del libro di Maurizio Mozzoni”.

Anzitutto mi preme ringraziare lei e il suo giornale per l’interesse fornito all’argomento delle condizioni dei lavoratori del settore socio educativo e socio sanitario. Sono però a dover rettificare alcune imprecisioni riportate nell’articolo, non certo volutamente, dal vostro eccellente collaboratore.
Ritengo che l’argomento sia molto tecnico e che per molti motivi sia necessario comprendere alcuni prerequisiti per poter spiegare al meglio quanto affermato in quella sede da qui, probabilmente i fraintendimenti.
Anzitutto nella mia presentazione non ho mai detto che l’On. Iori non abbia fatto nulla se non l’estensione della legge 205/17 commi dal 594 al 601. Ho invece illustrato il lunghissimo iter che ha portato alla creazione della presente situazione, un iter complicato che è durato anni e che ha visto la proposta di legge denominata “Legge Iori” passare più volte da una camera all’altra, subire battute d’arresto, modifiche e ritorni in commissione, nuovi emendamenti. Mai mi sono sognato di dire che la professoressa Iori “Non ha fatto nulla”. Riconosco anzi l’impegno con cui da parlamentare l’On. Iori ha lavorato, stanti comunque le criticità legate a quanto accaduto successivamente che, ad oggi, rendono complicata la vita di migliaia di lavoratori in Italia e che sono evidenziati quotidianamente da me e dalla Sigla Sindacale cui appartengo.
Ho altresì precisato che anche in questa legislatura la Senatrice Iori ha provato a fare passare un emendamento ai commi della legge 205/17 ma che questo non è stato accettato.
Mai ho detto che “un albo tutela il paziente”: gli educatori socio pedagogici non hanno albi (a differenza dei colleghi educatori sociosanitari che, invece, a breve dovranno iscriversi a un apposito albo che, tuttavia, non è normato dai commi della legge 205/17 sopra indicati bensì dalla legge 3/18) e, inoltre, gli educatori non hanno nemmeno pazienti. Ho detto invece, in risposta a una domanda dal pubblico in sala, che non ritengo che si debba creare un Albo degli Educatori sociopedagogci perché, solidale alle posizioni della mia sigla sindacale, non ritengo l’albo un mezzo efficace per difendere i diritti del lavoro e dei lavoratori. Ho specificato, portando ad esempio gli albi delle professioni mediche, che: “L’albo serve anche a tutelare i pazienti dall’esercizio abusivo della professione, un medico non iscritto all’albo non può esercitare e dall’albo viene espulso se la sua deontologia viene meno”, nient’altro.
Quello che ho affermato a proposito delle “schifezze” che, come sindacalisti, troviamo sulle buste paga, non riguarda l’applicazione della legge Iori ma, semmai, il trattamento economico e normativo dato da certi enti e aziende nei confronti dei lavoratori, argomento che non viene trattato all’interno dei commi di legge sopra citati. Trattamento normativo ed economico che disincentiva i giovani a iscriversi alle facoltà di Scienze dell’Educazione.

Per quello che riguarda le precisazioni mosse dal Dott. Prisciandaro (datate 13/10/2018) invece mi permetto di asserire la mia sorpresa. Mai mi sono presentato come membro dell’associazione da lui presieduta, con il dottor Prisciandaro ho avuto sporadici e cordiali contatti telefonici e informatici ma mai e poi mai ho affermato, né si evince dall’articolo, di avere alcunché a favore o contro la sua Associazione né ho alcun interesse o titolo per parlare in nome e per conto suo e della medesima. Avendo parlato a titolo individuale come autore di un libro non avendo citato né la sua Associazione né lui in particolare non capisco davvero da cosa egli si dissoci. Credo inoltre che durante l’intero dibattito non si sia mai fatta menzione dell’Associazione di cui il dott. Prisciandaro è presidente, mentre alcuni presenti hanno parlato di ANEP (associazione che raccoglie gli educatori socio sanitari) per avere delucidazioni sull’inserimento presso l’albo degli operatori socio sanitari ma si tratta di due realtà completamente dissimili e indipendenti l’una dall’altra.

Ringraziando nuovamente lei e il suo collaboratore per l’interesse manifestato,
Rinnovo i miei più cordiali saluti

Maurizio Mozzoni

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